Durante il weekend appena trascorso abbiamo fatto un salto veloce al Milano HiFidelity dove non abbiamo fatto a meno di notare impianti mega galattici, poi scendendo in una saletta al piano -1 abbiamo sentito un qualcosa di veramente gradevole.
Le Indiana Line Tesi 661 bianche esposte al Milano HiFidelity, se le ricorderanno in parecchi, e secondo noi più di qualcuno se le porterà a casa. Circa un mesetto fa abbiamo testato le sorelle più piccole, le Indiana line Tesi 561 in abbinata con il Rotel A11 Tribute ed inutile dirlo, è stato uno degli articoli più letti dell’anno. Sabato 7/10 al Melià di Milano c’erano tanti impianti stupendi che per molti erano il classico “vorrei ma non posso” insomma, un po’ come quando si va al Motor Show e si vede la fuori serie dei sogni, ma noi pur fantasticando sulla fuori serie non possiamo puntare così in alto. Dobbiamo dire che a tal proposito c’erano sale che mai ti saresti aspettato potessero suonare così bene. Mi viene da pensare alla sala di Alta Fedeltà dove le Magnepan 1.7i in abbinata al Marantz Model 40N ed al CD60 hanno tirato fuori un abbinamento da effetto wow. Non da meno la sala Technics con il piccolo GX-70 ( a breve dedicheremo uno spazio a riguardo) ed infine c’erano queste Indiana Line Tesi 661 che già fuori dalla porta sembravano andare come mai avresti detto. All’interno della sala c’era Marco Visonà, un omone dall’aria genuina, ci guardiamo, scappa un sorrisetto ad entrambi e poi annuiamo con la testa. Non c’è niente da fare, queste Indiana Line Tesi 661, 950 Euro di listino, riescono a suonare decentemente anche chiuse in un armadio!
Il setup assieme alle Indiana Line Tesi 661
Per chi non lo sapesse, si tratta di diffusori con bass reflex inferiore, sistema studiato per limitare il più possibile il fastidioso fenomeno delle risonanze ed equipaggiato con un tweeter a cupola da 26 mm, un mid-woofer da 160 mm e una coppia di woofer con un diametro di 160 mm. Insomma una Tesi 561 “anabolizzata” permetteteci il termine. Si sa, le salette delle manifestazioni non sempre sono studiate per ascoltare musica, come del resto molto spesso non lo sono le nostre abitazioni, specie quelle di chi, come il sottoscritto, deve fare i conti con il mutuo, le bollette ed un ambiente promiscuo non destinato esclusivamente alla musica. Quasi per gioco sulla nostra pagina Instagram abbiamo postato una immagine del setup in funzione e nel giro di pochi minuti i nostri follower si sono scatenati alla ricerca di informazioni. Il setup oltre che dalle Indiana Line Tesi 661, era composto dagli Exposure XMCD (1990 Euro) e XM5 (1970 Euro). Più tardi è stato connesso anche il Serblin and son, modello Performer, (1800 Euro) ma noi non abbiamo avuto il piacere di ascoltarlo. Molti di voi ci hanno scritto che era troppo il divario di prezzo tra i diffusori e gli Exposure, ma a noi quel suono ci è piaciuto tanto. Nessuno poi vi vieterà di abbinare le Indiana Line Tesi 661 ad elettroniche dai costi più contenuti e viceversa, gli Exposure a diffusori di caratura superiore.
In sintesi, se siete alla ricerca di diffusori ben suonanti, con una risposta in frequenza estesa che non costano una fortuna, potreste vagliare l’ipotesi Indiana Line Tesi 661. Siamo convinti che i così detti “ammazza giganti” non esistono, ma di prodotti dai costi umani e performanti ce ne sono diversi.
Exposure, distributore per l’Italia SUONO E COMUNICAZIONE SRL
info@suonoecomunicazione.com 051/6926387
INDIANA LINE, distributore per l’Italia ASM DI VISONA’ MARCO –
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