Uno studio ha evidenziato come l’uso della modalità notte non consenta di dormire meglio
Tra le tante funzionalità degli smartphone, che sia iOS o Android, è presente una funzione dedicata all’uso del dispositivo durante le ore notturne. Su iPhone, in particolare, questa feature è chiamata Night Shift. Tale funzione permette di ridurre le onde blu emesse dallo schermo del dispositivo, le quali sarebbero responsabili di affaticamento della vista, specialmente al buio.
È una funzione molto apprezzata dagli utenti, che la utilizzano sempre più per salvaguardare i propri occhi. Alcuni studi hanno infatti riscontrato che le luci blu dei display alterano il ritmo circadiano umano, una sorta di orologio biologico. Per questo motivo, i produttori di smartphone hanno introdotto questa opzione. L’unica pecca è che tale funzionalità rende la visione dello schermo meno piacevole, poichè l’assenza di luci blu dona un tono giallastro al display.
Un recente studio condotto dai ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center e Brigham Young University potrebbe però far riconsiderare l’utilità di questa funzione. I ricercatori hanno effettuato un esperimento utilizzando, in particolare, Night Shift di iPhone. Sono state effettuate misurazioni su persone comprese tra i 18 e 24 anni alle quali è stato continuamente monitorato il sonno. Gli esperimenti hanno evidenziato come le persone che usavano questa modalità non ottenevano un reale beneficio in termini di qualità del sonno rispetto a quelle che non usavano questa funzione. Sono tre i gruppi in cui i ricercatori hanno diviso gli utenti: chi ha utilizzato lo smartphone con Night Shift, chi senza e infine chi non ha affatto utilizzato uno smartphone. Tra i tre gruppi, in termini di qualità e durata del sonno, non vi era alcuna differenza.
Lo studio conferma dunque che la modalità notturna non aumenta la qualità del sonno e non aiuta ad addormentarsi prima come molti credono, semplicemente potrebbe essere utile ad affaticare meno la vista quando si guarda lo schermo, ma ciò non sembra avere a che fare con l’uso notturno dello smartphone.
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