Anche se lo streaming pare aver preso il posto del classico lettore digitale, la ripresa delle vendite del CD suggerisce che il giradischi digitale abbia ancora un senso, sebbene siano parecchi gli appassionati che hanno scelto di dematerializzare la loro collezione e di darsi al flusso dati.
In ogni caso, gli appassionati orientati all’acquisto di uno dei vari modelli presenti sul mercato sono ancora molti e malgrado la scelta non sia quasi imbarazzante come per il comparto analogico – dove tra cinematiche, stadi fono e fonorivelatori scegliere è diventato quasi un impresa – opzionare un modello digitale adatto ai nostri scopi evitando di eccedere nella spesa non è così semplice.
Tempo fa un lettore ci chiedeva consigli su quale tra i lettori attualmente presenti sul mercato – ed ovviamente rispettando il budget che si era posto – potesse costituire la scelta migliore soprattutto dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo, elemento che sapete essere alla base di qualsiasi acquisto che abbia un senso, anche perchè a suo dire l’impressione era quella che uno valesse l’altro.
In relazione a questa considerazione occorre fare un distinguo, soprattutto a favore dei meno addentrati in tema di Alta Fedeltà ovvero i neofiti: è quanto mai palese che lettori di prezzo abbordabile – compreso cioè nel range dei 300/800 euro – non possono essere realizzati con eccessivo dispendio di mezzi e tecnologia ultra avanzata, diversamente avrebbero un costo assai differente, questo in ogni caso non impedisce di inserire nel dispositivo piccole finezze circuitali possibili dalle economie di scala industriali.
A tale proposito giova ricordare le eccellenti prestazioni esibite dall’oramai vetusto DENON DCD-500, lettore i cui stadi di uscita a discreti fornivano una prestazione davvero concreta ed incredibile in relazione allo street price dell’epoca (2008 circa) di 180 euro!
In ultimo, considerando che a parità di convertitore è spesso alquanto differente la timbrica esibita, abbiamo conferma una volta di più che il resto della circuitazione – soprattutto gli stadi d’uscita – fa la differenza.
Può apparire finanche banale chiarire questo aspetto ma evidentemente non lo è, visto che alcuni appassionati si aspettano tecnologie aliene incluse in dispositivi economici.
In ogni caso – e questo ci riporta al già citato rapporto q/p – tra i vari esponenti potrebbe esserci comunque una caratterizzazione timbrica la quale – pur in un generale contesto di correttezza – identifichi come “differente” il suono dello specifico modello rendendo la sua scelta maggiormente idonea nei confronti dei propri personalissimi gusti.
Scorrendo i cataloghi delle aziende maggiormente coinvolte nella produzione di lettori di costo non eccessivo e prestazioni che vanno dal buono all’ottimo – nella fattispecie DENON, MARANTZ, YAMAHA, PIONEER. tanto per non fare i soliti nomi – oltre alla differente cifra estetica, che già di suo può essere più o meno gradita, nel leggere le caratteristiche tecniche dichiarate e le dotazioni si possono scoprire alcune differenze, come la presenza di un ingresso digitale oltre che della classica uscita S/PDIF, aspetto questo che rende il lettore utilizzabile come DAC.
Un altro aspetto da considerare è proprio il tipo di convertitore usato – scelto solitamente tra le aziende specializzate nella produzione di questi dispositivi tranne che non si disponga di tecnologia proprietaria – un dettaglio non secondario, maggiormente in relazione alle sue prestazioni timbriche più o meno “analogiche”, in grado cioè di stemperare quella vena di freddezza talvolta presente nel segnale binario.
ESS è attualmente tra le aziende più considerate, ma CIRRUS LOGIC. WOLFSON e BURR BROWN seguono a ruota, soprattutto quest’ultima, da sempre considerata ben suonante dagli appassionati e reperibile sui lettori DENON.
Questi, inoltre, sono equipaggiati con il noto circuito AL32 Processing, un sistema che si occupa di trattare i dati digitali come se fossero a 32 bit aumentandone in modo virtuale la risoluzione originale.
Ovviamente un lettore non è costituito solo dal DAC ma anche da altre parti che in opportuna sinergia – almeno si spera – concorrono alla prestazione: segnatamente la meccanica di lettura e gli importantissimi stadi d’uscita, cui non per nulla MARANTZ dedica da moltissimi anni i suoi moduli HDAM (acronimo di Hyper Dynamic Amplifier Module) completamente realizzati a componenti discreti, elementi che concorrono alla cifra sonora caratteristica del marchio.
Così come è noto che i lettori YAMAHA presentano una sonorità maggiormente aperta rispetto ai brand finora citati, caratteristica che in ogni caso – è necessario sottolinearlo onde non generare inopportuna confusione – rientra in un ambito di sostanziale correttezza timbrica (ci mancherebbe) ma si tratta di un aspetto che potrebbe portare ad una prestazione sonora poco gradita, soprattutto in unione ad altri componenti che presentino identica caratterizzazione.
Chiaramente oltre ai marchi citati esistono altri nomi degni di figurare nel novero dei pretendenti, ad esempio CAMBRIDGE AUDIO oppure ARCAM, due realtà britanniche certamente inquadrabili come storiche, i cui lettori offrono prestazioni di livello sebbene non sia necessario un esborso eccessivo per entrarne in possesso.
Anche ADVANCE PARIS si segnala con il modello X-CD9, lettore addirittura dotato di stadio di uscita a valvole e DAC a marchio WOLFSON.
Insomma, i modelli reperibili al momento nella classe di prezzo citata – chiaramente salendo di costo il discorso cambia ed anche in modo sostanziale – sono mediamente caratterizzati da prestazioni e costruzione elettro-meccanica di livello, altro aspetto molto importante, fattori che con un’accorta selezione possono portare ad una scelta azzeccata che non faccia rimpiangere l’investimento, per quanto non eccessivo questo sia.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
