Mentre rovistavo nell’armadio per tirare giù le valigie, ho ritrovato una coppia di diffusori praticamente mai aperti acquistati per quel famoso impianto a 15 canali che poi, non ho mai realizzato. Lo ammetto, mi piange il cuore nel vedere dei diffusori lasciati da una parte a prendere polvere e così ho deciso di metterli in vendita.
Prima di arrivare alla nostra gamer, una piccola premessa: abbiamo voluto suddividere l’articolo in diversi capitoli, dalla messa in vendita, alla conclusione della trattiva. Sarà anche un’occasione per fare una analisi (molto basica) dell’andamento del mercato. Bene, ora veniamo a noi e a quanto accaduto.
La messa in vendita dei diffusori
E’ luglio, le persone pensano alle vacanze, e penso che nessuno filerà il mio annuncio di vendita, in realtà mi sbaglio perchè nel giro di poche ore vengo bombardato di richieste. Parliamo di una coppia di diffusori da pavimento, che hanno un listino di circa 800 Euro e che propongo a poco meno delle metà. Considerando le condizioni praticamente perfette, lo ritengo un prezzo più che congruo. Era diverso tempo che non mettevo un oggetto in vendita su un mercatino, dopo una brutta esperienza (da venditore) di qualche anno fa. Iniziano le richieste a cui ho deciso di dedicare un piccolo paragrafo con alcune delle (sacrosante) richieste. Vengo letteralmente subissato di contatti e questo non fa che confermare i riscontri che abbiamo avuto in questo 2023: la fascia affordable e quella luxury procedono a gonfie vele o quasi, mentre la fascia di mezzo ha qualche difficoltà in più.
Un audiofilo a caccia di usato
Sicuramente vi sarà capitato di vendere qualcosa su un mercatino oppure di acquistare, qui di seguito vi giro alcune delle richieste che mi sono state fatte. Partendo dal principio che: “non esistono domande stupide ma solo risposte non pertinenti”
- “I cross-over sono originali? potrebbe smontarli e mostrarmeli?”
- ” Io acquisto i diffusori da lei, ma mettiamo caso dopo un mese si rompe qualcosa che succede?”
- ” Per la metà di quanto richiesto posso venire io di persona a ritararli e pagarla in contanti, ci pensi!”
E poi arriva questa richiesta, probabilmente la più sensata:
“Possibile avere ulteriori foto dei driver?, il prezzo è trattabile? C’è garanzia residua?”
Rispondo e Giovanna (nome di fantasia) mi lascia il suo cellulare, le dico che sarei molto contento di consegnarle personalmente e testarle assieme per assicurarci che sia tutto ok. Da qualche tempo ormai, credo che questa sia la formula migliore sia per l’acquirente che per il venditore, quando possibile.
L’incontro ed il montaggio dei diffusori
Arrivo sul posto e trovo ad aspettarmi una ragazza giovane, salgo con i due diffusori e mi mostra la sua stanza. La cosa che balza subito all’occhio è la postazione da gaming con un super pc, giro le spalle e vedo un proiettore montato a soffitto, al che rigiro subito lo sguardo e vedo un telo di proiezione motorizzato, probabilmente ci sarebbe qualcosa da ritoccare sull’installazione ma pazienza, è bello vedere una ragazza giovane che si appassiona a questo mondo! Vedo poi un amplificatore 7.1 di ultima generazione rigorosamente con HDMI 2.1, mancano proprio i diffusori. Mi confessa che ha deciso di iniziare con i diffusori frontali, al che le consiglio di investire una buona parte del budget per il canale centrale ed il/i sub. Colgo l’occasione per chiederle qualche dritta sul mio PC e su quale scheda video prendere per far lavorare al meglio Da Vinci Resolve, di cui vi parleremo a breve e chiacchierando mi dice:
” Beh per essere uno della tua età qualcosa ne capisci!“
Forse non ha detto proprio così, ma il succo credetemi era quello! Questa ragazza è una fonte inesauribile di curiosità, mi chiede informazioni su come procedere per il resto della catena, se per l’amplificatore ha fatto una buona scelta, e così parliamo una buona mezz’ora del più e del meno. Incuriositi, si aggiungono altri membri della famiglia. Il papà mi chiede se può attaccarci il vecchio giradischi di casa, la sorella mi chiede come collegare il Bluetooth ed insomma nel giro di poco mi chiedono:
“Senti ma se volessimo una soluzione analoga per il salone? Forse gli unici problemi potrebbero essere il setting ed i fili volanti in giro per casa”
Per i fili gli dico che alle brutte si potrebbe optare per delle soluzioni wireless per i canali posteriori ( non insultatemi please) oppure si potrebbe pensare di sfruttare qualche corrugato vuoto, su cui mi era caduto l’occhio, messi lì per eventuali esigenze future. Per il setting, gli dico che per una cosa alla buona, i moderni sintoampli hanno dei software che da soli danno una aggiustata al tutto senza bisogno di lauree o particolare conoscenze. Così preso anche io dall’entusiasmo, gli mostro quanto sia semplice utilizzare il sistema di calibrazione. In sostanza basta seguire le istruzioni sul display ed il gioco è fatto. Tutti rimangono incuriositi e soprattutto si meravigliano per la semplicità di installazione del tutto, nel giro di poco tempo tutta la famiglia è raccolta davanti a questo impianto e smanettano su internet per trovare una soluzione analoga, anzi migliore da installare nel salotto di casa. E’ ora di andare, ma rimaniamo in parola che ci risentiremo a settembre per qualche consiglio.
Tutto questo per dire che…
In sostanza tutto questo per dire che la tecnologia è sempre più una fusione di diversi ambiti. E’ indubbio che il futuro dell’audio/video è, volenti o nolenti, nell’integrazione, nelle così dette ristrutturazioni tecnologiche dove, l’inserimento di un impianto audio/video in un contesto più ampio (domotica, sicurezza, comfort), potrebbe essere un ottimo modo per appassionarsi a questo mondo, ma non solo, quasi sempre, quando si acquista una TV, su qualsiasi fascia di prezzo andrete, troverete il vostro negoziante di fiducia, pronto a proporvi la soundbar di turno o comunque una soluzione esterna per l’audio, e credetemi, ce ne sono alcune che fanno paura per qualità di riproduzione. Prendete ad esempio la SENNHEISER AMBEO , oppue il catalogo di casa Sonos. Un catalogo ben razionalizzato, con un numero di modelli sensibilmente inferiore se paragonato ad un classico produttore di elettroniche audio, ma ben mirati, facili da usare e soprattutto facili da integrare con gli altri device in casa. I numeri di vendita non fanno che dar ragione ad aziende come Sonos.
I produttori Hi-Fi e non solo non stanno a guardare
I produttori più propriamente Hi-Fi fortunatamente non stanno a guardare e negli ultimi tempi abbiamo visto affacciarsi sul mercato modelli interessanti, che guardano all’integrazione spezzando però una lancia ad una impostazione decisamente più Hi-Fi, parliamo di amplificatori come il Marantz Model 40N un ottimo integrato in classe A/B che oltre ai “soliti” ingressi linea e phono propone anche Heos (per lo streaming), una connessione HDMI e la connessione per il subwoofer, ma Marantz non è l’unica, anche Audiolab propone soluzioni simili come succede con la nuova serie 7000 con un amplificatore dotato di HDMI.
Diffusori attivi Argon Audio con HDMI ARC
I ricevitori audio/video vivono una seconda giovinezza
Per non parlare poi del mercato dei ricevitori audio/video, che è in pieno fermento, tanto che Onkyo è risorta ed ha anche presentato un nuovo modello che non vediamo l’ora di provare. Sony stessa è rientrata nel mondo dei ricevitori audio/video e Yamaha, con cui stiamo tentando in tutti i modi di riallacciare una comunicazione efficace, sta piano piano tornando a riempire gli scaffali dei negozi. La mission è quella di coniugare qualità, semplicità di utilizzo ed integrazione.
L’età media degli appassionati del nostro settore è mediamente molto alta, affacciarsi ai nuovi mondi può essere un modo per permettere ai grandi marchi di sopravvivere e allo stesso tempo può dare l’opportunità a molti di conoscere il mondo della buona riproduzione. Una soundbar, un all in one o un giradischi con i diffusori integrati non sono un male ma più semplicemente un modo per iniziare. Del resto, quanti di voi hanno iniziato col famigerato Stereorama? L’importante per il nostro settore, è che i nostalgici non prendano il sopravvento sul resto dei consumatori. Dobbiamo avere una visione più ampia del mercato, priva di pregiudizi. Se qualcuno entra in un negozio cercando una soluzione in grado di fargli ascoltare/vedere YouTube oppure riprodurre i suoi file MP3, non vediamolo come una perdita di tempo, bensì come una persona su cui investire. Questo discorso vale per i produttori, i negozianti, la stampa di settore ed infine per i consumatori e ricordate:
“La gamer di oggi potrebbe essere l’audiofila di domani!“
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