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La distanza giusta dal TV? Basta poco per scoprirla

distanza tv

Per apprezzare al meglio la qualità di un TV, bisogna innanzitutto posizionarlo alla giusta distanza dal punto di visione e, per fortuna, si tratta di un calcolo alla portata di tutti

Negli ultimi due anni il mercato dei TV si è mosso sempre più verso modelli di grandi dimensioni, tanto che ormai un 55 pollici non è quasi più considerato un TV “grande” ma medio. Abbiamo parlato spesso negli ultimi mesi di veri e propri giganti da 98 o 100 pollici proposti da Samsung, TCL e Hisense e anche se si tratta di un settore di nicchia (ormai più per l’ingombro che non per i prezzi), fa capire come l’utenza si stia spostando verso modelli sempre più grandi e voluminosi.

Contemporaneamente a ciò, è comparsa una tendenza completamente opposta, con i primi TV OLED sotto i 55 pollici (prima 48 e poi 42 pollici) che sono andati incontro alle richieste di una discreta fetta di utenza, interessata a utilizzare questi TV soprattutto come monitor o in ambienti dove già un 55 pollici risulta troppo ingombrante (e anche il prezzo fa la sua parte).

Insomma, mai come in questo periodo abbiamo sul mercato TV di dimensioni diverse di qualsiasi tecnologia e risoluzione, con il 4K a farla da padrone (l’HD e il FULL HD sono ormai relegati a TV “da cucina”) e con l’8K che continua a resistere strenuamente grazie quasi esclusivamente a Samsung. Ecco perché un parametro fondamentale di cui tenere conto quando si decide di acquistare un TV è proprio la sua dimensione.


Partendo da 42 pollici fino ad arrivare a 100 pollici, si parla di un range notevole e impensabile fino a 10 anni fa che va da poco più di un metro a 2,5 metri di diagonale. Uno scarto importante che implica trovare la giusta collocazione del TV in casa non solo per lo spazio in cui posizionarlo, ma anche per la distanza ottimale tra il televisore e lo spettatore.

Logicamente, un TV più grande ha un impatto visivo maggiore, ma anche la risoluzione di un pannello comporta la necessità di trovare giusta distanza per apprezzare al meglio la qualità di un televisore. A tal proposito, si può applicare in linea generale la regola per cui maggiore è la definizione, minore sarà la distanza necessaria e più grande potrà essere il televisore.

  • Definizione standard (SD): diagonale schermo x 3,5 = distanza di visione consigliata
  • Alta definizione (HD e Full HD): diagonale schermo x 2,5 = distanza di visione consigliata
  • UHD 4K: diagonale schermo x 1,5 = distanza di visione consigliata

Facendo un rapido calcolo, per un taglio TV considerato ormai medio come i 55 pollici (una diagonale di 139 cm) la distanza di visione consigliata è di circa 3,50 metri per un TV HD/Full HD, mentre per apprezzare al meglio il 4K bisognerebbe avvicinarsi a circa 2 metri dal TV. Per quanto riguarda l’8K, il discorso cambia leggermente.

Grazie a test recenti, che hanno sovvertito vecchi calcoli ritenuti ormai inattuabili, si è giunti alla conclusione che la distanza di visione ideale per un TV 8K dovrebbe essere pari a circa 2,5 volte l’altezza (non la diagonale) del TV, ovvero 2 metri per un TV da 65″ (polliciaggio minimo per giustificare una risoluzione così elevata) e 3 metri per un TV 8K da 88’’.

Tutto questo discorso sull’importanza della distanza di visione ideale si lega a quello della densità di pixel di un TV. Più questo valore è elevato, più il nostro cervello (che non misura la visione di un TV in singoli pixel ma nel loro insieme) “inganna” meglio la nostra percezione. Il risultato? A parità di condizioni e grandezza, l’immagine di un televisore 8K risulterà più reale rispetto a quella di un televisore 4K.

Questo perché i TV 8K hanno una densità di pixel per pollice maggiore di tutti gli altri TV. Prendiamo ad esempio un TV Full HD da 55’’ con circa 2 milioni di pixel; la sua densità di pixel per pollice equivale a 40 ppi, mentre quella di un TV 4K dalle stesse dimensioni sale a 80 ppi e quella di un TV 8K a 160 ppi, ovvero quattro volte di più della densità di un TV Full HD. La distanza di visione ideale, oltre che per evitare un eccessivo affaticamento della vista nel caso si fosse troppo vicino allo schermo, serve quindi anche e soprattutto per sfruttare al meglio la densità di un pannello.

Un utile schema che mette in relazione la dimensione di un TV con la distanza di visione ottimale e la risoluzione del TV stesso

Mettersi a tre metri da un TV 8K da 65’’, quando come abbiamo appena scritto la distanza ottimale sarebbe di due metri, significa non percepire la maggior densità di pixel, così come sedersi a 2,5 metri da un TV OLED da 42’’ quando la distanza di visione ottimale sarebbe di 1,60 metri. Lo stesso, logicamente, vale per distanze estremamente ravvicinate, nel cui caso si vedrebbero più chiaramente i pixel (soprattutto con una bassa densità di pixel per pollice) e quindi si percepirebbe una qualità video non all’altezza, oltre al già citato rischio di fastidi fisici.

Se poi è vero che la qualità percepita di un TV dipende anche da fattori come la qualità della vista dello spettatore, la qualità stessa del TV, il livello di luminosità ambientale, la presenza o meno di riflessi sullo schermo, il livello di compressione video dei contenuti, l’angolo di visione e le impostazioni video scelte, senza impostare una giusta distanza di visione si rischia di non apprezzare al 100% quanto il proprio TV ha da offrire.

Ecco perché, se magari in vista del Black Friday (manca giusto un mese) avete in mente di prendere un nuovo TV in super sconto, vi conviene fare due conti e capire se quel bellissimo OLED da 77’’ in offerta al 40% in meno del prezzo di listino può andare bene per il vostro salotto, o se un LCD da 48 pollici potrebbe rivelarsi troppo piccolo per la distanza che ci sarebbe dal divano.

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