Dieci canzoni più o meno famose ma tutte perfette per testare al meglio le caratteristiche fondamentali che dovrebbero avere dei buoni diffusori.
Quando dobbiamo testare un nuovo paio di diffusori, ci affidiamo a una lista di canzoni attentamente scelte che abbracciano tutti i generi e gusti musicali possibili e immaginabili. Un aspetto fondamentale per mettere davvero alla prova qualsiasi tipo di speaker e che anche voi, portandovi una compilation di brani test nel negozio dove avete intenzione di acquistare dei nuovi diffusori, potete mettere in pratica. Abbiamo così scelto dieci canzoni (insieme ad alcuni suggerimenti extra) ideali per testare ogni aspetto musicale-prestazionale di qualsiasi diffusore come la resa di alti e bassi e il modo in cui gestiscono timing e dinamica.
Per farvi ascoltare subito questi brani, abbiamo inoltre compilato una playlist di questi brani che potete ascoltare tramite questi servizi di streaming:
Spotify
Apple Music
Deezer
Qobuz
Tidal
Radiohead – The National Anthem
Per testare l’equilibrio generale
Un brano a dir poco bizzarro e sperimentale con strumenti acustici ed elettronici che diffondono suoni in tutte le direzioni, per non parlare di un ensemble di ottoni che sembra essere capitato nello studio di registrazione sbagliato. Tutto è sparato al massimo, dal trattamento sulla voce di Thom Yorke e dal suono del basso fino ai lamentosi gorgheggi sullo sfondo in stile theremin.
I diffusori devono raggiungere il perfetto equilibrio tra organizzazione e attacco, tra dinamismo e equilibrio e, cosa più importante, tra controllo e abbandono, su tutta la gamma di frequenze. Fatto correttamente, questa diventa è un’eccitante cacofonia. Fatto male, è solo una cacofonia.
Altri consigli
The Cat Empire – Fishies
Hot Chip – Ready for the Floor
Bob Marley e The Wailers – Turn Your Lights Down Low
Per testare lo spazialità
Bob Marley ha il merito di aver portato il reggae al grande pubblico, ma anche l’insistenza della Island Records per un suono hi-fi e per certi versi patinato ha trasformato un genere tradizionalmente aspro e approssimativo in uno più accessibile. Turn Your Lights Down Low lo dimostra splendidamente, essendo una registrazione particolarmente ampia e spaziosa con ogni strumento sicuro e stabile nella propria posizione all’interno del soundstage.
I diffusori devono descrivere la posizione di ciascun musicista e, soprattutto, lo spazio tra di loro se si vuole che l’intensità della melodia abbia il massimo risalto. Non molte canzoni usano lo spazio come strumento in modo efficace come questo brano del 1977.
Altri consigli
Nine Inch Nails – Right Where It Belongs
Jóhan Jóhannsson – By the Roes, and By the Hind of the Field
The Chemical Brothers – Das Spiegel
Per testare attacco e decadimento
Una raccolta di start’n’stop e di suoni elettronici “troncati” che difficilmente troverete altrove. Per questo Das Spiegel è un perfetto banco di prova per testare i vostri diffusori a livello di attacco e decadimento, visto che quasi ogni suono del brano è apparentemente stato progettato per apparire dal nulla e finire bruscamente.
Altri consigli
The Dead Weather – 60 Feet Tall
Igor Stravinsky – The Rite of Spring
Can – Spoon
Per testare ritmo e timing
Il batterista Jaki Liebezeit stabilisce una “gabbia” ritmica irregolare e complessa per i suoi compagni di band e il risultato è un test notevolmente approfondito sulla capacità dei vostri diffusori di fornire una collezione di strati strumentali in un insieme inconfutabile e unificato. Verso il minuto 2:23 Liebezeit si scatena in una raffica di passaggi percussivi che, già da soli, rischiano di mandare in crisi i diffusori. Contando poi che ci sono anche fraseggi di basso e di chitarra e scoppi improvvisi di tastiera che confondono ulteriormente le cose (per non parlare del cantato di Damo Suzuki), eccovi servito un altro brano ideale per testare i vostri speaker.
Altri consigli
Radiohead – 15 Step
65daysofstatic – Prisms
Anne Sofie von Otter – Baby Plays Around
Per testare la gamma media
For the Stars, l’album del mezzosoprano svedese Anne Sofie von Otter realizzato nel 2001 con Elvis Costello, è un banco di prova ideale per capire quanto bene i diffusori a cui siete interessati se la cavino con la gamma media. Non solo si tratta di una registrazione aperta, spaziosa e ricca di minuscoli dettagli (il fraseggio della von Otter, la sua lingua, i rumori del palato), ma rivela anche alcuni dei segreti nella sua gestione del respiro. Se i vostri speaker sono all’altezza, questo brano suonerà come se la von Otter fosse proprio lì nella stanza con voi, cantando con pari quantità di emozioni e controllo.
Altri consigli
Tom Waits – I Hope That I Don’t Fall In Love With You
Nina Simone – I Put A Spell On You
Max Roach – Lonesome Lover
Per testare la gamma alta
Il batterista Max Roach la fa da padrone in questo brano (ascoltate cosa riesce a fare con il charleston), ma è soprattutto il sassofonista Clifford Jordan, con il suo sax acuto e stridente, che fornisce un sound perfetto per testare la resa dei vostri diffusori in gamma alta. I suoi “strilli” e le raffiche di note in gamma alta devono certamente brillare, ma non a tal punto da diventare un fastidio per le nostre orecchie.
Dal minuto 3:00 al minuto 3:12 il sax di Jordan mette alla prova la capacità dei tweeter di controllare una nota mantenendone la grinta e l’attacco, mentre dal minuto 4:38 e dal minuto 6:04 in poi anche la cantante Abby Lincoln fornisce un buon banco di prova per saggiare l’abilità in gamma medio-alta dei vostri diffusori.
Altri consigli
John Williams – Tema di Jurassic Park
Bruce Springsteen – Terry’s Song
George Gershwin – Rhapsody in Blue
Per testare la gamma dinamica
La capacità di passare da “molto silenzioso” a “molto rumoroso”, sia che si tratti di una voce, di un singolo strumento o di un’orchestra sinfonica su larga scala, è un talento essenziale per dei diffusori. E non ci sono molti brani musicali utili a dimostrare la potenza dinamica di un’orchestra come Rhapsody in Blue di George Gershwin.
Entro i primi due minuti si passa infatti da un pianoforte a un sovraccarico di archi/ottoni/percussioni e viceversa e ogni volta che ciò accade i diffusori devono seguire questi cambiamenti immediatamente e senza mostrare “stress” eccessivo. Il che non è affatto facile.
Altri consigli
Ramid Djawadi – Light of the Seven
Mike Oldfield – Pran’s Departure
Thundercat – Uh Uh
Per testare il controllo dei bassi
Thundercat (Stephen Bruner) ha realizzato con Drunk uno degli album più acclamati dalla critica nel 2017. E su Uh Uh (breve ma estenuante brano sorretto da un basso elettrico a sei corde) Bruner suona con un virtuosismo così frenetico che i vostri diffusori non possono nascondersi e far finta di niente.
Estensione dei bassi, velocità, variazione tonale e attacco e decadimento sono tutti elementi ben presenti in questi due minuti di note e fraseggi velocissimi. Ciò che è richiesto qui dai vostri diffusori è una variazione ben definita, ben descritta nella tonalità e intensità della nota. Con speaker all’altezza della situzione, Uh-Uh è un “gioco” straordinariamente atletico, mentre con diffusori meno talentuosi diventa solo una confusione a bassa frequenza di informazioni che si sovrappongono l’una sull’altra.
Altri consigli
Massive Attack – Angel
SBTRKT – Wildfire
Sergei Prokofiev – Montagues and Capulets
Per testare il dettaglio
Il diavolo è nei dettagli (almeno così si dice) e in un grande set sinfonico come questo ci sono numerose possibilità per i vostri diffusori di mostrare quanto siano capaci di cogliere ogni minima sfumatura. Il suono del bocchino di un flautista, il crepitio sotto una pelle di tamburo, il suono di una tromba mentre suona la carica; piccoli dettagli come questi sono ciò che rende un pezzo di musica davvero vivo. I vostri diffusori non riescono a restituire i tenui accenni del triangolo sullo sfondo di questo set sinfonico? Vendeteli su eBay e provatene di nuovi.
Altri consigli
Hans Zimmer – Coward
Arvo Pärt – Tabula Rasa
Sex Pistols – Pretty Vacant
Per testare la messa a fuoco stereo
Sebbene al tempo fossero considerati un pericolo per la società britannica, quarant’anni dopo i Sex Pistols non lo sono più (se mai lo sono stati), ma se non altro in Pretty Vacant risultano prodotti in modo assolutamente brillante. Visto quello e quelli con cui doveva lavorare, il produttore Chris Thomas ha fatto un vero miracolo. Pieno, completo e ampio (verrebbe quasi da parlare di un suono widescreen), questo brano mette a dura prova la capacità dei vostri diffusori nel ricreare un’immagine stereo a tutto tondo.
Altri consigli
Pink Floyd – Money
Carl Orff – Carmina Burana: O Fortuna
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