In attesa di averne uno tra le mani per una recensione completa, ecco le nostre prime impressioni dello smart speaker Amazon Echo Studio.
Echo Studio, annunciato ieri da Amazon nel corso del suo evento di Seattle, promette non solo di essere il miglior diffusore Echo mai realizzato, ma anche uno speaker smart adatto agli audiofili. È infatti aggiornato per l’audio ad alta risoluzione per sfruttare al meglio il nuovo servizio di streaming musicale Amazon Music HD, ma promette anche di fornire audio 3D grazie al supporto per la tecnologia 360 Reality Audio di Sony e per il Dolby Atmos. Echo Studio può quindi proporsi come un rivale credibile dei migliori smart speaker in commercio targati Sonos, Audio Pro e Apple? Cerchiamo di scoprirlo.
Prezzo e data di uscita
Amazon Echo Studio è ora disponibile per il preordine al prezzo di 199,99 euro e arriverà in Italia a partire dal 7 novembre. Certo, è lo speaker Echo più costoso di sempre, ma rimane notevolmente più economico dell’Apple HomePod e alla pari con le offerte concorrenti di Google e Sonos.
Design e funzionalità
Echo Studio continua sulla scia del design dei precedenti speaker Echo, essendo di forma cilindrica e ricoperto da una rete in tessuto. Detto questo, è però considerevolmente più grande di qualsiasi Echo precedente e questo aspetto rinforzato aiuta a fornire 330 watt o potenza tramite tre driver midrange da due pollici, un tweeter omnidirezionale da 1 pollice e un woofer da 5,25 pollici con tanto di porta reflex.
Sulla parte posteriore dello speaker troviamo i pulsanti del volume, uno per escludere il microfono e uno per attivare manualmente Elxa. E sì, l’iconico anello luminoso blu si accende in modo da sapere quando Alexa sta ascoltando. La posizione dei driver consente inoltre a Echo Studio di utilizzare una nuova funzionalità del servizio Amazon Music HD: una libreria musicale in crescita (per ora si parla di centinaia di brani) in formato Dolby Atmos Music. Il sistema audio di nuova generazione basato su oggetti si è già fatto strada dai cinema alle nostre case e ora, piano piano, sta arrivando anche alla sfera musicale.
Sono per ora solo Universal Music Group e Warner Music Group a offrire questi brani in Dolby Atmos Music, ma come già accennato prima è supportato anche il 360 Reality Audio di Sony. Come funziona il tutto? In pratica i microfoni su Echo Studio ascoltano costantemente l’audio in uscita, adattando il mix per il vostro ambiente di ascolto e l’output necessario per ogni traccia. Potete inoltre creare una coppia stereo di Echo Studio e Amazon afferma che i dispositivi Fire TV si collegano in modalità wireless agli Echo Studio per sfruttare al meglio i mix Dolby Atmos.
Echo Studio mantiene poi tutte le caratteristiche tipiche dei dispositivi Echo. È infatti possibile impostare timer, promemoria e sveglie, controllare i dispositivi domestici smart e riprodurre musica, il tutto per gentile concessione dell’intelligenza artificiale di Alexa.
Qualità audio
Far funzionare l’audio direzionale e offrire un sound coinvolgente è difficile. Farlo da un unico speaker è ancora più impegnativo, ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla qualità audio di Echo Studio basandoci su un primo ascolto all’evento di lancio di Amazon. I mix in Dolby Atmos Music di Rocket Man di Elton John e di Mona Lisa di Gregory Porter sono stati banchi di prova molto interessanti per testare questa tecnologia audio abbinata a uno speaker comunque potente come l’Echo Studio.
Rocket Man suonava benissimo, ma il suo senso di spaziosità dato dall’Atmos era un po’ limitato. Quando però è partita Mona Lisa di Porter, abbiamo sentito un formicolio alla spina dorsale. Mentre la sua orchestrazione si gonfiava e si espandeva, c’era una vera sensazione di spazio, profondità ed estensione in altezza. Naturalmente solo pochissime canzoni sono proposte in questo formato e quindi è importante notare che anche le prime impressioni delle tradizionali tracce stereo sono state più che positive. Say My Name delle Destiny’s Child si è rivelata molto incisiva in fascia bassa, con anche voci taglienti e penetranti al punto giusto e un buon senso di separazione tra gli strumenti.
Echo Studio è in grado di eseguire quale piccola “magia” post-mixaggio per aggiungere altezza ai mix stereo; basta non aspettarsi gli stessi risultati strabilianti che otterrete ascoltando un mix Atmos nativo. Prime sensazioni molto positive insomma, anche se non siamo sicuri che Echo Studio possa sfidare ad armi pari un campione di qualità audio come l’HomePod. L’aggiunta in chiave Atmos potrebbe però fare la differenza non appena il catalogo di brani in questo formato si allargherà sensibilmente, anche se molti continueranno a preferire il buon caro e vecchio stereo tradizionale.
Verdetto provvisorio
Manca ancora un mese un mezzo all’arrivo di Echo Studio in Italia e quindi non possiamo sbilanciarci troppo in considerazioni sonore fino a quando non ne avremo uno da testare approfonditamente. Fatto sta che l’entusiasmo di Amazon nello spingere sulla qualità del suono e il supporto per l’audio ad alta risoluzione è certamente una buona cosa e, anche grazie a questo, Echo Studio sembra un serio contendente nel mercato affollato degli smart speaker. Alcune nuove fantasiose funzionalità, il prezzo allettante e la potenza non comune per speaker del genere dovrebbero inoltre distinguerlo dalla massa, a condizione che le prestazioni siano all’altezza delle aspettative.
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