Essendo device di nicchia spesso piuttosto costosi e ritenuti da molti inutili “doppioni” rispetto agli smartphone, i DAP hi-res non sono rivolti a tutti
I Digital Audio Player (DAP) portatili sono dispositivi progettati specificamente per la riproduzione di file audio digitali. A differenza degli smartphone che svolgono molteplici funzioni, i DAP sono concepiti con un obiettivo primario: offrire un’esperienza d’ascolto di alta qualità. Questi device hanno radici che risalgono ai primi lettori MP3 degli anni ’90, ma a differenza di quel pubblico di massa svezzato a suon di iPod e file audio iper-compressi, i DAP odierni oggi rappresentano un segmento di mercato evoluto che si rivolge principalmente agli audiofili e agli appassionati di musica che ricercano la massima fedeltà sonora.
Diversamente dalla stragrande maggioranza degli smartphone (compresi i top di gamma), i moderni DAP sono infatti dotati di DAC di alta qualità, amplificatori dedicati, uscite cuffie sbilanciate e bilanciate, codec audio Bluetooth avanzati e altre componenti audio specializzate che permettono di riprodurre formati audio ad alta risoluzione non solo tramite le app di streaming come Apple Music, Qobuz e Tidal, ma anche tramite file in locale in vari formati tra cui FLAC, DSD e WAV, che offrono un’esperienza d’ascolto nettamente superiore rispetto ai tradizionali file MP3 compressi.
Visto però che parliamo di device di nicchia, spesso piuttosto costosi e ritenuti da molti inutili “doppioni” degli smartphone, i DAP non sono rivolti a tutti. Ecco perché, oltre a fornirvi cinque motivi per acquistarne uno, ve ne forniamo altrettanti per non farlo.
5 motivi per acquistare un DAP hi-res portatile…
Qualità Audio Superiore
I DAP di fascia media e alta sono equipaggiati con componenti audio di qualità. I DAC premium (come quelli prodotti da ESS Sabre, AKM o Cirrus Logic) e gli amplificatori cuffie dedicati offrono una riproduzione sonora notevolmente superiore rispetto agli smartphone comuni. Questa differenza è particolarmente evidente quando si utilizzano cuffie di alta qualità, che permettono di percepire dettagli sonori, dinamiche e sfumature che altrimenti andrebbero perduti.
Riproduzione di formati audio ad alta risoluzione
I DAP supportano una vasta gamma di formati audio lossless e ad alta risoluzione (24-bit/192kHz e superiori), inclusi FLAC, ALAC, DSD, MQA e WAV. Questi formati preservano significativamente più informazioni rispetto ai file compressi MP3 o AAC, consentendo un’esperienza d’ascolto più vicina alla registrazione originale in studio o al concerto dal vivo.
Autonomia “audiofila”
Essendo dispositivi focalizzati principalmente sulla riproduzione audio, i DAP offrono un’autonomia nettamente superiore rispetto all’utilizzo di uno smartphone per lo stesso scopo. Molti modelli garantiscono dalle 10 alle 15 ore di riproduzione continua anche con file ad alta risoluzione e con un ascolto ad alto volume.
Storage dedicato
I DAP offrono generose capacità di archiviazione interna (spesso da 64GB fino a 512GB) e quasi sempre supportano l’espansione tramite schede microSD per aumentare questa capacità fino a 2 TB, cosa tutt’altro che scontata con uno smartphone. Ciò permette di portare con sé un’intera collezione musicale in alta qualità senza compromettere lo spazio di archiviazione del proprio smartphone, che resta libero per applicazioni, foto e altri dati.
Esperienza d’ascolto senza distrazioni
Un dispositivo dedicato esclusivamente all’ascolto della musica offre un’esperienza più immersiva e priva di interruzioni, senza quindi notifiche, chiamate o altre distrazioni tipiche degli smartphone durante l’ascolto. Alcuni modelli di fascia alta presentano inoltre interfacce utente ottimizzate specificamente per la navigazione musicale e la gestione delle playlist.
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Costo elevato per una funzionalità specifica
I DAP di qualità hanno prezzi che partono da alcune centinaia di euro fino a raggiungere diverse migliaia per i modelli premium. Un investimento considerevole per un dispositivo che svolge essenzialmente una singola funzione, soprattutto considerando che molti smartphone moderni di fascia media e alta offrono già una qualità audio più che sufficiente per l’utente medio.
Necessità di un device aggiuntivo
In un’epoca in cui la tendenza è quella di ridurre il numero di dispositivi da portare con sé, aggiungere un DAP significa avere un ulteriore oggetto da gestire, ricaricare e proteggere. Per molti utenti, la comodità di avere tutte le funzionalità in un unico dispositivo (lo smartphone) supera i vantaggi in termini di qualità sonora.
Limitata Integrazione con i servizi di streaming
Sebbene sempre più DAP integrino versioni custom di Android che consentono l’installazione di app di streaming come Spotify o Tidal, non tutti i modelli offrono questa possibilità. Alcuni DAP più focalizzati sulla purezza del segnale audio sono infatti limitati alla riproduzione di file locali, rendendo difficile l’accesso alle vaste librerie musicali disponibili tramite abbonamento.
Curva di apprendimento e complessità tecniche
I DAP più sofisticati offrono numerose impostazioni per ottimizzare la riproduzione audio tra equalizzatori parametrici, filtri digitali, impostazioni di gain e altre opzioni avanzate. Queste funzionalità possono risultare complesse e scoraggianti per gli utenti meno esperti che desiderano semplicemente ascoltare musica senza approfondire gli aspetti tecnici dell’audio digitale.
Rapida evoluzione tecnologica e obsolescenza
Il settore dell’audio digitale è in continua evoluzione, con nuovi DAC, standard audio e tecnologie che vengono introdotti regolarmente. Visto che al momento non esistono sul mercato modelli modulari “a prova di futuro”, un DAP acquistato oggi potrebbe non supportare i formati o le tecnologie che diventeranno standard nei prossimi anni, rischiando l’obsolescenza tecnologica in tempi relativamente brevi rispetto al suo costo iniziale.
Per farvi capire meglio cosa offra oggi il mercato dei DAP agli estremi delle fasce di prezzo, ecco due modelli agli antipodi.
HiBy R4
L’HiBy R4 è un DAP portatile da circa 300 euro con ben quattro DAC ES9018C2M separati e supporto per file PCM fino a 32 bit/768 kHz, DSD256 e MQA. Inoltre, offre connettività wireless tramite Wi-Fi dual-band e Bluetooth 5.0 bidirezionale, con tanto di supporto per diversi codec audio di alta qualità come LDAC, aptX, aptX HD.
La batteria assicura 5 ore di autonomia se si sfrutta il Bluetooth per l’ascolto in cuffia o 11 ore con un collegamento cablato. Le operazioni interne sono affidate a un SoC Snapdragon 665 con CPU a 8 core e a 3 GB di RAM, mentre il sistema operativo Android 12 consente la compatibilità con tutte le piattaforme di streaming. Lo storage interno di 32Gb si può ovviamente espandere e, in questo caso, sono supportate schede microSD fino a 2 TB. Da segnalare anche le due uscite cuffie da 3,5mm (sbilanciata) e 4,4mm (bilanciata), oltre a un’amplificazione di Classe A (525mW @ 32 ohm con connessione bilanciata) con distorsione di crossover pari a zero.
Astell&Kern A&ultima SP3000
Con un prezzo di listino di 4999 euro, questo DAP top di gamma di Astell&Kern è il primo al mondo a implementare il DAC AK4499EX di AKM in una configurazione completamente separata per i canali destro e sinistro. Il touchscreen AMOLED da 5,46 pollici offre un’interfaccia Android personalizzata che supporta tutte le principali applicazioni di streaming in alta risoluzione.
La memoria interna da 256GB, espandibile tramite microSD, consente di archiviare migliaia di brani in formato DSD512 o PCM 32bit/768kHz, mentre l’amplificatore proprietario TERATON ALPHA assicura potenza sufficiente per pilotare anche le cuffie planar magnetiche più esigenti e non manca il supporto ai codec Bluetooth LDAC e aptX HD. Ogni SP3000 viene inoltre calibrato individualmente da tecnici specializzati e sottoposto a 100 ore di burn-in prima della commercializzazione.
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