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Diffusori da pavimento Acoustic Energy AE120 – La recensione

Acoustic Anergy AE120

Perfetti per ambienti non particolarmente grandi, gli Acoustic Energy AE120 fanno tutto bene, anche se come trasporto sonora e vivacità non esaltano

Disimballiamo i diffusori da pavimento AE120 di Acoustic Energy, disponibili in Italia a circa 1200 euro la coppia, non senza una piccola emozione. Emergono dalla loro confezione per rivelare un tweeter e tre driver relativamente grandi, il tutto all’interno di uno chassis snello e discreto. Le dimensioni e la configurazione a tre vie hanno infatti già suscitato il nostro interesse.

Costruire

Gli Acoustic Energy AE120 sono il modello più grande della gamma 100 (qui trovate la recensione degli AE100), la più economica del produttore britannico. Integrano un tweeter a cupola morbida da 25 mm, un driver midrange dedicato (alloggiato nel suo involucro) e due woofer identici (quest’ultimo trio di driver monta coni di carta da 11 cm personalizzati dall’azienda). Potete scegliere tra due finiture. Il modello che abbiamo testato ha il cabinet nero satinato, che costa 80 euro in più rispetto all’opzione in vinile color noce (1230 contro 1150 euro).

Compatibilità

Una volta posizionati sui piedini appuntiti, questi diffusori si adattano felicemente anche alle stanze più piccole. I loro cabinet utilizzano pannelli spessi 18 mm e vengono caricati in serie dalla fabbrica (il peso è di 19 Kg a diffusore). Il tweeter da 25 mm include la guida d’onda proprietaria Wide Dispersion Technology (WDT), mentre sul retro troverete una porta bass reflex scanalata per potenziare la resa dei due woofer.


Una volta rodati per circa una settimana, gli AE120 sono relativamente poco esigenti per quanto riguarda il posizionamento e ciò li rende una proposta ideale per chi non ha molto spazio a disposizione in casa. Alla fine, dopo qualche prova, decidiamo di posizionarli a 30 cm dalla parete della nostra sala prove leggermente inclinati verso la posizione di ascolto. Come partner di ascolto abbiamo optato per l’amplificatore integrato Naim Nait XS 3 e per lo streamer Audiolab 6000N Play.

Qualità audio

Iniziamo i test con Hold My Hand degli Hootie & The Blowfish dall’album Cracked Rear View streammato da Tidal e notiamo immediatamente quanto siano ben bilanciati gli AE120. Chiunque sia abituato ai più tradizionali diffusori da stand a due vie noterà una grande differenza qui, specialmente nell’apertura in gamma media. Il posizionamento della chitarra ritmica è espresso con chiarezza; la voce è centrale, con il basso posizionato alla sua destra in un’immagine stereo tridimensionale e ben mappata.

L’album continua con Let Her Cry e il nostro cuore palpita mentre notiamo dove è stato posizionato il tamburello in relazione alla chitarra, che viene accuratamente restituita con una distanza maggiore dal microfono rispetto alla canzone precedente. È una presentazione ben stratificata e sempre attenta all’imaging stereo.

Ci sono accenni di melodia in gamma media che diffusori di questo questo livello raramente sono in grado di rivelare. Gli AE120 sono anche straordinariamente ascoltabili e poco impegnativi, senza mai mostrare durezza. In High Hopes di Bruce Springsteen la voce del Boss in American Skin (41 Shots) è pulita e carica di energia come meglio non potevamo chiedere. Il basso è raffinato più che incisivo, pur rimanendo sempre pulito e agile. Tuttavia, ci rendiamo conto anche di una carenza. La costruzione dinamica fin dall’inizio della traccia non è così “carica” come potrebbe essere.

La voce, le tastiere e le percussioni di supporto sono tutte presenti e hanno un ampio spazio per brillare, ma la tensione crescente è solo una sfumatura di ciò che avevamo sperato in termini di risoluzione dinamica. Just Like Fire Would inizia e ancora una volta sembra che gli AE120 stiano suonando un po’ al sicuro, sfiorando solo gli aspetti della musica più dinamicamente emozionanti.

Riproduciamo lo stesso album attraverso i meno costosi Dali Oberon 5 e troviamo le canzoni più emozionanti, divertenti e trascinanti. I Dali superano leggermente gli AE120 anche in termini di risoluzione di dettaglio di basso livello, rivelando alcune sottigliezze nelle frequenze dei bassi non portate alla luce dagli AE120.

Nella colonna sonora de Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato di Howard Shore apprezziamo comunque la notevole precisione tonale, inclusa una melodia di flauto che non risulta mai eccessivamente dura e spigolosa sugli acuti. Quando il coro maschile avanza durante il brano An Ancient Enemy, tuttavia, non avvertiamo del tutto la tensione che la traccia dovrebbe trasmettere. È una performance insomma contenuta che, sebbene ascoltabile, rasenta occasionalmente la “freddezza”.

Verdetto

Gli Acoustic Energy AE120 sono diffusori da pavimento ben realizzati, snelli e poco appariscenti e offrono un suono accomodante e musicale. Abbiamo apprezzato anche il peso in fascia bassa e l’ammirevole immagine stereo, oltre che i driver ben integrati e la buona risoluzione dei dettagli in generale. Sono però superati da rivali anche meno costosi (come i Dali Oberon 5) quando si tratta di costruzione dinamica e vivacità. Se quindi questi due elementi sonori sono per voi fondamentali, fareste meglio a dare una chance ai Dali.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Sommario

Perfetti per ambienti non particolarmente grandi, gli Acoustic Anergy AE120 fanno tutto bene, anche se come trasporto sonora e vivacità non esaltano.

Pro
Ottima integrazione dei driver
Gamma media eccellente
Costruzione solida
Piuttosto compatti

Contro
Non esaltanti sui dettagli di basso livello
C’è di meglio a livello di costruzione dinamica

Scheda tecnica
Risposta in frequenza: 40Hz – 35kHz
Sensibilità: 90 dB
Finiture: nero satinato, vinile noce
Impedenza: 6 Ohm
Dimensioni: 90 x 20 x 30 cm
Peso: 19 kg (ciascuno)
Prezzo: 1150-1230 euro a seconda della finitura
Sito del produttore: www.acoustic-energy.co.uk
Distributore italiano: www.iltempioesoterico.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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