Se c’è qualcosa che all’apertura dell’imballo di un prodotto è spesso trascurato – per non dire letteralmente gettato alle ortiche – sono le istruzioni per l’uso, quel libricino dallo spessore variabile contenente non solo consigli circa l’installazione ma anche, spesso, avvisi relativamente all’esatto ordine delle operazioni necessarie alla messa in funzione.
Magari l’immagine di copertina scelta è leggermente esagerata, eppure, fin troppo spesso, questo importante “accessorio” è messo da parte in modo quasi brutale, come se la sua presenza potesse in qualche modo creare fastidio all’appassionato nel momento dell’inserimento dell’ultimo arrivato nel sistema Hi-Fi.
A contribuire a questa situazione, i numerosi video relativi al noto unboxing di cui è ricco il web, contesti nei quali si vede spesso l’artefice della ripresa gettare via malamente questo importante libercolo, come se fosse inutile.
Che poi non sempre lo è, visto che spesso – ed a prescindere dalla fama del costruttore – è composto da un singolo foglio stampato con sopra riportare due-parole-due circa installazione ed operazioni basilari per il funzionamento.
Se non altro per rispetto del fesso che lo ha scritto – e vi assicuro che non è semplice come sembra, giacché esiste una ben precisa metodologia che insegna a farlo – la sua lettura a mio avviso si impone, non solo perché rappresenta un primo approccio verso il nuovo acquisto, ma anche perché in tal modo si possono apprendere nozioni precedentemente sconosciute, sovente basilari.
Ma il problema principale non è tanto questo – ovvero lo spessore del mini tomo fornito con l’apparecchio e l’obbligata lettura – quanto il suo contenuto, talvolta decisamente ricco di consigli, non solo tesi ad evitare di commettere errori in fase di installazione, potenzialmente perfino distruttivi per il dispositivo, quanto per la condivisione di importanti informazioni in grado di accrescere la cultura audio dell’appassionato.
Credete stia esagerando? Chiedete a coloro che hanno effettuato operazioni di collegamento con l’apparecchio connesso a rete, oppure hanno inavvertitamente provocato un corto tra i morsetti di uscita dei diffusori in amplificatori privi di protezione in uscita.
Non solo fumo quindi, anche un bel botto volendo, e non solo danni a carico del dispositivo ma anche, se la sfiga quel giorno è particolarmente attiva, anche a qualche altro componente del sistema audio.
A tale proposito ricordo con molto piacere – tanto da averlo conservato – il manuale di istruzioni che accompagnava i diffusori della serie DSR (acronimo di Distributed Spectrum Radiation) prodotti negli anni ’80 dalla mai troppo compianta ESB in quel di Aprilia, una località a ridosso della capitale.
A prescindere dall’elenco delle caratteristiche preliminari del modello di diffusore, dispensava tutta una serie di consigli non solo relativi al più opportuno posizionamento – che anche dai nostri numerosi articoli sapete bene essere importantissimo – ma anche in relazione alla potenza necessaria al loro ottimale funzionamento, raccomandando quindi quale dovesse essere l’amplificatore perfetto per lo specifico modello.
Tra l’altro, come frequentemente capitava all’epoca, questi diffusori erano dotati di controlli di tono atti a gestire l’emissione degli altoparlanti – almeno quella delle vie media ed alta – era a tal fine fornita una serie di consigli onde ottimizzare la loro emissione in relazione all’ambiente che li avrebbe ospitati nonché ai gusti del loro proprietario, aspetti non certo secondari.
Insomma, le istruzioni per l’uso – spesso scaricabili direttamente dal sito del produttore, operazione che consiglio caldamente anche solo per prendere confidenza con il dispositivo che si intende acquistare – devono essere lette e comprese SEMPRE, sia per non commettere errori in fase di installazione sia, o forse soprattutto, per aumentare quella conoscenza di base che qualsiasi appassionato dovrebbe vedere crescere col tempo e l’esperienza.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
