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Disney+, The Mandalorian e pirateria: ci risiamo!

disney+

La serie TV The Mandalorian, esclusiva di Disney+, è già in cima alla classifica dei torrent più scaricati. Nulla di nuovo sotto il sole, ma forse la stessa Disney non è senza colpe

Come capita quasi sempre quando un servizio di streaming (o un film) viene lanciato in pochissimi Paesi ed è destinato ad arrivare nel resto del mondo mesi più tardi, ecco che torna (inevitabile) lo spettro della pirateria. Ci riferiamo più precisamente a Disney+, disponibile da alcuni giorni in USA, Canada e Olanda, e alla serie TV The Mandalorian, produzione esclusiva per la nuova piattaforma streaming di Disney che è stata piratata in poche ore dal lancio del servizio ed è ora tra le serie TV più diffuse (se non la più diffusa in assoluto) del momento fra torrent, eMule e altri sistemi ben poco legali di condivisione e download.

Lungi da noi accusare Disney di “essersela cercata” non avendo optato per un lancio globale di Disney+ fin dal day one, ma quello di The Mandalorian è l’ennesimo caso di pirateria che forse, senza questo “spezzettamento” nell’uscita del servizio (Disney+ arriverà in molti altri Paesi solo a fine marzo), non avrebbe raggiunto simili livelli di diffusione.

Vi ricordate ad esempio quanto si era parlato in Italia dei torrent di Guardiani della Galassia? Anche in quel caso la loro diffusione dipese in parte dal fatto che Disney decise di portare il film nelle sale italiane quasi tre mesi dopo l’uscita negli USA e in mezzo mondo. Inevitabilmente tanti fan marveliani (e non solo), viste anche le ottime recensioni d’oltreoceano, si buttarono sui torrent e su altri metodi di download per non dover aspettare così tanto tempo.


Magari molti di loro sono poi comunque andati al cinema per godersi al meglio il film vista anche la qualità scadente della versione piratata del film, ma resta il fatto che quando c’è un’enorme discrepanza tra la disponibilità online di un contenuto piratato e quella legale e legittima dello stesso contenuto (che sia al cinema o in un servizio di streaming), i “furbetti” sono più spinti a piratare.

Non che se Guardiani della Galassia fosse uscito al day one anche in Italia il film non avrebbe fatto faville nei siti torrent, ma sicuramente i numeri sarebbero stati diversi. E lo stesso si può immaginare per Disney+ e The Mandalorian. Considerato che online si trovano già i rip dei primi due episodi della serie anche in 4K-HDR, con traccia audio italiana (la serie infatti è già stata doppiata nella nostra lingua) e audio originale in Dolby Atmos, sono stati moltissimi i fan di Star Wars che si sono buttati sui torrent per non dover aspettare più di quattro mesi per poter accedere a Disney+ nel proprio Paese.

Intendiamoci, anche migliaia di statunitensi, canadesi e olandesi avranno scaricato le versioni piratate di The Mandalorian per non dover pagare i 6,99 dollari al mese richiesti da Disney+, ma siamo sicuri che se Disney avesse optato per un lancio globale contemporaneo del suo servizio (o comunque per una differenza di poche settimane), i numeri galoppanti dei torrent avrebbero raggiunti questi livelli? Contando poi la prima settimana gratuita, molti di quelli che oggi stanno scaricando illegalmente The Mandalorian non l’avrebbero fatto se avessero approfittato di questa offerta e avessero fatto seguire alla trial gratuita il piano a pagamento.

E diciamocelo, 6,99 euro al mese per il catalogo di Disney+ è un prezzo onestissimo se lo si confronta ad esempio con i 4,99 euro di Apple TV+ e del suo catalogo ultra striminzito. Va da sé che la pirateria c’è sempre stata e sempre ci sarà e che non basta tenere i prezzi bassi per evitarla. Basti vedere quante app mobile piratate vengono installate su smartphone e tablet per non dove pagare anche solo 1 o 2 euro per il loro acquisto sugli app store.

Eppure, siamo certi che l’arma per combatterla e quantomeno ridurla, oltre ai prezzi bassi, sia la contemporaneità. Non possiamo sapere perché Disney abbia ritardato così tanto l’uscita di Disney+ in Italia e in molti altri Paesi (Apple ad esempio non l’ha fatto con Apple TV+), ma quando anche il più onesto e integro fan di Star Wars si trova davanti un torrent di qualità elevatissima, la tentazione di scaricarlo è forte, soprattutto se per vedere lo stesso contenuto legalmente deve aspettare altri quattro mesi mentre tutta internet ne parla bene (l’hype, si sa, è una gran brutta bestia).

Qualcuno potrà obiettare che anche la contemporaneità serve a poco, guardando ad esempio ai passati numeri dei torrent italiani de Il Trono di Spade. L’amatissima serie di HBO è infatti stata trasmessa da Sky Italia in lingua originale con i sottotitoli praticamente in contemporanea alla messa in onda negli USA (e il giorno dopo la si trovava già con il doppiaggio italiano). Nonostante ciò i numeri dei torrent della serie in Italia sono rimasti sempre altissimi, ma in questo caso bisogna considerare che la spesa mensile per abbonarsi a Sky è ben maggiore di quella richiesta da Disney+, senza poi considerare tutto il discorso dell’installazione della parabola.

Tornando poi al discorso di Disney+, quando il 31 marzo del prossimo anno potremo accedere al servizio anche noi (e altri milioni di potenziali utenti), non c’è il rischio che oltre a The Mandalorian anche altre serie TV esclusive uscite nel frattempo sulla piattaforma (o film come il remake in live action di Lilli e il vagabondo) facciano segnare numeri altrettanti esplosivi sui siti torrent? Perché se è vero che quasi l’intero catalogo odierno di Disney+ è fatto di contenuti già visti tra film Marvel, film Disney e film Pixar, è altrettanto vero che una buona fetta di appassionati è disposta a pagare l’abbonamento mensile anche solo per le produzioni originali.

E se queste finiscono online mesi prima, allora gran parte dell’interesse verso la piattaforma inizia a scemare. La speranza poi è che quando Disney+ sarà diffusa a livello globale, le nuove produzioni esclusive arrivino in contemporanea in tutti i Paesi (come avviene ora con Netflix e Amazon Prime Video) e non a scaglioni. Se così non fosse, sarebbe come tirarsi la zappa sui piedi due volte.

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