Un breve ripasso sui DAC per capire meglio cosa sono i convertitori audio da digitale ad analogico, come funzionano e a cosa servono
Nell’era che stiamo vivendo (ed escludendo supporti puramente analogici come i vinili), la musica e l’audio in generale sono principalmente memorizzati e trasmessi in formato digitale. Tuttavia, per poter ascoltare questi segnali audio, è necessario convertirli in formato analogico.
Questo è il compito fondamentale dei convertitori DAC (Digital-to-Analog Converter), che dal 2016 ad oggi (giusto per far capire la loro importanza) sono comparsi su queste pagine oltre 1400 volte tra news, recensioni, approfondimenti e semplici citazioni.
Ma esattamente cos’è un DAC?
Un convertitore DAC è un dispositivo che trasforma i segnali digitali in segnali analogici. In termini ancora più semplici, prende le informazioni audio codificate in sequenze di 0 e 1 (digitale) e le converte in onde sonore continue che possono essere riprodotte attraverso diffusori o cuffie. Questo processo è cruciale perché l’orecchio umano può percepire solo segnali analogici e non digitali.
I DAC sono già integrati (e noi non li vediamo) in tutti quei dispositivi di uso quotidiano che possono riprodurre audio in formato digitale come smartphone, computer, lettori CD e TV. Tuttavia, i DAC standalone-esterni da acquistare separatamente sono progettati specificamente per offrire una conversione più accurata e una riproduzione sonora superiore, anche se sul grado di questa “superiorità” (soprattutto tra un DAC da 500 euro e uno da 30.000 euro) si potrebbero scrivere interi trattati.
Il principale scopo di un DAC, oltre all’essenziale processo di conversione, è migliorare la qualità del suono. I DAC di alta qualità sono infatti in grado di elaborare segnali digitali con maggiore precisione, riducendo il rumore e la distorsione e preservando più dettagli sonori rispetto ai DAC integrati nei dispositivi consumer. Per questo i DAC standalone sono particolarmente utili per gli audiofili e i professionisti dell’audio che cercano la massima fedeltà nella riproduzione sonora.
Sono essenziali anche per chi ascolta musica in alta risoluzione, poiché possono gestire file audio con frequenze di campionamento e profondità di bit elevate mantenendo intatta la qualità del suono originale. Inoltre, i DAC standalone possono offrire una maggiore versatilità in termini di connettività, supportando vari formati di input digitale e offrendo opzioni di output analogico di alta qualità.
Come funzionano i DAC?
Il processo di conversione digitale-analogico è complesso e coinvolge diversi passaggi:
- Campionamento: Il segnale digitale è composto da una serie di “campioni” del suono originale, presi a intervalli regolari. La frequenza di campionamento determina quanti campioni vengono presi al secondo (ad esempio, 44.1 kHz per i CD audio)
- Quantizzazione: Ogni campione ha un valore numerico che rappresenta l’ampiezza del segnale in quel punto. La profondità di bit (ad esempio, 16 bit o 24 bit) determina la precisione di questi valori
- Conversione: Il DAC prende questi valori numerici e li converte in livelli di tensione corrispondenti
- Filtraggio: Un filtro passa-basso viene applicato per rimuovere le frequenze indesiderate generate durante il processo di conversione
- Amplificazione: Il segnale analogico risultante viene quindi amplificato al livello appropriato per l’output
I DAC di alta qualità utilizzano varie tecnologie per ottimizzare questo processo, come l’oversampling (che aumenta la frequenza di campionamento per migliorare la precisione), la riduzione del jitter (variazioni temporali indesiderate nel segnale digitale) e appositi circuiti di uscita analogici.
Come collego un DAC?
Il collegamento di un DAC al proprio sistema audio dipende dal tipo di dispositivo sorgente e dalle opzioni di connettività del DAC stesso. Ecco alcuni scenari comuni:
Computer come sorgente
- Collegamento USB: Molti DAC moderni offrono una connessione USB. Basta collegare il DAC al computer con un cavo USB, installare sul PC eventuali driver e selezionarlo come dispositivo di output audio nelle impostazioni del sistema
- Collegamento ottico o coassiale: Se il computer ha un’uscita digitale ottica (TOSLINK) o coassiale (S/PDIF), è possibile utilizzare questi collegamenti per inviare il segnale digitale al DAC
Lettore CD o streamer come sorgente
Questi dispositivi in genere offrono uscite digitali ottiche o coassiali che possono essere collegate direttamente agli ingressi corrispondenti del DAC
Smartphone o tablet come sorgente
Molti DAC portatili possono essere collegati direttamente agli smartphone/tablet odierni tramite USB-C, usando un adattatore USB-C/Lightning come nel caso degli iPhone meno recenti.
Una volta che il segnale digitale è stato convertito in uno analogico, il DAC può essere collegato a un amplificatore o, se integrano un apposito amplificatore, direttamente a un paio di cuffie. La maggior parte dei DAC offre uscite RCA standard, mentre alcuni modelli più costosi possono offrire anche uscite bilanciate XLR.
Quando si sceglie un DAC, ci sono diversi fattori da considerare:
- Qualità del suono: Questo è ovviamente il fattore più importante. Un buon DAC dovrebbe offrire un suono pulito, dettagliato e naturale
- Compatibilità: Assicuratevi che il DAC supporti i formati audio e le frequenze di campionamento che intendete utilizzare
- Connettività: Verificate che il DAC abbia gli ingressi e le uscite necessari per il vostro sistema
- Funzionalità aggiuntive: Alcuni DAC offrono funzioni extra come il controllo del volume, la selezione dell’input o la possibilità di fungere da preamplificatore o da amplificatore per cuffie
- Costruzione: Un DAC ben costruito con componenti di qualità tenderà a durare più a lungo e a mantenere prestazioni costanti nel tempo
- Prezzo: I DAC sono disponibili in una vastissima gamma di prezzi, da modelli entry-level ultraportatili (rivolti espressamente a dispositivi mobile) a unità di fascia hi-end estremamente costose
Ecco infine un breve elenco di tre DAC in diverse fasce di prezzo che ci sentiamo di consigliarvi
Sotto i 500 euro
AudioQuest DragonFly Cobalt – Circa 200 euro
- DAC portatile USB di alta qualità, compatibile con PC e dispositivi mobili
- Offre un suono dettagliato e dinamico in un formato ultra-compatto
- Supporta la riproduzione di file PCM fino a 24 bit/96 kHz e MQA
Oltre i 1000 euro
Chord Qutest – Circa 1500 euro
- DAC da tavolo di fascia alta con tecnologia FPGA proprietaria di Chord
- Offre una riproduzione sonora eccezionalmente dettagliata e naturale
- Supporta formati PCM fino a 32 bit/768 kHz e DSD512 tramite DoP
Oltre i 10.000 euro
dCS Rossini DAC Apex – Circa 32.000 euro
- DAC di riferimento con tecnologia Ring DAC proprietaria e clock di precisione
- Offre una qualità sonora senza compromessi con una risoluzione e una spazialità straordinarie
- Supporta streaming di rete, upsampling a DXD e riproduzione DSD nativa fino a DSD128
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