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DAZN – Quando la diretta va a gambe all’aria

Dopo la recente débâcle tecnologica di DAZN si avvicina la data del 12 settembre, con altri incontri di punta a rischio di collasso streaming

“Tutta la Serie A TIM è solo su DAZN: 7 partite in esclusiva e 3 in co-esclusiva a giornata. 29,99 euro al mese”, questo recita lo slogan dell’azienda londinese (ex Perform Group), nata nel 2015 e diventata una realtà anche italiana a partire dal 2018. Nel giro di tre anni DAZN ha guadagnato ulteriore terreno rispetto ai broadcaster competitor, con circa tremila dipendenti e un giro d’affari in crescita ma anche necessari e pesanti investimenti.

Quando si ha a che fare con piattaforme di streaming di alto livello (in teoria) l’unico ostacolo strutturale alla possibilità di fruire qualità video e audio al meglio del materiale offerto dovrebbe essere legato al proprio servizio Internet. Costi di abbonamento a parte, dove c’è ampia scelta nei capoluoghi di provincia e per le locali metropoli, ci si scontra con infrastrutture arretrate e un’offerta più limitata nonché costosa per molta parte del territorio italiano. Ciò non significa essere esclusi da certi servizi, ma chi ancora oggi (e sono tanti) è servito dall’ADSL finisce per sentirsi un abbonato di seconda classe rispetto a chi invece ha potuto scegliere la fibra. Con una simile situazione la scommessa di DAZN sul nostro Paese è stata ancora più rischiosa e, al di fuori degli appassionati di film e serie tv, non sono pochi gli amanti del calcio che nel passato più o meno recente hanno avuto a che fare con problemi tecnici e impossibilità di vedere per intero una partita in diretta.

 

Secondo quanto riportato dall’osservatorio Nielsen circa 4,3 milioni di abbonati al canale hanno seguito la prima giornata di campionato il 22 agosto, in crescita nella seconda giornata. Oltre un quarto dei tifosi non si trovavano davanti a una televisione più o meno smart (con eventuale box o ricevitore esterno), bensì hanno visionato gli eventi sportivi tramite smartphone, solo una piccola quota tramite computer o tablet. Per questo DAZN non ha tardato a commentare i dati definendoli “una svolta rivoluzionaria premiata dal pubblico che ha avuto la possibilità di seguire, ovunque si trovasse, la propria squadra”. Sono numeri che fanno riflettere sul cambiamento già in corso da tempo rispetto alla modalità di fruizione di eventi live, in testa quelli sportivi: confrontando la seconda giornata della scorsa stagione c’è stato un quasi dimezzamento dell’audience calcistica, migrata altrove rispetto alla fruizione tramite televisione.


Alla sfida per il maggior numero di spettatori tra Sky e DAZN la seconda ha finito per favorire la prima, spingendo gli abbonati a ricredersi sul servizio non solo satellitare (anche tramite Now e Sky Go). Un’emorragia di audience con numeri che parlano chiaro, dove secondo Auditel su specifiche partite il rapporto DAZN/Sky è molto sbilanciato sui canali Comcast. Verona-Inter del 27 agosto scorso ha contato 237.000 spettatori per la prima e 755.000 per la seconda, Fiorentina-Torino del giorno dopo audience a 28.000 per DAZN e 388.000 per Sky. I problemi maggiori si presentano quando DAZN è titolata all’esclusiva, rischiando pericolosi colli di bottiglia tecnologici dove ai limiti degli abbonamenti Internet si sommano altre problematiche che portano anche i titolari di linee in fibra ottica da 1 Gbps a ritrovarsi una clessidra al posto delle immagini.

 

Cartina al tornasole è stata subito la prima giornata del campionato di Serie A appena iniziato e la partita tra FC Inter e Genoa, con schermata nera per i primi minuti e collasso del servizio che ha impedito a molti di assistere al calcio d’inizio, specie per chi era connesso tramite smart tv o hardware esterno dedicato come per esempio l’Amazon Fire Stick. Peraltro rispetto a Sky la qualità delle immagini offerte da DAZN resta piuttosto bassa e anche quando non adattiva al ribasso rispetto al proprio (limitato) abbonamento il quadro visivo non eccelle e la compressione video si fa sentire.

Per comprendere il problema della qualità e delle interruzioni a monte occorre sapere che dietro DAZN ci sono le CDN (Content Delivery Network), aziende dai nomi poco o per nulla conosciuti come Cloudflare o Akamai, che si occupano dell’effettiva distribuzione dei contenuti via Internet. Servizi che per quanto estesi in certe occasioni non sono in grado di rispondere adeguatamente alla domanda del mercato, con infrastrutture incapaci di sostenere il ritmo del cambiamento. Fornitori della rete tra dorsali, punti di aggregazione e centrali di smistamento dei segnali così come il coinvolgimento di aziende terze, tutti concentrati a evitare il collasso dei server centrali.

Dazn

Onde evitare che un sito “saturi” per sovraccarico si possono attuare strategie alternative, con una diversa, più capillare diffusione geografica e locale che abbassa anche l’eventuale tempo di ritardo nella consegna dei dati. La catena del transito dei dati presenta quindi degli anelli deboli, prima di raggiungere e servire gli abbonati al servizio, che non hanno più di tanto modo di comprendere se il problema dipenda o meno da loro. La situazione forse migliorerà una volta passati concretamente al 5G, in attesa che prenda davvero il via l’uscita di scena del DVB-T a favore del DVB-T2.

Dal canto suo per quella prima giornata di campionato il villaggio tecnologico che lavora dietro le quinte di DAZN è riuscito almeno in parte a risolvere l’impasse per molti abbonati, ma non per tutti, altri hanno proseguito la diretta della partita a singhiozzo e in bassa qualità. La soluzione pensata in caso di collasso del sistema prevede il cosiddetto “fallback”, appoggiandosi al canale 409 DAZN del digitale terrestre. Per farlo occorre disporre di adeguato hardware, compatibile col sistema di criptatura Nagravision, incluso solo nel DAZN TV Box e TIMVISION box.

DAZN
Un simpatico tweet di Luca Bottura sui problemi di ricezione di DAZN

Scialuppa di salvataggio che nel caso di Inter-Genoa non ha preso il largo perché il check sulla qualità è avvenuto solo nei primi istanti dall’inizio della diretta, senza accorgersi del successivo repentino decadimento del flusso dati. Ciò avrebbe (forse) risolto il problema solo a una parte dell’utenza per quanto sopra esposto. Sperimentato sulla propria pelle un certo livello di disservizio rispetto all’abbonamento streaming ecco perché c’è chi ha deciso di scegliere o addirittura di tornare a Sky.

Alla luce di quanto accaduto si guarda con una certa apprensione agli eventi sportivi di domenica prossima, quando la kermesse calcistica prevede gli incontri clou Napoli-Juventus e Milan-Lazio, dove i club vorrebbero scongiurare una nuova débâcle tecnologica, a cui DAZN ha risposto con un ulteriore potenziamento della rete. Appuntamento quindi al 12 settembre, nuovo banco di prova che speriamo possa smentire (l’attuale) impossibilità a servire l’utenza con un segnale streaming degno di questo nome. Link a DAZN.

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