Rumors sulla morte del fisico e l’eldorado streaming affollano gli ombrelloni. Poi Disney annuncia le sue serie di punta in UHD. Quindi?
L’estate appena trascorsa – caldo opprimente a parte, ma è solo questione di giorni secondo i meteorologi – è stata decisamente “vivace” in termini di accadimenti nel mercato Home Video, specie riguardo il declino del supporto fisico. Il tutto inizia con la “fantastica” trimestrale Disney commentata – come di consueto – dal CEO Bob Iger, il quale informa esplicitamemte delle persistenti perdite al settore streaming (leggasi Disney+). I numeri paiono abbastanza chiari: alla data attuale, la perdita secca ammonta a quasi due miliardi di dollari. Appianata in grazia degli introiti derivanti dai parchi a tema e dai tagli di personale attuati.
Nonostante i sanguinosi licenziamenti – pari al 3% della forza lavoro in capo all’azienda, non propriamente poco – Iger ha cercato di rassicurare mercati ed azionisti con una serie di ulteriori azioni correttive. Questo dal momento che, in aggiunta al traballare dello streaming, tutta una serie di prodotti cinematografici di elevata caratura – traduzione: film costati uno sproposito – hanno performato significativamente sotto le attese all’atto della distribuzione in sala. Si tratta sia degli ultimi film Marvel, con in testa Ant-Man & The Wasp Quantumania e Thor Love & Thunder, che dei live action “canonici” come la Sirenetta ed il quinto capitolo di Indiana Jones. Per tacere del recentissimo Haunted Mansion, ennesimo tentativo di riciclare un’attrazione dei parchi a tema come remunerativo filone simil “Pirati dei Caraibi”, risultato in un flop molto pesante.
La ricetta annunciata prevede innanzitutto una riduzione nel numero di produzioni annuali allo scopo di privilegiare la qualità alla quantità. Impossibile non domandarsi come si declini questo con la necessità – quasi fisica – di Disney+ ad avere contenuti nuovi a cadenza oraria solo per non perdere abbonati. Per tacere del discorso “Qualità” nello specifico: verranno finalmente abbandonate le allucinate politiche “inclusività ad ogni costo” che – come nel caso della Sirenetta – hanno sensibilmente contribuito a disertare le sale? Dalle prime sparate giunte dal cast del prossimo Biancaneve parrebbe proprio di no. Citando Nanni Moretti: continuiamo così. Facciamoci del male. Ma, cosa ben più importante: vedremo – finalmente – qualche straccio di idea nuova o per lo meno originale? Fino ad ora si sta letteralmente annaspando tra remake, sequel e re-boot. Cosa che ha francamente stufato sia lo scrivente che, cosa ben più grave, il pubblico generalista.
L’action plan prosegue poi con il (solito) prolungamento della finestra di esclusiva in sala – la fiera dell’ovvio da sempre, ma pare ci sia voluta una pandemia triennale per capirlo bene – e, dulcis in fundo, la finalizzazione dei piani di abbonamento a Disney+ a prezzo ribassato. Includenti ovviamente la pubblicità. Più il rincaro di quelli esistenti, per la gioia incontenibile degli utenti. I quali sui social già evocano i fantasmi di Torrent ed Emule. Ma non è finita qui.
Nel mese di luglio iniziano a girare rumors incontrollati sull’intenzione di Walt Disney di dismettere il supporto fisico, indicando nell’ultimo Guardiani della Galassia il canto del cigno della relativa distribuzione. Se di per sè sarebbe pure comprensibile, visti i probabili volumi di vendita in calo, non si capisce a quale pro visto che Disney + annaspa a più non posso. Un certo di tipo di rendita, peraltro con margini specifici superiori – viste le edizioni “super lusso” vendute a prezzi osceni sui mercati di spicco – è sempre garantita. Una rendita che lo streaming non raggiunge e che bisogna integrare in qualche modo.
Solamente ad inizio agosto la questione diventa più chiara: la “dismissione” del fisico riguarderà i territori australiani e neo-zelandesi. Nel senso che i dischi – quasi sempre la versione USA – non saranno più importati da Disney in quei territori, in quanto valutato economicamente non conveniente. In tal caso, in effetti, la decisione un suo senso lo ha: trattasi di un taglio costi mirato, probabilmente figlio del cost review in atto. Del resto i due territori citati risultano privi di strutture di mastering/produttive locali, con spese per spedizione, import e distribuzione decisamente elevate. Stanti la bassa densità abitativa e le enormi distanze da percorre per coprire il continente, de facto, importare il prodotto non conviene. Viceversa, considerato che il 99% delle volte viene distribuito il disco USA, gli utenti – pagandosi le spese – potranno importarli da se utilizzando Amazon. O magari ci sarà un retailer in loco che si assumerà l’onere.
E fino qui, ci sta tutto. Tralasciamo i de profundis cantati – per amor di clic – in ogni dove, dando per defunto il fisico Disney a brevissimo giro. Chiariamo: non che la cosa non accadrà, prima o poi arriveremo anche a quello. Non prima però di aver reso sostenibile il modello di business dello streaming, cosa abbastanza al di là dal verificarsi. Ciò in quanto, differentemente dal mercato musicale, produrre film e/o serie costa dalle 50 alle 100 volte di più rispetto l’equivalente musicale – che già di per sè galleggia in un fragile equilibrio. Impossibile sostenere il tutto senza rincarare pesantemente i canoni mensili e/o diminuire brutalmente le spese. Opzione quest’ultima alla base dei due recenti scioperi in corso, i quali stanno bloccando l’intera industria. Fino quando la sostenibilità piena non si verificherà, ammesso e non concesso succeda, tutti i canali alternativi vanno giocoforza tenuti in piedi onde recuperare il grisbì speso.
Detto questo, cosa è successo nelle ultime ore? Walt Disney annuncia a sopresa che tra settembre e dicembre rilascerà, su Blu-ray e Blu-ray Ultra HD, le principali serie Marvel e Star Wars presenti oggi su Disney +. Parliamo di Mandalorian, Loki e Wandavision. Le release saranno internazionali – quindi non solo per il mercato USA – sebbene al momento non sappiamo con certezza se anche l’Italia sarà interessata. Di certo lo sarà per il film Prey – altra esclusiva streaming – il quale verrà distribuito worldwide in steelbook ed UHD. Il fisico sarà di certo morto a questo punto. Tuttavia meno male che c’è il fisico. Per i conti Disney di sicuro.
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