Il mestiere delle armi [DVD]

Qualità artistica:

Per raccontare la storia di Giovanni Dalle Bande Nere, famoso capitano di ventura ferito a morte nel 1526 durante uno scontro con i lanzichenecchi di Carlo V, Ermanno Olmi ha accettato una produzione impegnativa (15 miliardi di budget) e lunghi periodi di lavorazione fra Italia e Bulgaria, circondato da un cast internazionale e da centinaia di comparse.

Fedele al suo amore per l’immagine pura e per la tradizione filologica (tutti i dialoghi sono in italiano cinquecentesco), il regista bergamasco con il mestiere delle armi mette in scena una tragedia storica dai vaghi accenti Cristologici (l’iconografia di Giovanni morente ne richiama una ancor più sacra), dove la denuncia della guerra si somma alla tensione etica di un’epoca confusa e violenta.

Manca forse il senso di disfatta storica e morale (pochi mesi dopo la vicenda, Roma verrà saccheggiata dalle truppe imperiali), ma la splendida fotografia e i richiami artistici ai maestri rinascimentali dilatano il film secondo formule che già furono di Ejzenstejn e Tarkovskij. Se non un capolavoro, uno dei migliori film italiani degli ultimi dieci anni.

Qualità dell’edizione:

Spiace dirlo, ma quest’edizione della San Paolo Multimedia de il mestiere delle armi presenta una sezione video carente, caratteristica che assume connotati particolarmente incisivi in considerazione della giovane età della pellicola e del carisma visivo dell’opera stessa. Pur capendo le estreme difficoltà dell’encoder a comprimere la maggior parte delle sequenze (scarsità di luce, nebbia, poco contrasto naturale), il quadro generale è fortemente limitato da un rumore video persistente e da un notevole snaturamento del croma; le scene in interni presentano un evidente decadimento della definizione, con spessa grana di fondo e molta confusione sui contorni dei corpi, ma la situazione non migliora certo nei frangenti esterni (l’arrivo di Giovanni a Mantova è caratterizzato da parecchi artefatti e imprecisioni) e solo in qualche rara occasione si può apprezzare un tratto deciso e cromaticamente corretto (fine cap. 6).

Molto meglio l’audio, ben caratterizzato sul fronte anteriore ma forse troppo povero di coinvolgimento sui bassi, la cui mancanza è ben avvertibile nelle sequenze belliche; i due posteriori non fanno miracoli, pur offrendo molti interventi sull’ambienza e le musiche, e in generale si tratta di un mixing molto piacevole all’ascolto e senza troppe carenze acustiche.

Anche gli extra convincono; oltre a una breve intervista al regista (6 minuti), al trailer e a due gallerie fotografiche, è presente un bellissimo dietro le quinte con riprese dal set e interventi del cast tecnico (42 minuti) che con la sezione audio riesce in parte a risollevare un’edizione purtroppo deludente.

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