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Dirac Live: ottenere il meglio dal vostro sistema audio

dirac live

Dirac Live è uno dei software di correzione e ottimizzazione audio più apprezzato e valido in circolazione. Eccome come funziona e perché è così utile

Forse a molti di voi non dirà nulla, ma Dirac Live è uno dei software di correzione e ottimizzazione audio più apprezzato e valido in circolazione. Un software disponibile dal 2011 e sviluppato per funzionare sia nei nostri salotti, sia in auto e anche a bordo degli smartphone. In questo ambito conosciamo già da anni sistemi simili come Audyssey di Denon (ma anche Yamaha, Pioneer, Sonos e altri produttori hanno il loro software di ottimizzazione audio), che hanno il compito di aiutare l’utente a ottenere il miglior sound possibile da un impianto audio in una determinata stanza.

Dopo anni e anni che li utilizziamo, siamo giunti alla conclusione che questi sistemi funzionano abbastanza bene, sebbene ci sia spazio per ulteriori miglioramenti (soprattutto quando si tratta di allestire un impianto Dolby Atmos più complesso del classico 5.1). Dirac Live sembra essere abbastanza simile ai suoi concorrenti, ma in realtà ha un approccio diverso all’ottimizzazione del suono, dando la priorità alla risposta all’impulso dei diffusori.

Dirac Live, giunto alla sua terza generazione, è disponibile in una versione per il mercato domestico-consumer e in una per un uso più professionale da studio di registrazione. Entrambe condividono il grosso del software di correzione audio, ma la versione da studio include anche un plug-in audio e pertanto non necessita di hardware compatibile per archiviare e applicare i filtri come la versione “casalinga”. Le novità di Dirac Live di terza generazione comprendono un algoritmo di correzione di fase rivisto per un migliore imaging stereo e un sistema dedicato alla gestione dei bassi, con un controllo sulle basse frequenze estremamente sofisticato e mai visto prima nei software concorrenti.


La maggior parte dei software concorrenti ha come scopo principale quello di fornire una risposta in frequenza quanto più piatta (o flat) possibile. Con appositi segnali test che vengono registrati da un microfono collegato a un ricevitore AV, a un amplificatore stereo o a una soundbar, questi sistemi puntano a ridurre eventuali picchi e a riempire “salti” di frequenza. L’idea di base è insomma quella di avere una risposta fluida e uniforme, indipendentemente dalla frequenza del suono prodotto.

Dirac Live, oltre a tutto ciò, ottimizza anche la risposta all’impulso di ciascun diffusore, andando compensare le piccole differenze nella fase dei driver di un diffusore con lo scopo di raggiungere una presentazione più pulita, più snella e più precisa. Inoltre, con il nuovo sistema di gestione dei bassi, Dirac Live è oggi in grado di allineare la fase di tutti i subwoofer a quella dei canali dei diffusori principali e abbinare la fase di più subwoofer attorno al punto di crossover. E non è una cosa da poco.

Per avvantaggiarsi di Dirac Live, innanzitutto il vostro hardware deve avere una licenza apposita e, tra i vari brand che ne sono muniti, citiamo Arcam, Bryston, Focal e NAD con i loro prodotti come l’Arcam SA30, lo streamer NAD C 658 e il sistema all-in-one NAD M10. Come secondo passo avrete bisogno di un microfono e un computer (PC Windows o Mac) per eseguire il software (il download va effettuato qui), oppure sfruttare l’app mobile per iOS e Android e usare il vostro smartphone come microfono.

È un processo relativamente semplice (anche se un po’ noioso) in cui le misurazioni audio vengono eseguite in più punti intorno alla posizione di ascolto principale. Se poi siete soliti sedere in più di un posto all’interno della stanza, Dirac Live cercherà di ottenere il miglior equilibrio complessivo tra le due posizioni. Dopo l’intero processo viene mostrato un grafico con la risposta in frequenza del sistema nel vostro spazio di ascolto.

Anche nella migliore delle stanze il grafico apparirà relativamente irregolare, come si può notare dall’immagine qui sopra. Potreste notare un grande calo di frequenza nella regione dei bassi, ma questo potrebbe essere causato dalle dimensioni della stanza e della posizione dei diffusori rispetto alle pareti. In alcuni casi, sarebbe meglio spostare il diffusore piuttosto che compensare con il software e spingere il sistema troppo forte a quelle frequenze, causando eventualmente una distorsione. L’esperienza gioca un ruolo importante in tali decisioni.

Detto questo, il sistema è abbastanza facile da usare e quindi non c’è motivo di non provarci, a condizione che stiate attenti alla regolazione della curva target. I danni al sistema sono altamente improbabili se non si esagera con i livelli di volume. Detto questo, resta il fatto che un sistema come Dirac Live, o uno dei suoi rivali, non può rendere eccezionale un sistema audio problematico sia per l’acustica della stanza (che a volte può essere davvero pessima), sia per il posizionamento dei diffusori. Se però partite già con un ambiente acusticamente decente e con diffusori posizionati con cura, questi sistemi possono ottimizzare i risultati meglio di quanto crediate.

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