Esistono tanti modi per vivere e far rivivere l’Hi-Fi e non sono modi per forza costosi, anzi. Questo setup ne è una dimostrazione tangibile. Dopo una serie di consultazioni siamo giunti alla conclusione che questa accoppiata è un ottimo punto di inizio per chi si appassiona a questo mondo o per chi cerca una soluzione definitiva che non impatti pesantemente sul proprio portafogli.
Iniziamo con le INDIANA LINE TESI 561 e lo facciamo con una certa contentezza perché, se anche voi avete superato gli “anta”, probabilmente da ragazzi avete posseduto un diffusore Indiana Line o quantomeno ne avrete ascoltato uno a casa di un vostro amico. La storia recente di Indiana Line è stata caratterizzata da importanti cambiamenti societari, di cui abbiamo avuto modo di parlare circa un paio di anni fa con Marco Visonà. A proposito, se ve lo stato chiedendo sia il team commerciale che quello di sviluppo e progettazione è rimasto praticamente quello che era prima. Insomma, un gruppo collaudato e con tanta esperienza.
Quando si parla di Indiana Line, in automatico il mio cervello inizia a pensare al passato e a nomi nomi come: Alcor, Utah Americana, Coral Electric” ed in un batter d’occhio ripenso ai tempi d’oro dell’alta fedeltà, i tempi in cui nelle case degli Italiani un impianto Hi-Fi era un must-have. La filosofia Indiana Line non è cambiata da allora, facendo come sempre del rapporto qualità prezzo il suo punto forte.
Un diffusore senza un amplificatore non può certo suonare, per questo abbiamo cercato di scegliere con cura un integrato non troppo costoso ma di buona levatura che si sposasse bene con le Indiana Line Tesi 561. La scelta è ricaduta sul Rotel A11 Tribute, un amplificatore che può contare sulla grande esperinza del brand giapponese e sulla collaborazione con il Maestro Ken Ishiwata che prima di passare a miglior vita ha deciso di regalarci questa versione migliorata dell’ottimo Rotel A11. Rotel e Indiana Line sono una accoppiata ben collaudata che non abbiamo certo scoperto noi e che è in grado di regalare buone prestazioni allo stesso costo di una buona soundbar.
Indiana Line Tesi 561: un diffusore da pavimento slim pensato per il nostro salotto.
Le Indiana Line Tesi 561 sono arrivate nei loro imballi in cartone e fin da subito ci hanno colpito per le loro dimensioni decisamente contenute considerando che sono un diffusore da pavimento, parliamo infatti di: 890 x 180 x 300 mm (A x L x P) . Finalmente abbiamo la possibilità di provare una torre slim ed economica come molto spesso ci avete chiesto. Le finiture disponibili sono tre: bianco, rovere e nero.
Ad un primo sguardo oltre alle dimensioni ci colpisce la forma del cabinet, semplice, discreta e con i bordi arrotondati. Altro aspetto esteticamente gradevole è la base laccata sotto a cui potrete attaccare i gommini in dotazione. Sul frontale troviamo i tre driver, una retina per proteggere i diffusori e lo sbocco del reflex. Sul retro sono presenti due coppie di connettori che volendo vi consentiranno di poter utilizzare il biwirng ed il biamping.
Cabinet, driver e costruzione delle Tesi 561
Con il loro peso di soli 13,7 Kg le Indiana Line Tesi 561 saranno la gioia delle donna delle pulizie che puntualmente potrà spostarle per spolverare e lavare e al contempo farvi arrabbiare per aver vanificato i vostri sforzi per posizionarle al meglio.
Il cabinet è realizzato con pannelli in MDF e al suo interno troverete dei rinforzi trasversali a forma di anello posizionati nei punti critici del diffusore ( vicino i fori dei due woofer), a ciò si aggiungono dei pannelli smorzanti in poliestere che contribuiranno ad assolvere questo compito.
Per quanto riguarda i driver troviamo:
- tweeter da 26 mm con cupola in seta
- midwoofer da 160 mm
- woofer da 160 mm
Il tweeter con magnete in neodimio, può contare su una camera radiale e la flangia è stata tagliata sulla parte bassa per avvicinare il più possibile midwoofer e tweeter. Il midwoofer è un mix di polipropilene e mica ed è stato pensato per coniugare una buona qualità e al contempo garantire grande affidabilità. Il woofer, con membrana in polpa di cellulosa, sempre da 160 mm, ad un primo sguardo, ci ricorda un famoso e costoso driver di una azienda danese.
Sotto al woofer troviamo il reflex frontale che dà una piccola mano a chi per forzose esigenze casalinghe dovrà posizionare i diffusori molto vicino alla parete di fondo. Sul retro troviamo i connettori dei diffusori, di buona qualità e che consentono il biwirng/biamping.
Posizionamento dei diffusori e considerazioni varie
Le Indiana Line Tesi 561 sono diffusori pensati per masticare musica e soprattutto per essere collocati in un classico salone di casa dove probabilmente l’ultimo dei pensieri, quanto è stata arredata/costruita la stanza era avere un occhio di riguardo per l’acustica ambientali e simili. Insomma queste Tesi 561 faranno il loro lavoro anche se non posizionate al meglio. Ho ascoltato i diffusori oltre che nella sala di ascolto anche in casa, “incastonate” agli angoli di due pareti e con quel maledetto televisore in mezzo alle scatole e anche in questo contesto si sono difese bene.
Rotel A11 Tribute: il fidanzato ideale per le Indiana Line Tesi 561
Il Rotel A11 Tribute è un amplificatore integrato in grado di erogare una potenza di 50 watt per canale su 8 ohm ed è disponibile in due colorazioni: silver e black. La versione Tribute è stata messa a punto dal grande Ken Ishiwata scomparso quando ultimando i lavori su questo integrato e sul Rotel CD11 Tribute.
Il Rotel A11 Tribute è dotato di ingresso phono MM, ingressi linea RCA e di un preout. Particolarità poco gradita agli audiofili ma che farà la felicità di vostra moglie o dei vostri figli, è la presenza del ricevitore Bluetooth aptX. Non troverete ingressi digitali se non il Bluetooth, cosa a cui noi abbiamo ovviato con l’inserimento dello streamer di rete Argon Audio Solo alternato all’Audiolab 7000N Play. Il pannello frontale del Rotel può contare sulla presenza di una connessione cuffie e sulla possibilità di selezionare due coppie di diffusori che considerando la predisposzione biwiring delle Indiana Line ci poteva far venire voglia di sperimentare, cosa che però non abbiamo avuto il tempo di fare.
Al centro troviamo un bel display con cui effettuare diverse operazioni come:
- controllo dei toni
- regolazione guadagni
- regolazione luminosità
Ebbene si, abbiamo anche il controllo dei toni (finalmente!) e l’intelligente soluzione di regolazione dei guadagni, utile se ad esempio vorrete inserire il Rotel in un setup multicanale.
Cosa si nasconde sotto il coperchio?
Se vi aspettate un amplificatore stravolto rispetto all’ A11 liscio vi sbagliate e sarebbe stato poco proficuo soprattutto considerando l’ottimo livello qualitativo. Ken Ishiwata è andato ad apportare piccoli miglioramenti con componenti di pregio e tanto “manico” che di sicuro non gli mancava.
Una volta tolto il coperchio superiore vediamo una enorme PCB che occupa tutto lo chassis ed un grande dissipatore nero sotto al quale sono alloggiati i transistor. Spicca fin da subito, il ben dimensionato trasformatore toroidale e la parte di alimentazione.
I connettori sono placcati oro e nel retro alto vediamo la parte dedicata alla logica di controllo e al Bluetooth. Sotto la copertura nera al centro sono alloggiati i condensatori Rubycon. Una realizzazione classica, valida e votata all’affidabilità. Insomma niente da dire se non bravi.
Ascoltiamo le Indiana Line Tesi 561 abbinate al Rotel A11 Tribute
Dopo un rodaggio di circa 50 ore e dopo aver studiato il miglior posizionamento possibile per le Indiana Line Tesi 561, siamo pronti per gli ascolti. Non abbiamo dovuto faticare molto lo ammetto, e distanziandole di circa 1,50 metri dalla parete di fondo e da quelle laterali e interponendo una distanza di circa 2,50 metri tra i diffusori, abbiamo raggiunto un buon compromesso. Iniziano le danze e mentre col telecomando Rotel controllo comodamente il volume dal divano, queste Tesi 561 tirano fuori un bel basso esteso abbastanza articolato con Hotel California degli Eagles, nel famoso tormentone live. Il registro basso è anche frenato merito merito del buon lavoro svolto dall’ alimentazione del Rotel A11 Tribute. La gamma media è “potente”, piena e le voci maschili vengono riprodotte essendo messe in primo piano. La gamma alta è un po’ controtendenza rispetto a molti competitor moderni, ed è smussata agli estremi di banda. Per quanto sopra riteniamo che il Rotel, col suo comportamento estremamente lineare sia un ottimo compagno.
Queste Indiana Line Tesi 561 non sono diffusori pensati per il così detto effetto wow, bensì sono nati per essere ascoltati per lunghe sessioni. Le tonalità tendono verso un suono ambrato non affaticante, privo di effetti speciali e che non stanca. Le abbiamo anche provate con un amplificatore in classe D con moduli IcePower di elevata potenza, utilizzando come pre/dac l’ADI 2 FS RME con ottimi risultati, ma l’accoppiata era decisamente più costosa dei diffusori. Un parametro su cui le Indiana Line Tesi 561 spuntano una lode è la ricostruzione scenica e con la riproduzione delle grandi orchestre sono facilmente collocabili tutti i vari strumenti. Dal momento che la gamma bassa è estesa e ben articolata decidiamo di distanziarle ulteriormente dal fondo e la scena migliora ulteriormente: ottima prova. Ci abbandoniamo ai Daft Punk ed ai Depeche Mode, che abbiamo visto di recente dal vivo e quindi con un orecchio che vive di un ricordo ancora vivido. Dobbiamo dire che con i generi molto ritmati questa accoppiata suona decisamente forte, più di quanto le regole di buon vicinato permettano.
La risposta in ambiente è molto lineare, abbiamo giocato con Dirac e ne abbiamo avuto una ulteriore riprova. Il progettista di questi diffusori ha pensato alle esigenze di chi, deve piazzarli in casa senza poter ottimizzare più di tanto l’ambiente ed il posizionamento, offrendo un prodotto praticamente plug&play.
Forme minimaliste, discrete, un suono che non stanca ed un fine tuning semplice queste le caratteristiche principali di questi diffusori. Per quanto riguarda il Rotel A11 Tribute è un amplificatore dal suono lineare, ben costruito in grado di dare il giusto brio e il giusto respiro sulle frequenze alte a questi diffusori.
Conclusioni e considerazioni sulle Indiana Line Tesi 561 e sul Rotel A11 Tribute
Non possiamo che concludere questo test con un bel sorriso sulla faccia perché con una spesa di circa 1.400 Euro avrete a disposizione un setup semplice, dalle buone prestazioni che potrebbe essere un buon punto di partenza o perché no, anche un punto di arrivo per chi vuole ascoltare decentemente senza martoriare il portafogli.
Qui potrete trovare maggiori informazioni sulle Indiana Line Tesi 561 e qui sul Rotel A11 Tribute.
Immagini e video sono realizzati con la Lumix S5 IIX e con l’obiettivo Lumix S-S18
© 2023, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.