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GROUND ZERO GZIC 165.2: SISTEMA A DUE VIE PER AUTO

A seguire i recenti articoli sulla linea di trasmissione, crediamo sia interessante per i lettori raccontare un po’ il dietro le quinte della scelta pertinente i driver utilizzati nel progetto DIY recentemente proposto, opzione che si è rivelata non solo economica ma sorprendentemente ben suonante malgrado l’uso improprio cui è stata destinata.

Il marchio Ground Zero potrebbe non essere così noto agli appassionati di audio, fatta eccezione per coloro che si interessano di car audio, settore nel quale questa azienda di origine teutonica si è guadagnata un’ampia fetta di consenso, garantita dalle prestazioni di tutto rispetto che esprimono gli altoparlanti da questa prodotti.

A tale scopo è sufficiente visitare il sito dell’azienda per verificare di persona la quasi sterminata produzione di dispositivi dedicati all’audio in auto: amplificatori, crossover, accessoristica varia ma soprattutto altoparlanti di tutte le fogge rappresentano un catalogo davvero ricco e completo.

Si va dal sistema entry-level come quello da noi utilizzato a proposte di altissimo livello e prezzo in grado di fornire prestazioni eccezionali – sia pure in ambito car – contesto che molti giudicano inadeguato a causa delle limitazioni più o meno evidenti rappresentate dall’abitacolo di un veicolo.


Ma è proprio questo, probabilmente, il motivo che ha consentito a questa ditta di emergere in modo quasi prepotente nell’ambito, ovvero la difficoltà di allestire sistemi ben suonanti pur partendo da basi di criticità notevoli e quanto mai eterogenee.

In ogni caso, nel ricchissimo catalogo si rintracciano interessantissimi rappresentanti del mondo elettroacustico: ad esempio il modello GZPT-28 BLACK EDITION che vedete qui sopra, perfetta incarnazione del tweeter di alto livello, visto che una coppia costa la bellezza di circa 1.500 €.

Ed è stata proprio questa ricchezza – intesa come tecnologia espressa ai massimi livelli – che ci ha incuriosito portandoci alla scelta del kit a due vie denominato GZIC 165.2 utilizzato per il piccolo ed economico progetto di diffusore a linea di trasmissione di recente presentato.

Il mid-woofer da 165 mm incluso nel kit a due vie GROUND ZERO GZIC 165.2

 

Come intuibile, l’offerta si compone di una coppia di mid-woofer da 165 mm, una di tweeter da 19 mm ed una di crossover dedicati includenti un selettore per aumentare ovvero attenuare di 2 dB il livello di questi ultimi.

Non mancano spunti tecnologici degni di interesse, ad esempio la membrana in HCPP con struttura a nido d’ape in 3D del mid-woofer oppure il magnete in efficientissimo neodimio del tweeter.

Anche le prestazioni dichiarate sono degne di interesse: risposta in frequenza compresa tra 50 Hz e 20 KHz, efficienza di 91 dB ed impedenza di 4 ohm cui si associa una tenuta in potenza di ben 150 watt.

Tessuti, pelle e soprattutto l’estesa superficie vetrata, costituiscono seri ostacoli alla diffusione del suono in auto

 

Ma è il suono di questo sistema che più di tutto ci ha colpito, morbido e pieno come forse non ci aspettavamo, soprattutto a causa della destinazione d’uso – l’abitacolo di un’auto appunto – per sua natura ben predisposto ad assorbire le alte frequenze, era quindi lecito attendersi un comportamento frizzante con un accentuato effetto presenza e invece no, nulla di questo si è verificato.

I dati forniti dal costruttore non sono molti – i parametri di Thiele & Small si limitano alla frequenza di risonanza (Fs) – ma è ragionevole ritenere che siano congrui con l’uso cui sono destinati, opportunamente sfruttabili perciò in un sistema aperto, che è poi ciò che abbiamo fatto.

Spinti dal successo, ci siamo quindi dedicati a scoprire come questo sistema potesse essere ulteriormente ed efficientemente sfruttato scoprendo che anche in una configurazione bass-reflex farebbe la sua ottima figura, fornendo tra l’altro prestazioni più che soddisfacenti.

Infatti, sfruttando uno dei numerosi calcolatori disponibili online, siamo riusciti a sviluppare un progetto in BR con ottime prestazioni, chissà che non ci venga in mente di realizzarlo!

Insomma, la curiosità genera talvolta ottimi risultati, ed è pertanto vero che seppure si debba rimanere con gli arti inferiori saldamente piantati al suolo evitando eccessive fantasie – o peggio ancora erronei convincimenti di poter raggiungere a due soldi le vette della qualità sonora – è comunque ancora possibile sperimentare divertendosi a realizzare a costi accettabili piccoli sistemi di diffusione sonora tramite la pratica del DIY.

Non per nulla – e a tale fine è sufficiente scandagliare la rete – circolano moltissimi video che illustrano realizzazioni di livello in determinati casi quasi incredibile, maggiormente se si pensa che chi ha costruito il diffusore non è un azienda ma un semplice (?) privato, magari ben equipaggiato in termini di strumenti atti allo scopo ma sempre tale.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

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