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Diffusori da pavimento Spendor D7.2 – La recensione

Spendor D7.2

Esternamente sembra cambiato poco tra gli Spendor D7.2 e i loro predecessori del 2013, ma in realtà i miglioramenti non mancano… e non sono pochi

Ci ricordiamo ancora benissimo degli Spendor D7 originali usciti nel 2013, grazie soprattutto alla loro combinazione di dettaglio, chiarezza e naturalezza dinamica, apprezzando però anche il loro aspetto elegante. Sei anni dopo tocca ai D7.2 (si trovano online a poco più di 5000 euro) e, almeno esternamente, sembra che il produttore britannico sia andato abbastanza sul sicuro con questo aggiornamento. Troppo sul sicuro? Continuate a leggere per scoprirlo.

Design

Dubitiamo che molti potrebbero identificare questa come una nuova versione dei D7 semplicemente guardando i due diffusori. Ma basta approfondire un po’ e risulta evidente che gli ingegneri di Spendor non hanno passato gli ultimi anni a rigirarsi i pollici. I principali cambiamenti dei D7.2 rispetto ai D7 sono infatti all’interno e sebbene presi singolarmente possano non stupire più di tanto, il risultato finale è che migliorano un prodotto già eccellente.

Spendor ha lavorato molto su quel sottile cabinet alto 95 cm, che è sempre stato solido e ben smorzato, sia per mettere mano al sostegno (ora asimmetrico), sia per perfezionare i piccoli ammortizzatori polimerici utilizzati tra i rinforzi e i pannelli del cabinet. In questo modo la nuova struttura è molto più rigida di prima, fornendo una base migliore su cui far lavorare i driver.


Spendor D7.2

I D7.2 sono anche diffusori realizzati con grande cura tra la nitidezza e la precisione dei bordi e un’impiallacciatura di legno accuratamente applicata. Ci sono cinque opzioni per la finitura: frassino nero, ciliegio, noce scuro, rovere naturale e bianco satinato. Aiuta poi il fatto che le griglie magnetiche siano sagomate in modo che il suono del diffusore non si degradi molto quando vengono applicate.

Il tweeter rimane l’apprezzato modello LPZ (Linear Pressure Zone). È costruito attorno alla accattivante piastra frontale circolare in acciaio inossidabile, che forma una camera acustica smorzata di fronte al diaframma in poliammide intrecciato. L’idea alla base di questo design è che il diaframma del tweeter abbia le stesse condizioni di pressione dell’aria da entrambi i lati e quindi funzioni in modo più lineare. Inoltre, la struttura del foro della piastra anteriore aiuta a ridurre al minimo i problemi di fase, migliorare la messa a fuoco e fornire un’ampia dispersione.

Questi diffusori da pavimento hanno una conformazione a due vie e mezzo in cui un woofer in Kevlar aumenta la potenza del driver conico mid/bass in polimero EP77 montato centralmente. Entrambi questi driver da 18 cm sono ripresi dal modello originale, ma sono stati leggermente perfezionati per questa nuova versione. I punti di crossover sono rimasti invariati a 900Hz in fascia bassa e a 3,2kHz per la transizione da medi ad acuti.

Insolitamente, il cabinet è privo del riempimento acustico che assorbe tradizionalmente l’uscita posteriore del woofer. Spendor afferma che questa mancanza offre vantaggi in termini di precisione e agilità in fascia bassa visto che se da un lato lo smorzamento può assorbire l’energia sonora indesiderata, dall’altro lato la rilascia fuori tempo rispetto alla musica, con il risultato di offuscare e “rallentare” le prestazioni sonore.

Spendor D7.2

L’uscita dei bassi del diffusore è regolata dall’ultima generazione della porta reflex di Spendor. Parliamo più precisamente di un elaborato design twin-venturi che, stando al produttore britannico, offre basse frequenze con un’agilità che le alternative tradizionali dei tubi di plastica non possono eguagliare. Questo design dovrebbe anche rendere i D7.2 meno pignoli riguardo alla loro vicinanza a una parete posteriore.

Compatibilità

Quest’ultima promessa di Spendor è facile da verificare e in effetti i D7.2 si sono dimostrati insolitamente accomodanti nel posizionamento e anche la maggior dispersione di quell’insolito design del tweeter non ci mette molto a farsi notare. La posizione ottimale nella nostra sala test di medie dimensioni è di 75 cm dalla parete posteriore con una leggera angolazione dei diffusori verso la posizione di ascolto. Il vantaggio di un design attentamente studiato come questo è che la situazione non degrada totalmente se ci si sposta dalla posizione ideale.

Più che altro questi diffusori si sono rivelati “pignoli” per quanto riguarda l’abbinamento con le elettroniche. Parliamo infatti di torri molto trasparenti che rivelano prontamente i tratti sonori del sistema al quale le accompagnerete. A seconda della qualità dell’elettronica del sistema, questo può essere un aspetto positivo o negativo.

Se quindi l’elettronica del sistema è molto brillante o “spigolosa”, questo effetto sarà ulteriormente ampliato dai diffusori. Non abbiamo avuto problemi con il nostro set-up di riferimento (streamer Naim ND 555/555 PS DR, giradischi Technics SL-1000R e pre/finale Burmester 088/911 Mk III), ma è prevedibile dato l’ottimo equilibrio di ogni componente. La sensibilità a 90 dB/W/m e l’impedenza nominale di 8 ohm fanno sì che i D7.2 non abbiano bisogno di molta energia per brillare. Spendor di solito è attenta a garantire che i suoi diffusori non abbiano un carico elettricamente difficile da pilotare per un amplificatore e la cosa vale fortunatamente anche per i D7.2.

Qualità audio

I sample in nostro possesso per la recensione hanno impiegato alcuni giorni per sciogliersi e iniziare a fare sul serio. Dalle primissime prove subito dopo averli disimballati e collegati suonano infatti un po’ troppo sottili e diretti per i nostri gusti, ma le cose si attenuano nel tempo. Anche dopo questo rodaggio non ci sentiamo però di descrivere gli Spendor D7.2 come diffusori “facili”. Sono tesi, agili e reattivi e quella loro resa è evidente nelle prime battute di New Slaves di Kanye West. Questo brano colpisce duro e gli Spendor sono felici di accontentare le nostre orecchie.

Siamo davvero colpiti dalla velocità degli Spendor e dalla loro capacità di colpire forte quando richiesto. Suonano anche meravigliosamente composti, rimanendo organizzati e ritmicamente coerenti anche ai livelli più alti. C’è inoltre molta finezza. La voce di West, con ogni parola che sembra quasi avvelenata, arriva con chiarezza e passione. È facile seguire ogni parola e, altrettanto importante, la voce è resa con consistenza e corposità convincenti, il tutto a favore di una gamma media naturale ed espressiva.

Passiamo a Giove di Holst e gli Spendor rispondono con gioia. Siamo colpiti dalla loro tonalità uniforme e dalla perfetta integrazione tra i driver. Proprio qui risulta ovvio come gli ingegneri abbiano trascorso molto tempo ad abbinare le unità e a calibrare il crossover. Gli Spendor D7.2 restituiscono inoltre un palcoscenico sonoro ampio e ben stratificato, popolato da suoni e strumenti focalizzati con precisione. La stabilità generale della presentazione non vacilla, non importa quanto sia complessa la musica.

Ci piacciono anche il senso di scala che riescono a ricreare e, considerando le loro dimensioni relativamente modeste, l’autorità sonora offerta. Aiuta poi il fatto che i D7.2 non si sottraggano a grandi oscillazioni dinamiche, rendendo entusiasti i crescendo più vorticosi. Passando a Brothers on a Hotel Bed dei Death Cab For Cutie, i D7.2 continuano a brillare. È un suono altamente coerente e ritmicamente sicuro. Se vi piace l’ascolto analitico di una registrazione non c’è nessun problema, ma se abbinati alle giuste elettroniche, questi diffusori vi permetteranno semplicemente di rilassarvi e divertirvi.

Verdetto

Questa è il segreto dei D7.2. Hanno bisogno di più attenzione in fase di abbinamento di quanto siamo abituati con altri diffusori Spendor, ma gran parte di ciò ha a che fare con la loro straordinaria trasparenza e risoluzione. Dubitiamo che, con la giusta elettronica da affiancare, troverete un’alternativa più valida a questo prezzo.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

Esternamente sembra cambiato poco tra gli Spendor D7.2 e i loro predecessori del 2013, ma in realtà i miglioramenti non mancano… e non sono pochi.

Pro
Brillantezza e chiarezza impareggiabili
Sound agile e dinamico
Costruzione curatissima
Non sono pignoli in fatto di posizionamento

Contro
Richiedono elettroniche di un certo tipo

Scheda tecnica
Risposta in frequenza: 29 hz – 25 khz
Impedenza: 8 Ω
Sensibilità: 90 db
Frequenza di crossover: 900 hz, 3,2 khz
Amplificatore consigliato: 25 -200 w
Dimensioni: 980x192x333mm
Peso: 21 kg
Prezzo: 5640 euro
Sito del produttore: www.spendoraudio.com
Distributore italiano: www.audiopoint.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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