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Diffusori da stand Revel Performa M126Be – La recensione

Performa m126Be

Nonostante il prezzo un po’ “scomodo”, i Revel Performa M126Be sono diffusori da stand estremamente capaci e assemblati con materiali di pregio.

In un mercato come quello dei diffusori da stand nella fascia di prezza tra i 5000 e i 6000 euro è difficile competere. Non solo si deve combattere contro prodotti del calibro dei KEF Reference R1, dei Bowers & Wilkins 805 D3 e dei Dynaudio Contour 20, ma ci sono anche opzioni davvero eccellenti a metà del prezzo, come gli ATC SCM 19, con cui fare i conti. Non è insomma un compito facile.

Almeno sulla carta i Performa 126Be di Revel, che in Italia costano circa 5200 euro la coppia, sembrano dover affrontare proprio questa difficoltà. Il modello di progettazione si basa sui meno costosi Performa3 M106 (circa 2600 euro la coppia) ma con driver aggiornati, un crossover rivisto e una finitura di maggior classe. Sarà abbastanza? Non vediamo l’ora di scoprirlo.

Costruzione

Le prime notizie positive sono indicate dal termine Be nel nome del prodotto. Questo significa Berillio, il materiale utilizzato per il tweeter a cupola da 25 mm degli M126Be. Il berillio è un ottimo materiale da utilizzare nei tweeter grazie a un equilibrio tra rigidità, peso ridotto e auto-smorzamento notevolmente superiore rispetto all’alluminio o al tessuto trattato per la maggior parte dei rivali. Perché non lo vediamo usato più spesso allora? È costoso e difficile da produrre, quindi normalmente fa la sua comparsa solo su diffusori molto più costosi di questi.


Revel non si è però fermata qui. I Performa M126Be utilizzano infatti due grandi magneti ceramici da 85 mm nel sistema motore e optano per una piastra frontale accuratamente sagomata che oltre a donare eleganza al tutto va a influire anche sulla resa sonora dei diffusori. Si tratta infatti della quinta versione del design della lente acustica di Revel sagomata per controllare la direttività del tweeter, in modo che corrisponda a quella dell’unità mid/bass nella regione del crossover. Il risultato dovrebbe essere una migliore integrazione tra i driver.

Il driver mid/bass dei M126Be è molto più “esotico” di quello utilizzato negli M106. Non solo è più grande (da 13 a 16,5 cm), ma il cono in alluminio ottiene un rivestimento ceramico per aiutare con la rigidità e il controllo della risonanza. Anche il sistema motore è stato aggiornato, con una bobina più grande che ha l’obiettivo di ridurre la distorsione migliorando al contempo la dinamica. Una convenzionale porta reflex posteriore viene inoltre utilizzata per ottimizzare i bassi.

I due driver sono accoppiati attraverso un crossover a filo singolo di alta qualità che utilizza condensatori a film e conduttori a nucleo d’aria per mantenere l’integrità del segnale. Non abbiamo alcun problema per la mancanza del bi-wiring; crediamo infatti che la maggior parte delle persone apprezzerà maggiormente la riduzione dei cavi. I cabinet curvi sono infine ben rifiniti e sono disponibili in quattro finiture lucide: nero, bianco, noce e argento metallizzato. Con un’altezza di soli 37 cm, questi diffusori da stand sono piuttosto compatti e le dimensioni ridotte aiutano con la rigidità, sebbene a conti fatti la maggior parte dei concorrenti che abbiamo testato emani una maggiore aura di lusso.

Compatibilità

Questi Revel non sono particolarmente esigenti per quanto riguarda il posizionamento. Pensiamo che siano perfetti in stanze di piccole e medie dimensioni, un po’ lontani dalla parete posteriore e ben distanti dagli angoli. Alla fine optiamo per una una loro sistemazione leggermente rivolta verso la posizione di ascolto per darci una presentazione adeguatamente solida.

Questi sono diffusori particolarmente trasparenti e quindi vale la pena usare un sistema adeguatamente talentuoso. La nostra configurazione di test composta dallo streamer Naim ND555/555PS, dal giradischi Synergy SME e dal pre-finale Burmester 088/911 rappresenta forse un sistema fin troppo “spinto” rispetto a quanto vi aspettereste per dei diffusori come questi, ma il fatto stesso che abbiamo scelto questi costosi partner top di gamma mostra quanto i Performa M126Be siano capaci.

Qualità audio

Siamo di fronte a diffusori discreti ma sofisticati e la loro presentazione è straordinariamente pulita e precisa. Messi alla prova da una registrazione densa come 15 Step dei Radiohead, rivelano una grande quantità di dettagli che presentano in modo composto e organizzato. Alcuni rivali possono suonare un po’ confusi e disordinati quando riproducono questo brano così impegnativo, ma i Revel sembrano a proprio agio nel gestire questa raffica di strumenti e “rumori”.

Sono anche agili e in grado di comunicare bene la mutevolezza della traccia, offrendo abbastanza in termini di punch e impatto per soddisfarci. I bassi sono abbastanza pesanti per uscire da diffusori così compatti, ma i Revel restano dietro a rivali leggermente più grandi quando si tratta di autorità sonora generale. Dopotutto quelle fastidiose leggi della fisica a volte possano essere piegate ma non infrante.

Adoriamo però la gamma media dei Revel. È così chiara e sottile che la voce di Thom Yorke emerge con tutta la sua passione intatta e rimane facile da seguire, non importa quanto sia complessa la base strumentale. Gli ascolti iniziali ci hanno fatto credere che gli M126Be avessero un po’ di asprezza sugli altri, ma dopo alcuni giorni di rodaggio questa sensazione è sbiadita, lasciandoci con una gamma superiore nitida, penetrante e sufficientemente raffinata.

Ce ne accorgiamo ulteriormente quando ascoltiamo Terry’s Song di Bruce Springsteen. È un commovente tributo a un amico defunto, ma la registrazione pare quasi una demo approssimativa. Su alcuni diffusori questo brano suona spigoloso, piccolo e un po’ aspro, ma i Revel, pur rivelando le carenze della produzione, non paiono soffrire di questi limiti. Passiamo poi a Tabula Rasa di Arvo Part e i Performa M126Be offrono un palcoscenico incredibilmente espansivo e ben stratificato. Gli strumenti sono posizionati in modo convincente e rimangono bloccati in posizione durante la costruzione del brano. Con gli occhi chiusi inoltre non riusciamo a individuare la posizione fisica dei diffusori e ciò dimostra quanto siano validi a livello di dispersione e integrazione.

I Performa M126Be sono fantastici anche nel rendere sottili trame strumentali e catturare le sfumature dinamiche che sono essenziali per rendere questo pezzo di musica così emozionante. Fanno anche un lavoro decente nel generare ampiezza e autorità, anche se alcuni rivali riescono a emulare ancora meglio i diffusori più grandi. Non possiamo infine lamentarci nemmeno quando si tratta di bilanciamento tonale. Questi standmounter suonano in modo assolutamente uniforme ed equilibrato, tanto che deve essere stato allettante per gli ingegneri di Revel provare a esagerare con i bassi. Alla fine però siamo contenti che abbiano scelto un approccio più purista e bilanciato.

Verdetto

Questi Revel potrebbero non essere i primi della lista come rapporto qualità-prezzo, ma rimangono diffusori da supporto profondamente capaci e sofisticati. Hanno un approccio maturo all’ascolto musicale che funziona bene su una vasta gamma di generi musicali e registrazioni. Se state cercando degli standmounter di classe e avete il budget necessario, vale la pena provarli insieme a rivali più conosciuti e blasonati.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Sommario

Nonostante il prezzo un po’ “scomodo”, i Revel Performa 126Be sono diffusori da stand estremamente capaci e assemblati con materiali di pregio.

Pro
Livello di dettaglio elevato
Presentazione pulita e brillante
Immagine stereo più che buona

Contro
Le dimensioni li limitano un po’ in fatto di peso e autorità
Prezzo “difficile”

Scheda tecnica
Sensibilità (db/w/m): 86
Impedenza (ohm): 8
Potenza massima gestita: 150 W
Risposta in frequenza: 54Hz – 44kHz (-6dB)
Dimensioni: 37 x 21 x 26 cm
Peso: 10 Kg
Prezzo: 5200 euro la coppia
Sito del produttore: www.revelspeakers.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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