Negli ultimi mesi abbiamo spesso parlato dei diffusori attivi e di come questi ultimi stiano generando nel tempo sempre più consensi anche tra gli appassionati più dubbiosi.
Le Triangle Capella, fresche vincitrici del premio EISA, sono il modello di punta dei diffusori wireless del brand francese che non è alla prima esperienza in questo segmento di mercato. Noi stessi qualche tempo fa avevamo provato le Triangle Borea BR03BT diffusori attivi, economici e ben suonanti. Inoltre da poco, sono uscite le Triangle Borea BR03 Connect con la grande novità dell’ HDMI.
Con le Capella, il brand francese va a proporsi in un settore sempre più affollato che vede protagonisti importanti come le Kef LS50 Wireless II o le nuovissime Technics SC-CX 700 che speriamo di poter testare a breve o ancora le Bouchardt Audio A500, giusto per citare qualche modello.
Triangle Capella premesse ed esperienze
Le Triangle Capella sono diffusori wireless ossia che non necessitano di cavi di collegamento tra i due speaker e di cavi di segnale che vanno dalla sorgente al modulo di collegamento, o per chiamarlo con le stesse parole di Triangle, Hub Stereo. Questo Hub è probabilmente la differenza più sostanziosa rispetto alle rivali Kef, ma non temete, si tratta di un piccolo box di dimensioni quasi tascabili che potrete posizionare ovunque magari “nascosto” dietro la TV. Non è l’unico brand ad adottare una soluzione del genere. Se vi state chiedendo come il segnale possa arrivare da uno speaker all’altro dall’ Hub Stereo la risposta è WiSA (Wireless Speaker and Audio) che è in grado di trasmettere segnali digitali a 24 bit/96 kHz, non è disponibile il DSD. Oltre al WiFi (Airplay, Chromecast, UPnP/DLNA) potrete utilizzare il Bluetooth e le connessioni cablate che vi riportiamo di seguito: una coppia di RCA, un ingresso coassiale, una USB di tipo B, tre ingressi ottici, un ingresso di linea con jack da 3,5mm e la comodissima HDMI ARC, che consente di collegare la TV e regolare il volume direttamente dal telecomando di quest’ultimo. Non c’è la porta ethernet ma vi anticipiamo fin da subito che non abbiamo mai riscontrato problemi di connessioni alla rete internet in WiFi. Sempre a proposito dello Stereo Hub ci teniamo a segnalarvi la compatibilità Roon Ready a nostro avviso ormai indispensabile che vi garantirà una esperienza di ascolto e di utilizzo di prim’ordine con la vostra musica e con i principali servizi di streaming (a proposito manca Tidal Connect e Qobuz Connect).
Applicazioni da scaricare ed installazione
Le Triangle Capella hanno bisogno di pochi e semplici passaggi per essere operative, in più Triangle abbina gli speaker allo Stereo Hub direttamente in fabbrica. Se non lo avete già installato scaricate Google Home e seguite la guida che linkiamo qui sotto, semplice ed esaustiva per connettervi alla rete internet.
Dopo i pochi semplici passaggi per settare la rete internet, scarichiamo l’APP Triangle, nel nostro caso da PlayStore, avendo un telefono Android ed iniziamo a navigare all’interno dell’APP che fa il suo senza indugi o problemi. La particolarità di questa APP è il fatto di avere una sezione dedicata alla calibrazione ambientale che con dispositivi iOS funziona direttamente col microfono di serie, mentre per quelli Android è necessario l’uso di un microfono Zen opzionale. Se siete utenti Android e vi state chiedendo il perché di questa differenza, la risposta (non fornita da Triangle, ma frutto di una nostra ipotesi) potrebbe risiedere nella possibile differenza tra un microfono e l’altro dei vari brand che utilizzano Android, del resto se vi ricordate bene, c’eravamo trovati in una situazione simile anche in questo caso. C’ è inoltre la possibilità di poter intervenire manualmente su alcune funzioni di calibrazione ambientale.
Driver utilizzati, amplificazioni e finiture
Le Triangle Capella sono semplicemente bellissime, permetteteci una volta tanto di lasciarci andare ad un commento di pancia. L’esemplare che abbiamo in prova ha una finitura curata in ogni minimo dettaglio con questa lucidatura a specchio a dir poco stupefacente. I lati del cabinet sono arrotondati ed alla base è presente una struttura in alluminio che solleva di qualche centimetro il diffusore da terra dando aria al condotto reflex posizionato sotto al diffusore, soluzione questa sempre più adottata e che avevamo già visto nelle Wharfedale Elysian 1.
Presenti delle griglie parapolvere con attacchi magnetici anch’esse ben realizzate e caratterizzate da questo bordino dorato rifinito alla perfezione. Quattro le finiture che avrete a disposizione: Black Star, Astral Blue, Space White e Brown Nebula.
Si tratta di un diffusore a due vie in bass reflex che può contare su un tweeter con caricamento a tromba, soluzione già adottata su altri modelli Triangle, con una cupola in lega di magnesio da 25 mm ed un “plug” posto davanti al driver. Troverete poi un midwoofer con membrana in polpa di cellulosa da 165 mm con porta del reflex rivolta verso il basso che dovrebbe facilitare nel posizionamento dei diffusori.
Attorno ai due driver troviamo un materiale che al tatto risulta molto simile alla gamma con delle scanalature dall’ottima fattura. Questo accorgimento, come i lati stondati ed i rinforzi interni del cabinet hanno una funzione ben precisa: aumentare la rigidità della struttura e ridurre risonanze e vibrazioni. direttamente sul retro sono presenti gli input analogici per poter collegare ad esempio un preamplificatore (bypassando lo stereo hub) l’attacco per il cavo di alimentazione, il pulsante per il pairing WiSA ed infine un led di stato.
Ciascun diffusore ha al suo interno due amplificatori in classe D da 50 watt ciascuno per un totale di 200 Watt, controllati da un DSP che ottimizzerà l’ascolto monitorando la risposta dei driver in base all’ambiente ed al programma musicale in riproduzione, completano il tutto un cross-over elettronico. La risposta in frequenza dichiarata è di 42 Hz–22 kHz (±3 dB) decisamente buona per un diffusore del genere.
Ascolto delle Triangle Capella
Se vorrete utilizzare le Triangle Capella su di uno stand, vi consigliamo di farlo acquistando gli stand dedicati. Il motivo di questa affermazione è riconducibile a due principali fattori: in primis il fatto che gli stand S05 Triangle sono studiati appositamente per far rendere al meglio questo diffusore, l’altro motivo è che la particolare conformazione della base dei diffusori non è compatibile con tutti gli stand in commercio.
Il posizionamento non è stato molto complicato, soprattutto considerando che i diffusori sono wireless l’unico cavo da collegare è quello di alimentazione da circa 3 metri (uno per ciascun diffusore) il che vi lascerà ampia libertà di posizionamento. Ovviamente anche lo Stereo Hub andrà alimentato.
Ricordatevi che dietro ogni diffusore c’è l’indicazione speaker destro e sinistro che ovviamente va rispettata ma volendo tramite l’APP potrete trasformare lo speaker destro in sinistro e viceversa.
Abbiamo deciso di inserire le Triangle Capella ai lati del Panasonic MZ2000 per sfruttare la connessione HDMI ARC. La configurazione dell’ HDMI è estremamente semplice, basta connettere l’apposito cavo alle due estremità e poi effettuare il setting della TV che nel nostro caso si è rivelato molto veloce.
La comodità dell’HDMI ARC?
in primis la qualità dell’audio e poi il fatto di poter controllare il volume dei diffusori direttamente col telecomando della TV ed accendere e spegnere in contemporanea, sempre col telecomando della TV, sia le Triangle Capella che, nel nostro caso, il Panasonic MZ2000. Colleghiamo il resto delle sorgenti ed iniziamo gli ascolti, non prima però di lasciarci andare ad una considerazione: lo Stereo Hub riuslta molto comodo per i collegamenti, più che collegarsi direttamente al diffusore master come avviene con altri brand anche se questo significa una “scatola” in più. Fin dai primi vagiti esce fuori il classico suono Triangle caratterizzato da una gamma alta nitida, ottima messa a fuoco ed una gamma bassa corposa e reattiva. Abbiamo eseguito i test tramite Chromecast, Roon e l’APP Triangle. Abbiamo anche collegato sia in analogico che digitale un DAC esterno come l’ADI2 FS RME e lo streamer DAC Volumio Motivo. La soluzione che ci è piaciuta di più per praticità è stata quella con Roon. Non è la prima volta che lo diciamo ma vogliamo ribadirlo Roon è una soluzione che pur non essendo proprio a buon mercato rende la vita facile, bella e qualitativamente elevata, soprattutto quando, come in questo caso, non c’è ad esempio Tidal Connect. Passiamo agli ascolti e dopo aver provato tutte le varie opzioni ci concentriamo sullo streaming via Roon utilizzando come “core” un PC Windos. Iniziamo con l’ overture dell’ Italiana In Algeri che non sentivamo da diverso tempo e fin da subito iniziamo a capire il carattere di questi diffusori. Ci concentriamo sugli attacchi ed i rilasci e ancora sulla capacità di riprodurre e collocare gli strumenti in maniera credibile, caratteristiche che le Triangle Capella possono annoverare tra i loro punti forti. La gamma alta è trasparente, dettagliata a volte pungente restituendo una tonalità che oseremmo definire vera, forse un po’ aggressiva. Pur non avendole ascoltate insieme le Kef LS50 Wireless II ad esempio risultano in alto più dolci, o per meglio dire più “British”.
Nel frattempo, ci facciamo prestare un Iphone 15, non avendo il microfono Zen, e giochiamo con l’equalizzazione. A tal proposito c’è da dire che utilizzando i diffusori in un ambiente mediamente trattato le differenze all’ascolto non sono state tali da giustificare l’acquisto del microfono Zen, differente potrebbe essere il risultato in un ambiente non trattato. Passiamo a qualcosa di più ritmato come “Love in a Black DImension” dei Jestofunk e nonostante le dimensioni generose del nostro ambiente di ascolto ( oltre i 40 metri quadrati) le Triangle Capella si fanno sentire e probabilmente se abitate in un condominio i vostri vicini potrebbero essere già lì pronti a bussarvi alla porta. Il midwoofer si muove su e giù offrendo una ottima articolazione mentre per quel che riguarda l’estensione forse non potrete sentire le note più gravi di un organo ma comunque siamo a livelli eccezionali in virtù delle dimensioni e siamo sicuri che in tutto ciò l’utilizzo di una multi amplificazione attiva con DSP e cross over elettronico abbia giocato un ruolo fondamentale per l’ottimizzazione. Immancabile poi il “Concerto a Colonia di Keith Jarret che ci restituisce un pianoforte dotato di una ricchezza armonica decisamente inaspettata.
Come si comportano con un preamplificatore esterno?
A questo punto decidiamo di collegare direttamente ai diffusori tramite i cavi RCA sul retro di questi ultimi Volumio Motivo e vedere cosa poteva succedere. Il risultato è stato decisamente buono offrendo un sound migliorato in particolar modo in gamma alta che offriva una maggiore accuratezza e precisione ma c’è anche da dire che per una soluzione con sorgente esterna come questa, bisogna mettere in conto una spesa importante ed in più si perderebbe la connettività wireless della sorgente.
Prezzi, conclusioni e considerazioni sulle Triangle Capella
Alla fatidica domanda:
“Le Triangle Capella valgono quel che costano?”
LA risposta è assolutamente si e anzi valgono anche qualcosa in più se non altro per il fatto di riuscire a dare un nuovo spiraglio al mondo dell’alta fedeltà per i comuni mortali senza dimenticarsi di essere pratici e consentirci di connettere la nostra TV ed ottimizzare l’ascolto grazie ad un sistema di calibrazione ambientale, anche se a nostro avviso la cosa più interessante di questo sistema è sotto il cofano ed è il sistema di multiamplificazione con DSP che riesce a far rendere gli ottimi driver Triangle al massimo delle loro performance. In fine non dimentichiamoci che anche l’occhio vuole la sua parte ed anche da questo punto di vista le Triangle Capella hanno veramente pochi rivali. Permetteteci di concludere questo articolo con un “bravò” per lo staff Triangle che ha sfornato un prodotto che sicuramente riscuoterà un enorme consenso.
Il prezzo di listino delle Triangle Capella è di 2.599 Euro mentre quello degli stand S05 parte dai 289 Euro, per maggiori informazioni potete visitare il sito del distributore italiano Tecnofuturo.
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