Il D50 è progettato per ridurre l’elaborazione audio digitale alla sua forma più pura, visto che a differenza di molti moderni DAC multifunzione Hegel si è concentrata esclusivamente sulla conversione da digitale ad analogico
Sembra strano considerando il blasone del produttore, ma il D50 da 4900 euro è l’unico DAC stand-alone nel listino di Hegel, anche se non è disponibile da subito (bisognerà infatti attendere maggio). Secondo il brand norvegese, il D50 è progettato per ridurre l’elaborazione audio digitale alla sua forma più pura, visto che a differenza di molti DAC moderni, che integrano streaming, preamplificazione e funzionalità di rete, Hegel ha adottato un approccio minimalista, concentrandosi esclusivamente sulla conversione da digitale ad analogico.
Per l’occasione Hegel ha optato per un chip DAC custom posizionato su una scheda separata sopra il circuito principale; una scelta progettuale che punta a ridurre il rumore e le interferenze, garantendo al contempo percorsi di segnale brevi e diretti. Il D50, inoltre, è dotato di due trasformatori toroidali a basso rumore: uno è dedicato alla gestione dell’elaborazione digitale e dell’alimentazione di standby, mentre l’altro è riservato ai componenti analogici e digitali sensibili ed entrambi sono alloggiati in una schermatura in acciaio e ulteriormente filtrati per prevenire interferenze indesiderate.
Il sistema di filtraggio sull’ingresso di alimentazione può persino migliorare le prestazioni di altre apparecchiature sullo stesso circuito quando il DAC è collegato a una presa di corrente con messa a terra. Sul fronte digitale, Hegel ha dotato il D50 di molteplici sistemi di clock per ridurre il jitter e gli errori di temporizzazione.
L’ingresso AES/EBU è dotato di un ricevitore RS422 progettato per gestire segnali deboli e forti con un ritardo minimo, mentre per gli ingressi SPDIF il D50 scompone i dati I2S su una scheda progettata su misura, quindi li ricompone utilizzando tre master clock dedicati: uno per SPDIF e due clock separati per le frequenze di campionamento USB di 48 kHz e 44,1 kHz.
Questa minuziosa disposizione dei clock serve per garantire un’accurata conversione da digitale ad analogico, riducendo al minimo le incoerenze di temporizzazione che possono influire sulla qualità del suono. Il D50 supporta vari formati, tra cui PCM fino a 32 bit/384 kHz, DSD256 (DoP) e decodifica MQA. In particolare, mentre i suoi ingressi ottici sono limitati a 24 bit/96 kHz, gli ingressi AES/EBU e coassiali gestiscono fino a 24 bit/192 kHz e DSD64 (DoP).
Lo chassis è realizzato in alluminio, con una spessa piastra frontale fresata che nasconde i pulsanti fisici per un’estetica pulita e minimalista. Il parco connessioni è decisamente ampio tra ingressi USB, ottico, coassiale RCA, coassiale BNC e AES/EBU, mentre le opzioni di uscita analogica includono XLR bilanciato e RCA sbilanciato. Essendo però un “DAC puro” da collegare a un pre esterno o un amplificatore integrato., il D50 non offre uscite variabili o funzionalità di preamplificatore.
Queste le specifiche tecniche dettagliate:
- Ingressi digitali: 1 x AES/EBU S/PDIF, 24/192, DSD64(DoP), MQA 8x, 1 x coassiale (BNC) S/PDIF, 24/192, DSD64(DoP), MQA 8x, 1 x coassiale (RCA) S/PDIF, 24/192, DSD64(DoP), MQA 8x, 2 x S/PDIF ottico, 24/96, MQA 8x, 1 x USB 32/384, DSD256(DoP), MQA 8x
- Uscite di linea: 1 x sbilanciata fissa (RCA), 2,5 V, 1 x bilanciata fissa (XLR), 2,5 V
- Larghezza di banda analogica: oltre 0 Hz – 100 kHz
- Rapporto segnale/rumore: oltre 100 dB
- Rumore di fondo: tipicamente -150 dB
- Distorsione: inferiore allo 0,0002 %
- Consumo in standby: meno di 0,5 W
- Consumo acceso: meno di 20 W
- Dimensioni/peso: 43 x 30,5 x 9,9 cm (LxPxA), 6,6 kg
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