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L’8K nel 2023 è stato l’ennesimo disastro

tv 8k

Più passano gli anni e più l’8K è una sigla che attira sempre meno utenti e produttori di TV e di contenuti. E perché le cose cambino ci vorrà un vero miracolo

Anche se mancano quasi tre mesi alla fine dell’anno (ma non si vede all’orizzonte alcun possibile scossone da qui al 31 dicembre), è chiaro come anche il 2023 sia stato un annus horribilis per l’8K. Anzi, è stato un anno ancora peggiore dei precedenti, nonostante fosse logico credere che con il passare del tempo l’8K avrebbe preso timidamente e lentamente piede nelle nostre case.

Già nel 2021 i modelli 8K rappresentavano solo lo 0,15% di TV spediti a livello globale e le previsioni di Omdia dello scorso ottobre indicavano solo 2,7 milioni di TV 8K installati a livello globale a fine 2026 su un totale previsto di 220 milioni. Insomma, più passa il tempo, più sembra esserci sempre meno appeal nei confronti dell’8K e gli ultimi risvolti del mercato non stanno certo aiutando.

Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo seguito minuziosamente l’evoluzione dei nuovi regolamenti UE sui requisiti energetici che andavano a colpire e a mettere “fuori gioco” soprattutto i TV più energivori (già, proprio quelli 8K), ma anche con questi ostacoli normativi già a inizio 2023 si capiva che il mercato 8K stava entrando in profonda crisi.


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È risultato evidente soprattutto al CES 2023 di gennaio, occasione in cui TCL (secondo produttore di TV al mondo) ha confermato che non avrebbe lanciato alcun televisore 8K nel corso dell’anno (nemmeno in Cina). Sempre all’evento di Las Vegas LG ha dichiarato che i suoi televisori LCD 8K sarebbero stati distribuiti solo in alcuni mercati selezionati (prevalentemente in Corea del Sud), mentre a marzo Sony ha confermato di non avere in programma nuovi TV 8K per il 2023.

Se poi aggiungiamo il fatto che Panasonic, Philips e Vizio (brand molto forte negli USA) non hanno ancora lanciato il loro primo modello 8K in tutti questi anni (e molto probabilmente mai lo faranno), di fatto rimane solo Samsung a credere ciecamente in questo formato video, con ben 15 modelli nell’attuale listino italiano divisi tra sei serie di TV.

pannelli oled

Davvero troppo poco per sperare in una qualsiasi crescita del mercato e di certo non giova il fatto che più di una ricerca (come quella del 2020 condotta da Pixar, Amazon, LG, ASC e Warner Bros) abbia dimostrato l’incapacità della maggior parte degli utenti di riconoscere un video 8K da uno in 4K anche nelle migliori condizioni di visione possibili.

Se abbiamo già detto svariate volte che l’altra grande “colpa” dell’8K è la quasi totale assenza di contenuti video con questa risoluzione nativa, la situazione ha continuatoa essere stagnante anche nel 2023. Demo, trailer, spezzoni, qualche sparuto contenuto esclusivo per i TV Samsung, video su YouTube, riprese video e scatti fotografici personali, giochi (ma non su console e solo per chi ha PC molto potenti) e nient’altro.

Nessun servizio streaming, nessun supporto fisico, nessuna programmazione satellitare degna di nota. I contenuti in 8K fruibili dal grande pubblico semplicemente non ci sono ancora e se si spera di convincere le persone ad acquistare un TV 8K per vedere i contenuti in 4K upscalati in 8K, beh… è una partita persa in partenza. Primo perché il concetto di upscaling è sconosciuto ai più (e non c’è marketing che tenga), secondo perché in certi casi gli effetti dell’upscaling possono persino peggiorare la qualità visiva.

Si può sempre dire che tra qualche anno le cose cambieranno, che a Hollywood si comincerà a girare film in 8K, che nuovi codec video super performanti permetteranno lo streaming in 8K senza richiedere chissà quale banda, che le console di prossima generazione supporteranno (per davvero) i giochi in 8K e che il, prossimo step della realità virtuale andrà verso l’8K. Sarà, ma per ora è buio completo.

© 2023, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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