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IMX586 – Il più grande sensore ad alta risoluzione è di Sony

Si chiama IMX586 ed è un sensore da 48 megapixel di casa Sony che potrebbe essere presente su smartphone alto di gamma a partire dal 2019

Leader di mercato nei sensori di immagine la divisione Sony ha recentemente sfornato l’IMX586, sensore che promette un drammatico salto di qualità con una risoluzione capace di 8000 x 6000 pixel effettivi pari a 48 megapixel, il più alto volume di informazioni sino a oggi.

La corsa all’aumento dei megapixel non è certo una novità sia per macchine espressamente dedicate a foto/video piuttosto che ad altri apparati come smartphone e tablet. Ma un conto è il volume di pixel, un altro la qualità dell’immagine che ne deriva al punto che dimensioni inferiori di pixel rischiano l’innesco di rumore in eccesso quando la quantità di luce è limitata.

IMX586

Dalla scienza applicata alla fotografia professionale arriva un valido aiuto, quello del cosiddetto reticolo Bayer del sensore d’immagine: matrici di filtri RGB da cui si parte per mettere assieme gli elementi che vanno a formare l’immagine stessa, ovvero la ‘demosaicizzazione’.


Dalla pagina Sony dedicata all’IMX586 la dimostrazione del guadagno in termini di dettaglio anche per gli elementi non in primo piano (a sinistro uno scatto con sensore 12 megapixel, a destra con IMX586 da 48 megapixel) Sony IMX586

A questo si aggiunge la tecnica del pixel binning, derivata anch’essa dalla fotografia professionale, nello specifico quella legata alla creazione di scatti small RAW (sRAW), ovvero con il (quasi) originale volume di informazioni provenienti dallo scatto da elaborare in una fase successiva a seconda delle necessità. Il pixel binning combina i pixel del sensore CCD per formarne uno solo di dimensioni maggiori, aumentando la sensibilità e limitando al tempo stesso il livello di rumore. Lo scotto da pagare è la diminuzione in parte della risoluzione.

Tornando all’IMX586 disporrà di pixel da 0,8 micron, le dimensioni più piccole per un sensore ma l’impiego del pixel binning e di un quad array di filtri colore Bayer consentirà di ottenere scatti un cui la luce presente sarà prossima a una immagine catturata con pixel da 1,6 micron (dove la risoluzione non va oltre i 12 megapixel). Le potenzialità? Filmati real 4K (4096 x 2160) fino a 90 fps oppure 1080p fino a 240 fps e gestione wide color gamut HDR.

Sempre dalla pagina Sony dedicata la dimostrazione del pixel binning, fondamentale per la riduzione del rumore video con bassa luminosità.

Nel recente passato abbiamo esempi di smartphone avanzati in questo senso, come per esempio il Huawei P20 Pro dotato di fotocamera principale da 40 megapixel f/1.8 e un livello di risoluzione un tempo appannaggio di apparati che hanno fatto storia negli anni addietro come il Nokia 1020 così come il più recente 808 PureView, con una sperimentazione del tutto simile al pixel binning anche se la soluzione Sony rimane quella con meno complicazioni.

Tutto come sempre legato alla qualità delle lenti poste di fronte al sensore che avranno un ruolo fondamentale nella gestione dell’immagine stessa.

L’ipotesi più accreditata al momento vede l’IMX586 pronto a spiccare il volo a partire da settembre per smartphone che presumibilmente saranno a mercato per i primi mesi del 2019.

Per ulteriori informazioni: link alla pagina dedicata Sony.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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