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Diffusori attivi: la storia

Diffusori attivi: la storia. Nei primi anni ottanta, c’è stato un costruttore nordico che ha introdotto nel mercato italiano dei diffusori attivi, Audio Pro. All’epoca sono stati oggetto di battaglie epiche tra chi li adorava e chi li criticava.
Un rappresentante particolarmente attivo faceva da “evangelizzatore” e girava i negozi con registrazioni digitali (le prime con convertitore Sony). Avendo partecipato a queste dimostrazioni, posso confermare la bontà dei risultati, particolarmente con le suddette registrazioni, molte di musica classica in ambienti grandi come per esempio una Chiesa.

Diffusori attivi: la storia
Le Audio Pro, antesignane degli attuali diffusori attivi

Diffusori attivi: la storia. Ho conosciuto diversi clienti che le avevano acquistate, per restarne poi delusi dalla qualità dell’epoca delle sorgenti, principalmente basate sui dischi in vinile.
La trasparenza di quei diffusori, metteva in risalto tutte le limitazioni dei suddetti dischi.
Era l’epoca della continua ricerca del “suono”, entità allora molto discussa e ovviamente molto variabile a seconda dei gusti personali.
Famose le definizioni di suono “caldo”, oppure “tagliente” e via discorrendo.

Ricordo che il mercato non aveva ancora conosciuto il Compact Disc e quindi la ricerca continua di un suono “personale” era la principale attività, con conseguente continua ricerca di nuovi prodotti.
Tra parentesi, questo è uno dei motivi del boom anni 80 dell’HiFi. Il digitale, con la sua continua diffusione ed evoluzione, ci ha portati fino ad oggi.


Diffusori attivi: la storia. Un punto a sfavore dei diffusori citati all’inizio, oltre al costo, era che per l’abitudine dei clienti dell’epoca, si sarebbe “smesso di giocare” e di cercare nuove soluzioni, in un mercato che sfornava a ritmo continuo, nuovi prodotti.
Erano sbagliati i diffusori?
Non credo, penso invece che fossero un prodotto in anticipo sul tempo.

Il problema delle sorgenti ora non si pone: tutto è digitale (compresi gli LP da master digitale).
Per quanto riguarda il costo, oggi la grande offerta di diffusori attivi, copre tutte le fasce di prezzo, oltre a rappresentare un risparmio se si paragona la prestazione di un diffusore moderno attivo con un corrispettivo impianto a componenti separati. Trovate diverse presentazioni di questi prodotti su questa piattaforma.
In ultimo, sempre riferendosi alle case attuali e ad una utenza moderna che non disdegna anche il design e non vuole riempire il salotto con molte apparecchiature (tradotto: cellulare/diffusori e streaming), suggerisco di confrontare la complessità del diffusore Audio Pro nelle foto con, per esempio, una coppia Kef LS 60.

Diffusori attivi: la storia
KEF LS60W

L’immagine plastica di due “epoche” dell’Alta Fedeltà.

Capisco le perplessità, e il rifiuto di molti negozianti, nel proporre diffusori attivi ai propri clienti.
Pensano di non vedere più ritornare il cliente per un nuovo “pezzo”.

La mia passata esperienza di negoziante invece, mi suggerisce che la migliore politica è quella del “passa parola” che vuol dire che un cliente soddisfatto ti porta un altro acquirente.

Se invece si pensa di “spremere” sempre i soliti affezionati con continui cambi (e relativo accumulo di usato) , forse si spiega uno dei motivi della situazione attuale del mercato.

Non escludo che qualche nuovo imprenditore in questo settore possa aprire un negozio dedicato esclusivamente a questa tecnologia anni 2000.
Alla prossima.

 

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