Nel 40° anniversario di Incontri ravvicinati del terzo tipo la pubblicazione UHD italiana è lungi dalla perfezione che meritava
In Incontri ravvicinati del terzo tipo avvistamenti di oggetti volanti non identificati connessi a misteriosi eventi si susseguono in tutto il pianeta.
Caccia statunitensi dati per dispersi nel 1945 riappaiono a 30 anni di distanza nel deserto messicano di Sonora, integri come se non fosse trascorso nemmeno un giorno anche se privi dei piloti, aerei commerciali incrociano velivoli luminescenti e anche lo stato della California è teatro di numerosi passaggi a bassa quota richiamando l’attenzione di popolazione e media.
Tra i testimoni degli inspiegabili accadimenti ci sono anche l’addetto al controllo delle linee elettriche Roy Neary (Richard Dreyfuss) e la casalinga Jillian Guiler (Melinda Dillon), il cui figlioletto Barry (Cary Guffey) è rapito da oscure entità. Perfetti sconosciuti eppure connessi dall’insistente rappresentazione di una forma che si scoprirà essere quella di una montagna nello stato del Wyoming, la cosiddetta ‘Torre del Diavolo’. Il francese Claude Lacombe (François Truffaut) è al comando di un’equipe americana che attraverso serie numeriche inviate dagli alieni risale a coordinate cartografiche, aprendo l’ipotesi di un possibile rendez-vous proprio presso il medesimo sito.
Fallito il tentativo del governo di screditare gli avvistamenti in una riunione con i testimoni oculari, viene attuato il piano per secretare l’incontro con gli extraterrestri isolando la zona presso la ‘Torre del Diavolo’, ma alcuni tra coloro entrati più direttamente in contatto mentale con gli UFO sono spinti dall’irrefrenabile e inspiegabile desiderio di raggiungere la montagna. Anche Roy e Jillian, superati i primi sbarramenti di polizia ed esercito, tentano l’impossibile incuranti dei pericoli che li circondano.
Era il 1977 quando il giovane Steven Spielberg, con poche opere all’attivo anche se di grande valore come Duel, Sugarland Express e Lo squalo, firmava soggetto, sceneggiatura e regia di Incontri ravvicinati del terzo tipo. Fu proprio il terzo film a confermare le incredibili capacità del trentenne cineasta dell’Ohio, al comando di un’imponente produzione da 20 milioni di dollari.
Un successo commerciale straordinario per un’opera di fantascienza classica, toccante, coinvolgente e che lo scrittore di SF Ray Bradbury non esitò a chiamare ‘il miglior film di fantascienza mai realizzato’. Anche se la computer grafica iniziava a muovere seriamente i primi passi venne abbandonata l’ipotesi di avvalersene per parte degli effetti speciali, scelta che si rivelò vincente e portò a coinvolgere maestranze di prim’ordine tra cui ricordo il maestro degli effetti ottico-visivi Douglas Trumbull (supervisore effetti speciali per 2001: Odissea nello spazio e Blade Runner) che diede letteralmente vita alle astronavi, Carlo Rambaldi (King Kong di Guillermin, E.T., Alien) per le creature, il disegnatore di produzione Joe Alves (Lo squalo, 1997: Fuga da New York) ma anche Dennis Muren (E.T., The Abyss tra i tanti), che si occupò delle riprese dell’astronave madre e il grande cinematographer Vilmos Zsigmond (Il cacciatore, I cancelli del cielo, Il lungo addio tra i tanti).
Spielberg fu messo alle strette dalla Columbia, all’epoca in difficoltà economiche e desiderosa di anticipare a tutti i costi l’uscita in sala per il ’77, rendendo di fatto impossibile girare alcune scene.
Il successo planetario di Incontri ravvicinati del terzo tipo consentì al regista di rimettere mano alla pellicola con ciak aggiuntivi e nuovo budget a patto che mostrasse anche l’interno dell’astronave, per richiamare nuovamente in sala gli spettatori. Il risultato fu la Special Edition della durata di 132 minuti (contro i 135 della Theatrical) manipolando il montaggio originale, aggiungendo almeno una sorprendente sequenza come quella del deserto dei Gobi e lasciando intravedere parte dell’interno dell’astronave madre e proprio per questo smorzando la fantasia dello spettatore non più chiamato a immaginare cosa ci fosse al di là dell’intensa luce bianca all’ingresso.
Terza e definitiva versione giunse poi la Director’s Cut di 137 minuti, la preferita dallo stesso regista che raffinò il montaggio attingendo dalle due precedenti. Nel cast ricordo piccole, grandi presenze anche di attori all’epoca in crescita come Lance Henriksen (Aliens – scontro finale, serie TV Millennium tra i tanti) e Carl Weathers (saga di Rocky, Predator).
Indicazioni in rete riferiscono di una quarta versione, che includeva Theatrical e Special Edition, editing apocrifo trasmesso solo via broadcast dall’americana ABC, e di una pressoché identica che per brevissimo periodo fu pubblicata su LaserDisc, quasi subito ritirata dal mercato su richiesta di Spielberg, che non l’aveva autorizzata, e che a oggi sarebbe un raro pezzo da collezione.
Il discutibile ridoppiaggio
Il film del 1977 è legato a un formidabile cartello che vantava eccellenze dell’epoca come per esempio Pino Colizzi, Renato Izzo (che diresse il doppiaggio), Maria Pia Di Meo, Glauco Onorato e Sergio Fiorentini, voci uniche indelebilmente impresse nella memoria di tanti appassionati. Nel 1997 per l’edizione Home Video di Incontri ravvicinati venne tuttavia commissionato un nuovo doppiaggio che si prese non poche licenze nei confronti del precedente alterando l’appeal del racconto, senza nulla togliere a valenti artisti come Roberto Chevalier, che per l’occasione sostituì Colizzi a dar vita al personaggio interpretato da Dreyfuss.
Toni e voci diverse, carisma diverso ma anche micidiali storpiature e reinterpretazioni di battute: un eclatante esempio lo si incrocia nel prologo, quando François Truffaut approccia l’anziano messicano nel deserto di Sonora. Qui di seguito il medesimo passaggio a confronto, giudicate voi…
Primo doppiaggio 1977
Secondo doppiaggio 1997
Dialogo originale 1977
La scellerata decisione di ‘rinfrescare’ le tracce audio (vuoi per parti mancanti o necessità marketing di apparire al passo coi tempi inserendo il multicanale) nel corso degli anni ha provocato colossali danni oscurando il doppiaggio originale e provocando l’ira degli appassionati. L’inferno di cristallo, Superman, Grease, La febbre del sabato sera, Lo squalo, E.T. – L’extra-terrestre, Il padrino, Il padrino parte II, C’era una volta in America (il doppiaggio originale fu curato dallo stesso Leone!), Apocalypse Now Redux (dopo la prima battuta di Martin Sheen a inizio film volevo uscire dalla sala), Cliffhanger, I predatori dell’Arca perduta, Il grande dittatore (2 ridoppiaggi), La donna che visse due volte sono solo alcuni degli scempi più eclatanti.
Per Incontri ravvicinati del terzo tipo era così difficile aggiungere anche l’originale doppiaggio del 1977 lasciando scegliere all’appassionato quale ascoltare? Forse per accordi contrattuali con la casa madre? Fatto sta che anche con l’UHD italiano tocca ascoltarsi il ridoppiaggio apocrifo del 1997.
VIDEO
Inutile girarci attorno, le immagini sono complesse alla fonte, secondo quanto riporta IMDB.com vennero impiegati stock pellicola 100 ASA, 35 mm e 65 mm (per gli effetti speciali) e la grana è una costante per tutto il film. Parte della cifra stilistica di Incontri Ravvicinati, la presenza di grana è corretta e non andava in alcun modo edulcorata con filtri DNR e certo non manca in questa prima edizione UHD cui si è giunti partendo da un D.I. 4K e nuovo scan del negativo originale. Formato immagine 2.39:1, codifica HEVC (3840 x 2160/23.97p).
Rispetto alla controparte FHD il salto di qualità appare piuttosto evidente ponendo l’accento sugli elementi inquadrati (anche troppo per gli effetti ottico-visivi), sull’ampiezza della gamma cromatica e differenze dei punti luce, forti dell’HDR-10 wide color gamut. Contrasto e dettaglio alternano anche alcuni passaggi più soft, lasciando l’impressione di scelte del cinematographer Zsigmond e non problemi di encoding.
Un film discretamente datato che risplende al meglio delle possibilità dello standard, qui presente in tutte e tre le versioni: Theatrical, Special Edition e Director’s Cut, disponibili sullo stesso disco via seamless branching evitando sprechi di spazio.
AUDIO
Solita traccia Dolby Digital 5.1 canali in italiano di limitata qualità tecnica, incapace di sostenere a dovere le immagini. Accettabili i dialoghi ma il resto della colonna sonora è relegata a una dinamica da minimi storici, flebile presenza dei canali rear e canale LFE sui generis. A questo si aggiunga l’imposizione del ridoppiaggio classe 1997 e il danno è completo.
Almeno sul disco Blu-ray la traccia in italiano è la lossless DTS-HD Master Audio 5.1. Inaccettabile il downgrade a Dolby Digital quando anche l’edizione Blu-ray di 10 anni fa proponeva l’italiano in DTS-HD MA e Dolby True HD.
Nettamente superiore l’originale inglese DTS-HD Master Audio 5.1 canali che apre a un panorama sonoro più interessante anche se lungi dal riferimento: veri elementi discreti, dinamica e una presenza scenica sopra la media palesando lo sforzo produttivo nel ridare lustro all’originale missaggio.
EXTRA
Rispetto a quanto segnalato retro copertina mancano all’appello tutti e 205 i minuti di materiale a supplemento che nell’edizione americana UHD si trovano su un terzo BD-50, il medesimo incluso anche nella edizione due dischi Blu-ray e nella cosiddetta UFO Edition disponibile anche da noi e che al momento della pubblicazione dell’articolo è venduta al prezzo di circa 65€.
Sul fatidico terzo disco ritroviamo la maggior parte dei materiali già precedentemente pubblicati con l’aggiunta di alcune chicche inedite che includono nuovi interventi di Spielberg sulle tre edizioni e riflessioni di appassionati del film come J.J. Abrams e Denis Villeneuve, collezione di immagini personali dall’archivio del regista e una comparativa tra storyboard e girato di cinque sequenze.
A questi si aggiunga la funzione Una visione dall’alto che, al di la della criptica spiegazione testuale, consente di riconoscere le sequenze inedite e diverse in base alla versione scelta, unico extra davvero presente in questa versione UHD su entrambi i dischi.
Qui di seguito la simpatica presentazione della cosiddetta UFO Edition da parte del grande Richard Dreyfuss.
TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, UHD player Samsung UBD-K8500
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Le tre versioni seamless branching anche UHD
D.I. 4K e HDR-10
Traccia italiano Dolby Digital
Assenti tutti gli extra
Prodotto da: Sony Pictures HE
Distribuito da: Universal Pictures
Durata: 135' + 132' + 137'
Anno di produzione: 1977
Genere: Fantascienza
Regia: Steven Spielberg
Interpreti: Richard Dreyfuss, François Truffaut, Teri Garr, Melinda Dillon, Cary Guffey, Bob Balaban, Roberts Blossom, Lance Henriksen, Carl Weathers
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Supporto: BD 66 + BD 50
Aspect Ratio: 2.39:1
Codifica Video: HEVC/ H.265 4K (2160p)
Audio UHD: inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Italiano, francese, tedesco, giapponese, spagnolo, spagnolo (America Latina) Dolby Digital 5.1; Portoghese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: inglese, inglese non udenti, arabo, cinese semplificato, cinese, croato, ceco, danese, olandese, finlandese, francese, tedesco, greco, ungherese, islandese, italiano, giapponese, coreano, norvegese, portoghese (Brasile), portoghese, rumeno, spagnolo, spagnolo (America Latina), svedese, tailandese, turco
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