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L’insulto [Blu-Ray]

Uno dei cinque film in ‘Nomination’  per l’Oscar come Miglior Film Straniero, è stato il franco-libanese L’ insulto, che è ora disponibile in Home Video, realizzato da Lucky Red e distribuito da CG Entertainment.

I tanti riferimenti che prendono il là dal litigio tra vicini di casa sono emblema della storia del Medio Oriente, dei delicati equilibri tra le popolazioni di quell’area e cartina tornasole della guerra tra cristiani e palestinesi. L’insulto, presentato in anteprima alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia in Selezione Ufficiale e candidato agli Oscar come miglior film straniero (poi vinto dal cileno Una donna fantastica), è un film che ha messo d’accordo critica e pubblico cinefilo tutto (d’essai e dei festival) proprio per la sua valenza.

insulto

Il regista Ziad Doueiri è al suo quarto film (West Beirut fu una rivelazione una decina d’anni fa all’esordio) e un tempo è stato operatore di macchina per Quentin Tarantino (Pulp Fiction e Le iene); durante il conflitto era bambino prima di emigrare in Francia.

Ricordiamo la guerra civile che ha insanguinato il Libano dal 1975 al 1990, e le tensioni arabo-israeliane che tuttora rendono quell’area instabile come una polveriera, tra campi profughi e la guerriglia, e quell’episodio del 1982 quando si consumò una strage di rifugiati palestinesi da parte di milizie cristiane schierate con gli israeliani, successivamente controbilanciata in parte dalla violenza insensata delle forze filo-palestinesi nei villaggi.


Il litigio, fulcro narrativo del film, è quello che avviene banalmente in una strada di Beirut tra Yasser (interpretato da Kamel El Basha, vincitore della Coppa Volpi al Festival di Venezia per la sua interpretazione), un capocantiere musulmano palestinese che vive in un campo profughi e sta svolgendo alcuni lavori, e Toni, cristiano libanese inquilino di un palazzo, a causa della rottura di una grondaia.

Questa rappresenta solo la punta d’iceberg, tra parole che volano incontrollate, insulti e scuse poco sentite, una miccia per far affiorare incomprensione e odio mai sopiti e far sfociare il tutto da battaglia legale privata a spirale di tensione più ampia che vedrà schierata in tribunale l’intera popolazione sulle due contrapposte sponde religiose d’appartenenza, con il rischio di una guerra civile. Da un battibecco del tutto casuale ad una tragedia nazionale, al dramma psicologico.

L'insulto

Si va ben oltre l’insulto pronunciato in uno scatto incontrollato: ci sono l’orgoglio di entrambi, i pregiudizi reciproci e gli antichi risentimenti, oltre al passato di sofferenze da rivendicare per ognuno di loro, la rabbia che monta progressivamente e l’umiliazione ancora viva sulla propria pelle.

L'insulto

Nella conferenza stampa di presentazione del film, tenutasi a Roma all’inizio dello scorso dicembre, alla domanda se L’insulto contenesse elementi autobiografici, il regista Ziad Doueiri ha risposto:

«questa domanda mi viene spesso fatta ma una risposta unica non c’è poiché dietro il film ci sono molteplici ragioni. Lo spunto si, mi è effettivamente derivato da un incidente di natura personale capitatomi quattro anni fa quando ho avuto un alterco piuttosto colorito con un operaio palestinese che era giù in strada e che avevo inavvertitamente innaffiato con dell’acqua dal balcone di casa mia. Su consiglio di mia moglie Joelle, che all’epoca era incinta, sono sceso per scusarmi e tutto è finito lì. Giorni dopo invece ho provato ad immaginare come sarebbero potuto andare le cose se fossimo andati avanti a litigare. In Libano un piccolo incidente come questo può portare grossi problemi. Ed è così che ho cominciato a scrivere una scena dopo l’altra ed è nato il film.

L'insulto

Ho fatto leggere il trattamento a mia moglie chiedendole se volesse collaborare e lei ha accettato, aggiungendo che comprendeva perfettamente quello che avevo tracciato. Non era tutto così scontato perché lei è stata cresciuta da una famiglia totalmente antipalestinese, mentre i miei sono militanti in favore della Palestina e una parte della mia famiglia è rimasta uccisa nella lotta a favore dell’OLP. Due realtà antitetiche le nostre, ed è per questo che le ho proposto di scrivere le scene dell’avvocatessa che difende il palestinese, Yasser, mentre io avrei scritto quelle del difensore di Toni, il cristiano. Questo ci ha permesso di calarci nei panni “dell’altro” e provare empatia per lui».

L'insulto

Ottima sceneggiatura per un film (interpretato da attori sconosciuti che si sono rivelati straordinari) di grande forza comunicativa che suscita riflessione, sventando il  didascalico, perché le parole hanno un peso simbolico di cui si misurano conseguenze tangibil. Il tribunale dinanzi al quale si confrontano le due parti rappresenta metaforicamente l’obbiettivo che coltiva il regista Ziad Doueiri: fare in modo che ci si affranchi dalla storia passata e si possa finalmente voltare pagina senza rimozione alcuna per i due nemici, stringendosi la mano.

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VIDEO

L’insulto, girato con videocamera digitale, si propone in alta definizione in una edizione sostanzialmente priva di difetti rimarcabili. Il quadro video è quanto mai solido e profondo, e beneficia di una definizione soddisfacente per tutta la durata del film. La palette cromatica è vivida, accesa, i colori sono naturali con una preferenza per le sfumature calde tendenti all’ocra, mentre nelle scene notturne, e in quelle più meditative, si accentua il contrasto della colorazione ed in queste circostanze il dettaglio degli elementi in background perde di incisività mentre viene esaltata la resa del nero.

Le riprese (in maniera talvolta nervosa) giocano molto sui piani lunghi, furtivi e quasi ‘rubati’, a suggerire la ‘invisibilità’ del mezzo, a dare un senso volutamente documentaristico, ma che comunque, con il taglio sbilenco delle immagini, cerca di scrutare e indagare introspettivamente tra le pieghe psicologiche dei personaggi. La regia si sofferma sugli sguardi smarriti o riflessivi dei personaggi. Nelle riprese in primo piano gli incarnati sono percepiti in modo naturale; rumore video e artefatti dovuti a cattiva compressione sono pressoché inesistenti.

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AUDIO

Sotto il profilo sonoro L’insulto, essendo un dramma esistenziale di rivendicazioni ed umiliazioni, tutto verbale, ha ben poco per far esaltare gli entusiasti dell’audio multicanale, se non quei pochi momenti in cui si ci cala in presa diretta nella caotica quotidianità di Beirut. Il mixaggio 5.1 non ha grandi momenti con cui mettersi in mostra, mancano (‘of course!’) gli effetti surround e anche il canale LFE è praticamente inutilizzato, mentre al contrario si ritaglia un proprio spessore espressivo la musica minimalista di matrice bristoliana, che accompagna i silenzi pieni di interrogativi dei personaggi, ad opera di Éric Neveux (già collaboratore di François Ozon e Patrice Chéreau, e dello stesso Ziad Doueiri per il bistrattato The Attack del 2012).

La resa dei dialoghi è convincente, con voci sempre ben definite e tali da rendere ottimale la visione di L’insulto nella versione italiana lossless codificata DTS-HD Master Audio 5.1, aperta nelle frequenze e priva di compressione. Da sottolineare che, mentre sulle note di copertina è corretta l’indicazione dell’Arabo quale lingua originale, nel menù del disco appare l’Inglese come scelta di selezione.

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EXTRA

I contenuti extra contemplano solo una featurette oltre al Trailer (italiano, 2’15”) del film; si tratta di una Intervista al Regista registrata in inglese e sottotitolata in italiano a cura di Lucky Red, al tempo del passaggio di Ziad Doueiri a Roma per promuovere il film.

Poco più di 13 minuti, praticamente un monologo del regista, ma ricchi di informazioni che partono dall’infanzia vissuta a Beirut e dello stato di guerra del 1983, passano per la fuga prima in Francia poi in California e le prime esperienze come aiuto cameraman, dell’influenza ricevuta dal cinema americano nel suo percorso di crescita (ma Doueiri osserva opportunamente che se si fosse trasferito, invece che negli Usa, in altre nazioni le influenze sarebbero state diverse), fino a raccontare come è nato L’insulto, con i personaggi in parte inventati e in parte reali.

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TESTATO CON: Lettore Samsung 3D, Televisore Samsung 3D Serie 6, Amplificatore DENON AVR-2310, Casse CANTON

L'insulto [BD]
7.5 Recensione
Pro
Video HD valido
Emblema della diaspora del Medio Oriente
Utilizzo "introspettivo" della camera
Cinema di contenuti universali
Contro
Movimenti di macchina nervosi
Extra brevi
Riepilogo
Titolo originale:L'insulte
Prodotto da: Lucky Red
Distribuito da: CG Entertainment
Durata: 112'
Anno di produzione: 2017
Nazionalità: Libano/Francia/Belgio/Usa
Genere: Drammatico
Regia: Ziad Doueiri
Interpreti: Adel Karam, Rita Hayek, Kamel El Basha, Christine Choueiri, Camille Salameh, Diamand Bou Abboud, Talal Jurdi, Julia Kassar, Rifaat Torbey, Carlos Chahine
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Supporto: BD 25
Aspect Ratio: 2,35:1
Codifica Video: MPEG-4 MVC (1080p)
Audio: Italiano, Arabo DTS-HD Master Audio 5.1 48Khz/24 bit
Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

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