Decrescita della pandemia, scarsità di materie prime e alterazione degli equilibri tra domanda e offerta nell’elettronica di consumo
Venti di cambiamento nel mondo dell’elettronica di consumo. Ad alimentare la domanda a livello mondiale è ancora lo smartphone mentre Stati Uniti, Cina e Giappone battono il tempo delle esportazioni così come India, Cina, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud guidano la domanda di elettronica di consumo. Entro il 2031 si prevede che tale industria genererà entrate per un valore di 1.200 miliardi di dollari.
I giovani statunitensi e la loro richiesta di smartphone spingeranno l’espansione di mercato; secondo studi il tasso annuo di crescita composto relativo all’industria dell’elettronica di consumo ha mostrato una moderata espansione del 6,2% negli ultimi cinque anni, nel corso dei prossimi dieci anni dovrebbe aumentare fino a quasi il 9%.
Progressione tecnologica che si coniugherà sempre più attraverso la transizione verso il 5G, con il mercato globale dell’elettronica di consumo che per quest’anno ha registrato una crescita delle vendite di 42,8 miliardi di dollari e un aumento del 18% rispetto all’anno successivo, Nord America escluso. La pandemia stessa ha fatto lievitare di molto svago e lavoro tra le mura domestiche, con ulteriore attenzione a prodotti di qualità comunque superiore alla media dell’offerta tecnica.
Ciò ha per esempio portato alla salita della domanda per cuffie e auricolari, in particolare il segmento true wireless ha visto una forte crescita del venduto. Anche i dispositivi con cancellazione attiva del rumore (ANC) riportano una salita delle vendite con un fatturato di 2,8 miliardi di dollari, quasi il doppio del 2020 e più del triplo rispetto al 2019.
A due anni dallo scoppio della pandemia alla guida delle aziende leader in elettronica di consumo su scala globale c’è ancora Samsung Electronics con il 20,3 % di share, seguita da LG Electronics al secondo posto con il 15,5% nonostante la chiusura della divisione smartphone, seguono Apple col 10,2%, Sony a 12,9% e Philips al 10,2%. Nella vecchia Europa a fare la voce più grossa di tutti c’è la Gran Bretagna, che si riserva qualcosa come il 35% del consumo totale di consumer electronics.
Secondo gli analisti di settore le previsioni vedono salire ulteriormente l’indice di variabilità, dato che la morsa della pandemia è in fase di ulteriore allentamento provocando una nuova fase di mutazione nelle necessità dei consumatori. Jan Lorbach, esperto GfK in elettronica di consumo, ha recentemente affermato: “la tendenza al rialzo della domanda di elettronica di consumo continua a ritmo sostenuto anche nel 2021, alimentata dal desiderio di dispositivi dalle caratteristiche migliori. I rivenditori e l’industria in generale dovranno però prepararsi alla stagnazione della domanda nella seconda metà dell’anno se le restrizioni legate alla pandemia verranno allentate o non reintrodotte. A questo punto le vacanze e altre attività ricreative occuperanno maggiore proporzione nei budget familiari, il che significherà meno soldi spesi altrove, specialmente per l’elettronica di consumo.“
Sempre escludendo gli Stati Uniti il mercato televisivo globale nei primi sei mesi di quest’anno ha registrato vendite per 33 miliardi di dollari. Crescita dettata dalla richiesta di schermi più grandi e dispositivi più costosi, con migliori funzionalità. I dati GfK mostrano che le vendite di schermi più grandi di 60” pollici sono cresciute di quasi il 50% sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. A far da volano anche l’apertura a una sempre maggiore e migliore compatibilità tra schermi e videogiochi specie per le game console, la diffusione di tecnologie come ALLM, VRR e la fruizione di materiali 4K/120Hz. Crescita anche per la tecnologia Mini LED, anche se ancora in stato embrionale con un basso livello produttivo e un’offerta relegata a una nicchia di appassionati per l’attuale costo elevato.
Medesima sorte delle schede grafiche per computer, vittime di grandi speculazioni e della forte domanda da parte dei circuiti di BitCoin mining contro un’offerta mai davvero adeguata, è toccata proprio ai televisori, con sensibili rialzi di prezzo anche per modelli fuori dalla cerchia dei prescelti per upgrade tecnici e miglioramenti (specie) nella gestione immagini. Un aumento dei prezzi legato in primis alla scarsità di semiconduttori così come ai limiti nel trasporto merci, incluso il blocco temporaneo del transito delle navi cargo per il Canale di Suez la scorsa primavera.
Maggiore sensibilità del consumatore anche per la parte audio, aumento della domanda di soundbar compatibili con le migliori codifiche in circolazione come DTS:X e Dolby ATMOS, segnando il raddoppio delle vendite rispetto alla medesima finestra commerciale dell’anno scorso. Fuori da tali apparati premium si registra comunque una crescita, anche se solo del 7%.
I progressi nelle tecnologie wireless, Hi-Res incluso, hanno cambiato il modo in cui le persone comunicano e ascoltano la musica. L’audio di fascia alta è diventato un simbolo di classe per le apparecchiature audio domestiche di consumo: la crescente domanda di dispositivi mobile, la proliferazione di dispositivi connessi e l’aumento nell’adozione globale di reti Wi-Fi faranno prosperare anche il mercato dei sistemi Hi-Fi nei prossimi anni. Tale mercato dovrebbe crescere di circa 17 miliardi di dollari entro il 2025, con un tasso di crescita annuale del 5,2%. La crescita del mercato può essere attribuita a diversi fattori come l’aumento della domanda di servizi di infotainment, l’elevata spesa in ricerca e sviluppo dove di nuovo a spingere sono le innovazioni nella tecnologia audio wireless e la crescente adozione di dispositivi portatili.
Da qui ai prossimi quattro anni è prevista una crescita per i diffusori adatti a sistemi due canali, con un’ampia quota di mercato riservata alle soundbar. La spinta deriva dall’ampia compatibilità a partire da tv, smartphone e game console collegabili via HDMI ma anche Bluetooth, Wi-Fi e USB. Tutto all’insegna di facilità e portabilità d’uso, con ulteriore crescita d’interesse nei confronti dei sistemi audio wireless grazie al basso livello di ingombro e la minima necessità di cavi. Tra le aziende che già rivestono un ruolo chiave nell’offerta di audio wireless e in mobilità anche Hi-Res si contano Panasonic, Yamaha, Philips, Onkyo, Sonos, Bose, Sennheiser, Apple, LG, Sony e Samsung solo per citare le più note.
Anche se la pandemia è arretrata a percentuali meno preoccupanti resta comunque una delle principali discriminanti su cui vanno a misurarsi mercati come quello del lavoro, con proseguimento dello smartworking e l’indotto hardware che ne consegue. Cambiamenti (anche radicali) nel quotidiano tra stile di vita e lavorativo proseguiranno a influenzare gli indici di crescita o stagnazione, favorendo o meno la produzione.
Competizione tra aziende che non riguarda solo l’accesso all’intrattenimento e alla comunicazione, ma l’aggiunta di un crescente valore attraverso nuove funzionalità a espansione della casa intelligente (IoT) con innovative integrazioni per una superiore (e speriamo semplice) interazione uomo-macchina.
Da una parte il possibile aumento della fornitura di materie prime potrebbe favorire un’ulteriore crescita del mercato dell’elettronica di consumo, dall’altra la frenata indotta dalla decrescita del rischio pandemia potrebbe spingere a importanti cambiamenti nelle priorità del consumatore medio.
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