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Film al cinema prima in sala e poi in streaming. E l’Anec protesta.

Film al cinema prima in sala e poi in streaming. E l'Anec protesta.

Il nuovo decreto finestre non consente la pubblicazione in streaming prima della proiezione in sala.

Tra i tanti settori che la pandemia ha colpito, vi è sicuramente in primis quello dell’intrattenimento, in particolar modo il cinema. A seguito di ciò, sono molte le case cinematografiche costrette a rimandare l’uscita nelle sale di molti film. Una soluzione però, è quella di pubblicare i film in streaming, soluzione adottata da moltissime case di produzione. Ora, però, un recente decreto rischia di creare nuovi problemi.

Il Ministro della cultura, Dario Franceschini, ha firmato un “decreto finestre” che reintroduce l’obbligo di far uscire i film prima in sala e solo in seguito in streaming. Il decreto riguarda le produzioni che ricevono contributi dallo Stato. I film potranno essere pubblicati per la visione in streaming solo dopo trenta giorni a decorrere dalla prima proiezione in sala. Fin qui nulla di nuovo, l’obbligo di proiezione prima in sala rispetto alle piattaforme streaming era già presente in passato, ma durante il primo periodo di pandemia si decise di sospenderlo data l’impossibilità di aprire le sale cinematografiche. Il problema è che forse è ancora troppo presto per reintrodurlo.

A detta di Franceschini, questa regole servirebbero a “sostenere le sale cinematografiche e allo stesso tempo riequilibrare le regole per evitare che il cinema italiano sia penalizzato rispetto a quello internazionale“. Il decreto, inoltre, stabilisce l’obbligo fino al 31 dicembre 2021.


L’Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici) contesta duramente tale decreto, definendolo “Inaccettabile“. L’obiettivo del decreto dovrebbe essere quello di porre un equilibrio tra produzioni italiane e internazionali, ma l’associazione ha fatto notare come la programmazione tra le due tipologie di produzioni sia ben diversa. Infatti, non sono previsti film italiani in uscita almeno fino a inizio autunno. Il cinema italiano è praticamente assente da qui ai prossimi mesi. Il presidente Anec, Mario Lorini, ha inoltre ribadito come nel 2021 ci siano state perdite di oltre 400 milioni di euro. Occorrerebbe quindi provvedere per prima cosa a portare in sala le produzioni italiane così come è stato pianificato per quelle internazionali. Solo in questo modo, a detta dell’Anec, si arriverebbe ad un equilibrio.

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