Architettura HV, tecnologia PURIFI Eigentakt, sistema Intelligent Safe Control e molto altro ancora per il finale monofonico in classe D T+A M 200
Lo scorso ottobre lo specialista tedesco hi-end T+A aveva portato sul mercato la serie 200 con i primi tre modelli, ovvero il lettore multi-sorgente MP 200, il convertitore D/A preamplificatore DAC 200 e il finale di potenza A 200. La serie però non si è fermata a questo trio visto che T+A si appresta ad arricchirla con il finale monofonico M 200 da 4000 euro, che condivide con gli altri modelli della serie il form-factor compatto.
Il T+A M 200 si basa sull’architettura HV (High Voltage) condivisa con i modelli di fascia più alta del produttore e capace di offrire la massima linearità e una bassa controreazione. I livelli di uscita (210W/8 ohm e 420W/4 ohm) sono di Classe D e si basano sulla tecnologia PURIFI Eigentakt, che possiamo considerare un po’ come la piattaforma leader per gli amplificatori di potenza di classe D.
Questa tecnologia evita gli svantaggi dei precedenti amplificatori digitali che erano limitati dall’essere molto dipendenti dal carico e suscettibili all’impedenza dei diffusori in uso, generando distorsione nel segnale di uscita, rumore e maggiore distorsione armonica ad alti livelli di potenza. Al contrario, PURIFI Eigentakt, secondo T+A, “produce risultati misurati eccezionali”.
Sebbene le sezioni di rete di commutazione convenzionali offrano vantaggi in termini di efficienza, possono generare interferenze indotte che hanno un effetto negativo sulla qualità del suono. Le sezioni di rete sinusoidali ad alta frequenza di T+A sono la risposta a questo problema, visto che il loro puro clock sinusoidale e una frequenza due volte più alta delle sezioni di rete convenzionali bloccano efficacemente tali interferenze.
I condensatori integrati, con le loro caratteristiche di aggiornamento intelligente, eliminano l’ultima traccia di interferenze indotte; vengono infatti aggiornati 100.000 volte al secondo, ovvero 2000 volte più frequentemente dei condensatori standard. Ciò è essenziale per consentire loro di rispondere a brevi segnali di picco e fornire sempre la quantità corretta di energia elettrica.
Il sistema proprietario Intelligent Safe Control (ISC) è infine paragonabile all’ABS di un’auto: numerosi sensori inviano i dati al microcontrollore dell’ISC, che monitora costantemente la temperatura, il carico e gli stati di clipping e interviene in modo intelligente per riportare i parametri alla loro portata consentita.
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