L’entrata in scena di Samsung Display e BOE nella produzione di pannelli OLED potrebbe dare del filo da torcere a LG Display e cambiare profondamente i connotati del mercato globale dei TV
Sebbene LG Display non sia l’unico produttore di pannelli OLED, è praticamente l’unico che conta davvero quando si tratta delle dimensioni e della qualità dei pannelli OLED richiesti per i televisori di oggi. Recentemente però sono emersi report da più fonti secondo cui un altro produttore di pannelli (l’azienda cinese BOE) si sta preparando per la produzione di pannelli OLED per TV.
In realtà è dal 2017 che BOE realizza grandi quantità di pannelli OLED di piccole dimensioni principalmente per il mercato della telefonia mobile, ma a maggio, nella cornice della Display Week Show a San Jose, ha mostrato un pannello OLED che era il più lontano possibile dalle dimensioni di uno smartphone: uno schermo da 95 pollici con una risoluzione nativa di 8K.
Si trattava in realtà di un prototipo e finora non è emerso alcun produttore di TV interessato ad acquistarlo per far uscire sul mercato un TV 8K di simili dimensioni, ma la presenza di questo prototipo alla Display Week 2022 deve essere vista come un chiaro segno di intenti. Per non parlare del fatto che le varie linee di produzione OLED di BOE hanno effettivamente la capacità di mettere insieme qualcosa di così grande e avanzato.
La società di ricerche di mercato Display Supply Chain Consultants ha confermato poco dopo la Display Week che BOE sembra davvero intenzionata a realizzare pannelli così grandi su base commerciale. Partendo dal presupposto che tali informazioni siano corrette (di solito lo sono), non è necessario un grande sforzo mentale per pensare che una tale mossa rappresenterebbe una buona notizia per gli utenti consumer amanti degli OLED. Dopotutto, più fornitori di pannelli significano più concorrenza, che di solito a sua volta significa prezzi più convenienti e più innovazione.
Prima però di esaltarci troppo al pensiero di una nuova generazione di TV OLED a prezzo più conveniente, vale la pena guardare un po’ più da vicino la situazione di BoE. Tanto per cominciare, quello OLED da 95 pollici di BoE era davvero un pannello di fascia alta. La sua combinazione di una diagonale enorme e una risoluzione nativa 8K anziché 4K è stata affiancata da una frequenza di aggiornamento nativa di 120 Hz, una copertura di circa il 99% della gamma di colori DCI-P3 e una luminosità di picco piuttosto elevata di 800 nit. Inutile dire che un TV con un simile pannello costerebbe decine di migliaia di euro
Il più recente TV OLED 8K da 88 pollici di LG, l’OLED88Z2, costa circa 30.000 euro e anche se BOE riuscisse a fornire un pannello OLED a un prezzo sufficientemente basso da consentire ai produttori di TV di vendere enormi modelli OLED a un prezzo molto inferiore, non si tratterà certamente di TV destinati a chissà quante persone. Ma forse BOE stava solo mostrando cosa può fare con il suo prototipo da 95 pollici. Forse potrebbe anche utilizzare la linea di produzione che ha assemblato questo colosso 8K per realizzare anche modelli 4K economici da 65 e 55 pollici?
Come riporta OLED-info, tuttavia, la linea di ricerca e sviluppo B5 in Cina che BoE sta apparentemente utilizzando per la produzione dei suoi pannelli per TV ha attualmente una capacità molto bassa rispetto agli standard di produzione dei pannelli odierni. Certamente, non è in grado di produrre nulla di simile alla quantità di pannelli OLED a grande schermo che un certo numero di linee di LG Display può realizzare.
In effetti, parliamo di una capacità di produzione così limitata che secondo diversi analisti BoE non sta nemmeno pensando di utilizzare questa linea per produrre pannelli per il mercato di massa, concentrandosi invece esclusivamente sulla fascia top di gamma e quindi di nicchia. Al momento quindi il produttore cinese non pare in grado di smuovere molto il mercato attuale per quanto riguarda i TV OLED più mainstream, ovvero quelli 4K da 55’’ e 65’’.
Parlando però di fascia alta, il discorso potrebbe cambiare. LG Display, infatti, si troverebbe di fronte sia al produttore cinese, sia a Samsung Display e ai suoi pannelli QD-OLED, che al momento fornisce alla stessa Samsung e a Sony. Se questa nuova tecnologia dovesse prendere piede (è ancora troppo presto per dirlo), LG Display inizierebbe a soffrire di una concorrenza piuttosto serrata per i modelli top di gamma, se non nell’immediato quasi sicuramente nei prossimi anni.
Concorrenza che, come già detto, potrebbe portare da un lato a prezzi più concorrenziali a tutto favore dei consumatori e, dall’altro, a una rincorsa tecnologica sempre più serrata che non può che fare bene al mercato. Considerando poi che i TV LCD non se la stanno passando benissimo e che invece le stime di vendita per gli OLED sono sempre più al rialzo, si configura uno scenario in cui i primi rimarranno al vertice della fascia medio-bassa, mentre gli OLED potrebbero presto finire con il dominare il mercato di fascia medio-alta e alta. Anche perché, prima che i MicroLED scendano a prezzi anche vagamente “umani”, l’immediato futuro parla sempre più la lingua dei TV OLED.
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