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Doctor Sleep [UHD]

Perseguitato dai fantasmi dell’Overlook Hotel il redivivo Danny Torrance si trova a combattere una congrega di vampiri della luccicanza. UHD Warner Bros HE

Doctor Sleep racconta quanto accadde dopo gli eventi dell’Overlook Hotel negli anni ’80, quando Wendy Torrance (Alex Essoe) e il figlioletto Danny (Roger Dale Floyd) ebbero la meglio sull’entità maligna che aveva cercato di ucciderne il corpo e possederne l’anima. A distanza di oltre trent’anni dagli eventi in cui perse tragicamente la vita il padre Jack, Danny non ha perduto il suo “shining”, la “luccicanza” che gli consente di comunicare col pensiero, di udire quelli altrui, di percepire segnali premonitori e più d’ogni altra cosa di aprire una porta sull’aldilà.

Una dote che col tempo il giovane uomo ha imparato a sedare tra alcol e stupefacenti, sino al momento in cui Danny decide di riprendere in mano la propria vita, trasferendosi con la voglia di ricominciare in una cittadina di provincia. Entrato in connessione psichica con Abra (Kyliegh Curran), che palesa una fortissima luccicanza, si unirà alla bambina per combattere una congregazione di vampiri dello shining. Sotto il comando della bella e spietata Rose (Rebecca Ferguson), il gruppo da secoli caccia chiunque possieda il medesimo potere, abbeverandosene nel corso di brutali riti sacrificali.

Doctor Sleep – La recensione artistica

Chi ha amato l’ipnotico capolavoro di Stanley Kubrick e non ha smesso di rivederlo nel corso del tempo è difficile possa aver provato anche in minima parte la medesima partecipazione emotiva visionando il sequel diretto da Mike Flanagan. Appassionato di Stephen King, per cui aveva già portato al cinema Il gioco di Gerald, non sembrava possibile si potesse mettere in scena un sequel che fosse un adattamento del testo senza pagare al tempo stesso tributo nei confronti della personalissima visione del regista newyorchese. Il risultato non riesce a volare così alto, ma non è nemmeno così scadente come tendono a dipingerlo uno stuolo di critiche negative.


Il primo scoglio che occorre superare è quello degli iconici personaggi che tornano in Doctor Sleep e che non hanno potuto prendere vita in egual misura: dall’assassino Mr. Grady (Philips Stone), le gemelle Lisa e Louise Burns, il compianto Scatman Crothers, Shelley Duvall, Danny Lloyd e certo non ultimo Jack Nicholson. Considerando le potenzialità del digitale e la capacità oggigiorno di mantenere giovani volti incastonati nella pietra come gioielli (vedi per esempio Carrie Fisher in Star Wars oppure Edward Furlong in Terminator Destino Oscuro) si sarebbe potuto offrire un diverso taglio visivo e mantenere una totale soluzione di continuità visiva rispetto al passato. A forza o a ragione la scelta di Flanagan è stata quella di portare sul set altri attori, che fossero quanto meno somiglianti all’originale cast. Un impatto che potrebbe contribuire ad allontanare, smorzando un maggiore interesse verso l’evoluzione del racconto.

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La sceneggiatura dello stesso Flanagan, che assieme alla regia si è occupato anche del montaggio, avrebbe potuto muovere da un diverso punto di partenza mentre l’apertura del racconto muove a breve distanza dagli eventi dell’Overlook. Con uno stile dignitosamente personale porta avanti l’evoluzione degli eventi dell’originale che all’epoca fu molto criticato dallo stesso King, che prese le distanze soprattutto nei confronti delle interpretazioni di Nicholson e della Duvall. Fu anche per questo che anni dopo produsse lui stesso l’omonima miniserie TV, nettamente più fedele al suo scritto. Dal canto suo Flanagan fa i conti con Shining sin dalle primissime battute , spinto quasi sicuramente dalla necessità (commerciale) di riportare in vita il ricordo dell’immaginifico universo kubrickiano. Una scelta per niente facile, da cui scaturisce l’immediato confronto da parte di chi non ha mai potuto dimenticare la visione in sala del 1980.

Il percorso narrativo resta perlopiù instabile, appesantito da una certa ridondanza all’interno di una impalcatura narrativa comunque interessante se non addirittura stimolante. L’adulto Danny Torrance è interpretato con buon piglio da Ewan McGregor, che lascia la sensazione di aver lavorato sul personaggio, di averlo compreso e di poterlo offrire con un certo spessore. Un momento tra i tanti potrebbe essere quello in cui riceve il riconoscimento per il tempo trascorso lontano dall’alcol e che dedica alla memoria del padre. Il lavoro di Flanagan riesce ad andare oltre la regia col pilota automatico, sa come giocare sul piano tecnico e visuale, non perde occasione per caricare l’atmosfera di tensione mentre il fronte del bene e del male serrano i ranghi verso il confronto finale. Su tutti il ‘volo’ di Rose alla ricerca della bambina con la prodigiosa luccicanza palesa una notevole padronanza del mezzo filmico e di come riuscire ad andare oltre lo schermo. Ciononostante il ritmo tende a zoppicare perlopiù nella parte centrale, quando si va ripetutamente a ribadire concetti che potevano venire espressi in misura più succinta.

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Un viaggio visuale nel ricordo dell’Overlook Hotel dove confluiscono le strade dei sopravvissuti, ed è proprio nell’ultima parte, in quel ritorno all’interno del luogo maledetto dove tutto ebbe inizio per la famiglia Torrance che l’adrenalina si scatena, nella penombra di quei luoghi divenuti iconici e che si ritrovano nella loro pienezza. È la parte più emozionante ed emotiva per chi giunge dal film di Kubrick, dove Flanagan non si limita a dare vita alla memoria storico-scenografica (l’ingresso dentro e fuori, il labirinto innevato, le cucine, l’ascia, il corridoio con le gemelle, la camera 237, la zona con gli ascensori e il fiume di sangue, l’appartamento dei Torrance e la porta semi divelta a colpi d’ascia da Jack e la scritta morte al contrario, il salone delle feste dove Danny dialoga col barman, la macchina da scrivere, la scalinata dove Wendy colpisce Jack con la mazza da baseball) ma muove attraverso speculari tecniche di ripresa caricando l’enfasi e il fascino del momento in seno a una più che dignitosa conclusione.

Doctor Sleep e Shining – Curiosità

Tra le curiosità quella della nascita del libro stesso Doctor Sleep, che prese vita quando King chiese ai lettori di votare per un nuovo scritto dedicato alla serie Dark Tower oppure il sequel di Shining. Il Timberline Hotel che Kubrick usò per gli esterni si trova nello stato nordamericano dell’Oregon e in Doctor Sleep il primo romanzo e il secondo si incrociano tra parole e immagini: la stanza maledetta dell’albergo doveva essere la 217 secondo l’invenzione di King ma su richiesta dei proprietari Kubrick cambiò il numero in 237, inesistente nella realtà, perché temevano che nessuno spinto dalla superstizione avrebbe prenotato quella camera. In Doctor Sleep nell’ospizio in cui Danny lavora incontra nuovamente lo spirito di Mr. Halloran, ciò avviene all’interno della stanza 217 in memoria del testo originale.

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Un altro interessante riferimento al romanzo originale giunge quando Dan e Abra tornano all’Overlook: durante il viaggio nella memoria per i meandri dell’immenso complesso alberghiero Dan giunge presso il salone delle feste. Proprio come in Shining anche qui prende forma una conversazione con il barman ma stavolta è Danny a incontrare Lloyd, nei panni del fantasma di Jack Torrance. L’attore che interpreta Jack / Lloyd è niente meno che Henry Thomas, il bambino protagonista di E.T. di Spielberg. Durante lo scambio di battute Jack offre a Dan un drink di burbon invitandolo a “prendere la medicina”, famosa affermazione presente nel libro che non è sopravvissuta nella sceneggiatura di Kubrick. Quando poi i fantasmi si impossessano del corpo di Dan, Abra si rivolge a lui chiamandolo “faccia falsa”, come Danny aveva chiamato suo padre nel romanzo Shining.

Un dettaglio del romanzo di Doctor Sleep che non è entrato nel film e non ha nulla a che fare con l’adattamento di Kubrick: nel film Abra chiama Dan “zio”, inizialmente come copertura quando si incontrano per la prima volta in pubblico, in seguito come segno di affetto. Nel romanzo in realtà Danny è lo zio di Abra, poiché la madre di Abra è la sua sorellastra per parte di padre. Dan ne viene a conoscenza attraverso la nonna malata di Abra, ma questo avrebbe aumentato ulteriormente la durata di un racconto già di per sé pieno zeppo di citazioni ed eventi.

L’edizione statunitense include anche la Director’s Cut di 180′ minuti circa, benché la versione UHD di tale durata sia offerta unicamente sotto forma di copia digitale e non fisica. L’unica edizione italiana che la include è la steelbook, offerta comunque solo a risoluzione 2K (grazie a Mario Rossi per l’appunto). Qui trovate il link Amazon.

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Doctor Sleep – Qualità video

Girato digitale con Arri Alexa 65 a risoluzione nativa 6.5K si è poi giunti a un Digital Intermediate 4K. Aspect ratio originale 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100. La visione riserva una qualità d’insieme superiore e costante, dove non mancano occasioni in cui scorgere con maggiore incisività gli elementi in secondo piano e sui fondali nelle numerose sequenze buie o con scarsa luminosità. Sin dalle prime battute con l’incontro tra Danny e l’orrendo fantasma dell’Overlook il lavoro del cinematographer Michael Fimognari (Il gioco di Gerald) lascia la sensazione di respirare quanto basta. Uno spettacolo visivo davvero niente male, con risalto degli elementi inquadrati e ulteriore sostanza specie in presenza di schermi di grandi dimensioni.

Non ci sono particolari elementi di flessione che si evidenziano nel corso dello spettacolo, che nel caso dell’edizione italiana è e resta solo la versione theatrical di 152′ minuti sia sul disco UHD che per la controparte 2K su BD-50. La visione risalta ulteriormente per la presenza dell’HDR-10+ / Dolby Vision, che in entrambi i casi dovrebbe migliorare la fedeltà cromatica e il risultato complessivo in virtù dei metadati dinamici, anche se francamente non si sono percepiti particolari divari con l’HDR-10. Speravamo si potesse guadagnare ancora qualcosa quanto a miglioramento del quadro generale, uno sforzo di inserimento dell’intero parco HDR che no sembra avere particolare senso. Specie nell’ultima parte all’interno dell’Overlook i forti contrasti tra i cupi interni privi di vitalità e l’illuminazione così come l’ultima parte con le fiamme di un vivace giallo arancione avrebbero potuto beneficiare di ulteriore stacco e forza cromatica che non sembra proprio giungere. Per quale motivo inserire il wide color gamut dinamico se poi si è (apparentemente) deciso di non sfruttarlo a fondo?

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Doctor Sleep – Qualità audio

Il Dolby Digital 5.1 italiano (448 kbps) non è certo l’ideale, che si tratti di un thriller horror come Doctor Sleep piuttosto che di una commedia che non vanti alcun significativo missaggio sonoro degno di chissà quale risalto. Non smettiamo di ribadire il fatto che la colonna sonora meritava ben altro livello qualitativo, ciononostante l’ascolto di questo specifico programma non lascia proprio del tutto a bocca asciutta. Lungi dal raggiungere chissà quale livello resta una certa sostanza d’insieme, una ricchezza dinamica sufficiente per contribuire a rendere la visione ancor più interessante. I dialoghi con una certa apertura dal centrale, alcuni significativi elementi discreti e la profondità della gamma bassa, con il canale LFE che sostiene non poco la ricorsività del battito cardiaco. In particolare nel confronto finale all’interno dell’Overlook anche i suoni più flebili dispongono di una certa spinta sonica. Un risultato limitato ma tutto sommato resta ascoltabile senza particolari riserve.

Tutt’altro pianeta la proposta Dolby ATMOS, che già in versione ridotta Dolby TrueHD 7.1 canali è uno spettacolo tutto da ascoltare. L’aggressività e la presenza scenica dell’intero comparto audio regala momenti di alta tensione, anche i diffusori verticali contribuiscono a un’ulteriore apertura per gli effetti. Una traccia reference che non perde occasione di far sobbalzare sulla poltrona per la costante forza d’insieme impressa all’intero comparto audio.

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EXTRA

Tre i supplementi presenti sul disco UHD, gli stessi presenti anche sulla controparte 2K: un focus sulla prosecuzione del racconto con interventi del regista assieme a Stephen King (5′), approfondimento sulla realizzazione del film con riflessioni da parte del regista assieme a parte di cast e troupe tra cui il ricordo del momento in cui venne spedita la sceneggiatura allo scrittore e la selezione degli attori (14′), il ritorno all’Overlook Hotel con ulteriore memoria da parte di Mike Flanagan sulla ricostruzione del luogo iconico e appunti sulla produzione. Sottotitoli in italiano ovunque.

Doctor Sleep UHD disponibile su DVD-Store.it      Edizione solo FHD che include la Director’s Cut

Doctor Sleep [UHD]
8,5 Recensione
Pro
Accettabile sequel di Shining
Digital Intermediate 4K
Qualità delle immagini
HDR-10 / HDR-10+ / Dolby Vision
Dolby ATMOS inglese
Extra pochi ma interessanti
Contro
Dolby Digital 5.1 italiano
Manca la Director's Cut
Riepilogo
Prodotto e distribuito da: Warner Bros
Durata: 152'
Anno di produzione: 2019
Genere: Horror
Regia: Mike Flanagan
Interpreti: Rebecca Ferguson, Ewan McGregor, Jacob Tremblay, Carel Struycken, Danny Lloyd, Emily Alyn Lind, Cliff Curtis, Zahn McClarnon, Chelsea Talmadge, Alex Essoe, Bruce Greenwood, Jocelin Donahue, Carl Lumbly, Kyliegh Curran
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Supporto: BD 100 + BD 50
Aspect Ratio: 1.85:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Inglese Dolby ATMOS; Italiano, inglese, spagnolo, francese, russo Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano, inglese, francese, cinese, coreano, spagnolo, arabo, danese, finlandese, greco, norvegese, portoghese, russo, svedese
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

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