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Days Gone – Home Theater Test PS4 Pro

Da Bend Studio in esclusiva per Sony PS4 il survival horror Days Gone tra zombie, sette e pazzi scatenati. Il nostro test Home Theater

Days Gone non narra dei ‘bei giorni andati’ ma di quello che resta di un’umanità decimata ma non del tutto rassegnata che lotta per sopravvivere, speranzosa che un giorno l’apocalisse si ritragga come l’alta marea.

Deacon (Sam Witwer) è un rider, motociclista impegnato a salvare una persona molto importante della sua vita che a malincuore costringe a salire su un elicottero di salvataggio perché gravemente ferita.

Col fidato amico Boozer (Jim Pirri) sarà artefice di scorribande stradali su due ruote, deciso a portare a termine una missione per intascare quanto basta e allontanarsi da una zona abbandonata a se stessa. Il mondo è dominato dagli zombie: veloci, fagocitanti carne e sangue detti ‘Furiosi’, la società e le sue regole spazzate vie dall’anarchia e dalla legge del più forte.


Gli avamposti umani sono presidiati da individui sospettosi e occorre tempo per guadagnarne la fiducia, disseminati per lo stato dell’Oregon container della misteriosa organizzazione governativa Nero, che opera incursioni sul territorio per segreti esperimenti. Completano il quadretto i ‘Ripugnanti’, pazzi scatenati votati al dolore che idolatrano i Furiosi nemmeno fossero una benedizione.

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Una orrorifica odissea combattendo i vivi e aggirando il più possibile i non morti con un confronto finale che è tutto un programma.

LONGEVO E AD ALTA TENSIONE

All’interno di uno scenario apocalittico la lotta per la sopravvivenza è legata alla ricerca di carburante e pezzi di ricambio per la moto, recupero di disinfettante, bende e kit medici, munizioni, parti metalliche e di legno per aumentare la potenza delle proprie armi. Il viaggio di Deacon è lungo e pieno di mortali insidie, evitando di soccombere nei molteplici confronti con Furiosi e Ripugnanti, una serie di missioni principali e secondarie che potrebbero tenere occupati anche per oltre 50 ore.

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Days Gone è un survival horror open world in terza persona che contrariamente a quanto visto nelle clip introduttive ha un’impostazione da avventura in cui gli zombie assumono spesso un ruolo marginale. Dead Island e Dead Rising sono i titoli che tornano alla memoria mettendo per certi versi in difficoltà l’esperienza gaming di Days Gone. Perduta la speranza di ritrovarsi a confronto con orde di infetti che come una valanga travolge chiunque, resta la voglia di portare a termine missioni in cui ben presto si finisce per abbandonare la ricerca capillare, l’accumulo di elementi da usare come scambio negli avamposti.

NON GLI ZOMBIE DI ROMERO

Gli zombie sono di nuovo quelli che Zack Snyder reinventò per il remake di Dawn Of The Dead, a braccetto con la minaccia di World War Z. Rapidi, imprevedibili nei movimenti ed estremamente pericolosi quando muovono in mandrie. Il poco a disposizione di Deacon porta ad aggirare l’ostacolo, agire in modalità stealth aggredendo in agguati ed evitando che gli infetti si radunino in massicci attacchi, non morti peraltro eliminabili non necessariamente colpendoli alla testa. Fucile a pompa, semiautomatica 9 mm cui associare un silenziatore, mazza da baseball cui innestare una sega circolare o dei chiodi, balestra, fabbricazione di dardi e molotov ma soprattutto nessuna arma diversamente letale.

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Speravamo d’incrociare nidi di mitragliatrici, armi a canne rotanti che consentissero di affrontare eserciti di vaganti da abbattere fino all’ultimo colpo ma purtroppo i nemici più folti s’incontrano solo dopo molte, troppe ore di combattimenti evitando rumori che attirino attenzione. Sempre a disposizione un indistruttibile coltello per confronti ravvicinati. Una specie di radar consente di estendere i sensi scovando tracce nascoste, il consueto time attack dilata il tempo per prendere meglio la mira, una volta che l’assalto dei Furiosi è in atto l’unica soluzione è continuare a correre colpendo all’occorrenza autocisterne e qualsiasi altro elemento infiammabile come per esempio taniche di carburante facendone strage.

CENTAURI E MORTI VIVENTI

A cavallo della 2 ruote la guida non è complessa, dignitosa la maneggevolezza ma occorre dosare bene gas e freni per evitare di sbandare eccessivamente. Una certa profondità narrativa non manca purché piaccia una versione zombie in salsa Sons Of Anarchy, 3 i livelli di difficoltà dove quello intermedio è dignitosamente bilanciato e impedisce di rimanere a secco di munizioni e prodotti curativi.

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Un comodo radar/bussola in basso a destra guida i passi di Deacon, muovendosi verso un obiettivo si ha sempre il dettaglio della distanza riconoscibile da un triangolo sullo sfondo. Tramite binocolo con doppia magnificazione si possono identificare e ‘marchiare’ in rosso i nemici, in modo da sapere sempre dove si trovano rispetto alla propria posizione. Solita doppia barra di energia e stamina sulla sinistra.

L’intelligenza artificiale non è delle migliori, il comportamento del nemico alterna coerenza e qualche buona inaspettata transizione a un certo pressapochismo di cui alla lunga si rischia di risentire. Una volta completato il game vanno a sbloccarsi ulteriori trofei come per esempio il fucile di precisione Dragunov di fabbricazione russa.

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Finiti i titoli di coda e i ringraziamenti resta da accettare la sfida per completare al 100% i collezionabili, potenziando ulteriormente la moto e scoprendo nuovi insediamenti della NERO. Nel complesso un game con un certo carisma anche se non sprizza originalità da tutti i pori, plauso alla scelta di snocciolare le missioni in funzione della storia e non viceversa. Tra crafting, esplorazione e confronti armati questo Days Gone piacerà sicuramente a chi approccia il genere per la prima volta, rischiando di più coi veterani consumatori di survival horror.

VIDEO

Poco meno di 10 anni di sviluppo per consentire a Bend Studio la creazione di Days Gone. Una composizione scenografica che pone l’accento sulle foreste di conifere, ampi spazi e strade sterminate che aprono a un suggestivo panorama in cui vale la pena immergersi. Sulla PS4 Pro la risoluzione è effettivamente UHD con un frame rate che si attesta attorno ai 30 fps, con tanto di supporto HDR. Per beneficiare del wide color gamut occorre che la console sia attiva in tal senso, altrimenti le impostazioni del game non ne consentiranno l’uso.

La qualità dell’immagine è notevole anche se non del tutto scevra da qualche difetto di fondo, al netto di qualche ridicola compenetrazione si incontrano alcuni momenti di stuttering con rallentamenti e qualche scatto di troppo. Specie nella seconda parte della storia la massiccia presenza di zombie in movimento e la conseguente renderizzazione non aiuta, benché con la Pro la densità degli elementi in secondo piano e il risalto dei dettagli ha maggiore costanza, anche in presenza di schermi di grandi dimensioni.

Ulteriore ricchezza cromatica e dettaglio dei punti luce per la PS4 Pro si notano di notte o negli ambienti più angusti, in concomitanza con meteo dinamico, variabilità di elementi in movimento inclusa la moto fondamentale per gli spostamenti.

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A decadere più rapidamente è proprio il secondo piano e i fondali sulla PS4, che non va oltre il 1080p pur mantenendosi prossima ai 30 fps. Una differenza che diventa importante specie in presenza di schermi superiori ai 100” pollici con videoproiettore, in tali condizioni e con una catena digitale HDR compliant il gioco vale davvero la candela. Per la PS4 Pro il frame rate va a ottimizzarsi ulteriormente installando la patch 1.08, che lascia la sensazione di dare ulteriore lustro all’Unreal Engine 4.

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AUDIO

Il cartello doppiatori è interessante ma a eccellere è la voce che ha dato vita al personaggio di Deacon, che secondo memoria dovrebbe appartenere al bravissimo Christian Iansante, già voce favolosa di Bradley Cooper così come di molti dei film a cui ha partecipato Jeremy Renner ma la lista degli attori doppiati è lunga un chilometro. Enfasi nel parlato così come nell’accompagnamento musicale che dinamicamente cambia tono quando si viene scoperti o è in corso un violento confronto.

Da un’opera vissuta tra 2 ruote, sangue e violenza pareva lecito trovare una selezione di brani heavy metal mentre qui l’atmosfera non va oltre il classico cupo e drammatico. La localizzazione del game è interamente in italiano con tanto di sottotitoli, purtroppo anche attivando la distribuzione Dolby Digital / DTS restano coinvolti sempre e solo i 2 diffusori anteriori dell’impianto Home Theater, a scapito di un maggior coinvolgimento. I risultati non sarebbero certo mancati, specie nel corso degli inseguimenti da parte dei Furiosi.

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VERDETTO

Nel complesso Days Gone è un survival horror mediamente convincente, anche se le aspettative per un game di questo calibro sono rimaste pressoché disattese per scelte artistiche almeno in parte discutibili e meno corrispondenti a quanto venne fatto vedere nelle passate edizioni dell’E3 a Las Vegas. In attesa di aggiornamenti, rifiniture e ulteriori sfide da affrontare anche una volta giunti ai titoli di coda.

Review 0Days Gone – Home Theater Test PS4 Pro
7,5 Recensione
Pro
Sons Of Anarchy e zombie
Qualità immagine UHD PS4 Pro
HDR per PS4 Pro
Qualità del doppiaggio
Contro
IA non convincente
Dove sono i canali discreti?
Orde di zombi solo nella seconda parte
Riepilogo
Sviluppato da: Bend Studio
Distribuito da: Sony Interactive Games
Longevità: Elevata
Anno di produzione: 2019
Genere: Survival Horror
Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 1.78:1
Video: 2160P/30 fps + HDR (PS4 PRo) - 1080p/30 fps SDR (PS4)
Audio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Video
Audio
Giocabilità
Longevità
Il giudizio di AF

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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