Non si pensa quasi mai all’acufene, ma nella foga dell’ascolto in cuffia spesso si trascurano i rischi che volumi eccessivi possono comportare per la salute del nostro udito
Le cuffie possono causare l’acufene, ma la colpa non è né del Bluetooth né della cancellazione del rumore. Sia le cuffie, sia gli auricolari sono innocui se usati in modo responsabile. Ciò che può causare l’acufene, tuttavia, è la perdita dell’udito e il problema con le cuffie è che le persone tendono ad ascoltare ad alto volume. Quando infatti si superano i livelli di ascolto sicuro per troppo tempo, il nostro udito ne risente e l’acufene è un effetto collaterale comune della perdita dell’udito.
Ma precisamente cos’è l’acufene? Con questo termine medico si indica un suono, sentito in una o entrambe le orecchie, che non dipende una fonte esterna. Le persone in genere lo descrivono come un suono acuto o sibilante, sebbene ogni acufene sia diverso e possa cambiare nel tempo. L’acufene ha numerose cause, tra cui infezione all’orecchio, diabete, ipertensione, farmaci o lesioni cerebrali. Molti tipi di acufene sono temporanei e reversibili. La causa più comune per l’acufene cronico è però la perdita dell’udito neurosensoriale (SNHL), che può essere correlata all’età e indotta dal rumore. Ed è qui che entrano in gioco le cuffie e le nostre abitudini di ascolto.
La perdita dell’udito accade a tutti noi con l’avanzare dell’età, ma accade più velocemente quando sforziamo eccessivamente le orecchie. L’esposizione prolungata a suoni forti può infatti portare alla perdita dell’udito indotta dal rumore (NIHL). Il problema delle cuffie è che soggettivamente non suonano così forte come i diffusori, anche quando la stessa pressione sonora raggiunge il timpano.
Con il suono completamente isolato e “racchiuso” nell’ambito delle orecchie, il resto del nostro corpo perde le vibrazioni insieme ad altri segnali fisici e spaziali. Di conseguenza, si è spesso tentati di aumentare il volume, specialmente con gli auricolari o quando ci si trova in un ambiente rumoroso. Diversi studi medici concordano sul fatto che l’uso delle cuffie può compromettere l’udito. Uno studio svedese, ad esempio, ha scoperto che i bambini di nove anni che usano le cuffie più volte alla settimana per ascoltare la musica hanno un udito più debole rispetto a quelli che non usano le cuffie. Non sorprende quindi che la perdita dell’udito sia in aumento tra gli adolescenti.
Le persone con problemi di udito hanno inoltre il doppio delle probabilità di avere l’acufene rispetto a quelle con un udito tipico. Questo studio di Oosterloo et al. ha confermato che mentre la perdita dell’udito dipende dall’età, questa da sola non aumenta il rischio di acufene, probabilmente perché la perdita dell’udito si sviluppa gradualmente. Piuttosto, l’acufene sembra essere un effetto collaterale più probabile quando la perdita dell’udito si verifica improvvisamente.
Stabilito che le cuffie non causano l’acufene, a meno che non si alzi troppo il volume, lo stesso vale per le cuffie wireless con cancellazione attiva del rumore (ANC). Questa tecnologia infatti non causa l’acufene, ma potrebbe al contrario (il condizionale è d’obbligo) aiutare in modo indiretto a evitarlo.
Precisiamo innanzitutto che la cancellazione attiva del rumore non deve essere confusa con l’isolamento passivo, qualcosa che tutte le cuffie e gli auricolari hanno in una certa misura poiché coprono (o tappano) le orecchie. La cancellazione del rumore richiede invece l’alimentazione di una batteria per cancellare letteralmente il rumore esterno e i risultati sono decisamente migliori rispetto a un tipico isolamento passivo.
Le cuffie con un efficace isolamento acustico e cancellazione attiva del rumore possono attenuare significativamente il rumore ambientale perché, proteggendo dai rumori esterni, permettono di ascoltare a volumi più bassi, il che riduce la possibilità di (ulteriore) perdita dell’udito e, a sua volta, protegge dall’acufene.
Ma esattamente quali sono i livelli di volume che possiamo considerare sicuri? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i livelli di rumore non sicuri per il nostro udito iniziano sopra gli 85 dB (SPL) se l’esposizione supera il tempo di ascolto sicuro quantificata in questo caso in 8 ore. Quando si alza il volume delle cuffie si possono raggiungere anche livelli oltre i 115 dB (SPL), che anche dopo poco minuti possono diventare pericolosi per l’udito.
Per gli adulti, fino a 80 dB (SPL) è un volume sicuro, anche se si consiglia sempre qualche pausa ogni tanto, mentre già ascoltare musica in cuffia a 89 dB (SPL) per più di cinque ore di fila (scenario comunque poco plausibile) può causare perdita permanente dell’udito indotta dal rumore. Visto però che pochissimi di noi sanno come misurare (o possono farlo) il rumore in dB (SPL), come facciamo a sapere quale pressione sonora mantenere durante l’ascolto in cuffia?
Una regola empirica è quella di rimanere al massimo al 70% del volume quando si utilizzano cuffie over-ear, mentre con gli auricolari in-ear si consiglia il 60% del volume. Nel caso siate soliti ascoltare musica dallo smartphone, è anche possibile utilizzare app mobile o le impostazioni del telefono per controllare il volume massimo, mentre se state cercando delle cuffie nuove, tenete in considerazione i modelli con volume limitato, che in genere non vanno oltre gli 85 dB (SPL).
Parlando invece di modelli veri e propri, il consiglio è di optare per cuffie over-ear dotate sia di un buon isolamento passivo, sia di un sistema ANC molto efficace, anche se ciò significa spesso andare sui prodotti top di gamma (e quindi piuttosto costosi) come le Sony WH-1000XM4 o le Bose Noise Cancelling 700, mentre tra gli auricolari, che comunque sono più “pericolosi” per l’acufene in quanto si è soliti usarli a volumi piuttosto alti, il consiglio è di puntare su modelli come gli AirPods Pro di Apple o i Sony WF-1000XM4.
Un’alternativa più economica e altrettanto interessante è quella offerta dalle cuffie Puro Sound Labs con, in particolare, il modello PuroPro, cuffie wireless over-ear con sistema ANC che integrano anche un limitatore di volume per far scegliere all’ascoltatore un volume massimo di 85 dB o 95 dB.
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