Amazon continua a crescere. Per alcuni è un mostro, per altri il futuro. Recentemente ha fatto il giro del mondo la notizia del primo sciopero dei suoi lavoratori in Italia.
Amazon ha molte servizi da offrire e sicuramente è un colosso.
Quello che segue è la mia storia con un problema con Amazon, ma può essere vista come una spiegazione del suo successo.
Un mese e mezzo fa, dopo avere mangiato l’ennesimo panettone con la scusa di San Biagio, decisi per una svolta salutista e chiesi aiuto alla tecnologia. Scovai così su Amazon una bilancia pesapersone che dal display indicava li peso ma collegata tramite Bluetooth al telefono forniva una serie di dati indispensabili quali: Massa Grassa, BMI, Massa Muscolare, Massa Ossea, Proteine, qui se volete ordinarne una simile
Per uno che aveva deciso di assomigliare a Hugh Jackman in Wolwerine era l’ideale. Poi solo 21 euro, Hugh schiatta d’invidia!
Ma il mio vecchio smartphone non consentiva di scaricare nemmeno uno spillo e io – preso da altro – ho rimandato la scelta del nuovo telefono. Fino a questi giorni. Così installo finalmente l’app e mi appresto a raccogliere l’ovazione per il lavoro e le privazioni di queste settimane ma con mia somma delusione non funziona. La bilancia non si collega all’app. Le provo tutte e alla fine mi rivolgo alla assistenza Amazon. Scelgo la chat. E da lì a poco mi trovo a parlare con una persona gentile. L’inizio è molto “classico” e se non mi chiede di controllare se la spina è inserita nella presa è solo perché la bilancia va a batterie. Poi seguono una serie di prove.
Io seguo tutte le istruzioni, ma si torna al punto morto. Quindi l’assistenza mi propone due alternative: contattare il fornitore per cercare una soluzione o restituire subito il prodotto ed essere rimborsato. Nel primo caso lei mi contatterà dopo qualche giorno per sapere se ho una soluzione o procedere con la restituzione. Faccio presente che non ho più l’imballo originale. “Non importa” è la risposta. Durata totale 10 minuti. Sono soddisfatto.
Poi mi sono immaginato in un negozio “tradizionale” a spiegare cosa non andava, giustificare il tempo trascorso dall’acquisto e magari dovere fare presente i miei diritti. Non è un esercizio di fantasia, mi è capitato diverse volte negli anni. E diverse volte mi è capitato di pensare che il tempo perso da quei negozi per questioni di assistenza fosse superiore al valore del prodotto, di certo al suo margine.
Se catene e negozi vogliono completare l’informazione noi siamo qui.
Intendiamoci, magari mi sbaglio e tanti altri punti vendita sono altrettanto solerti. In questo caso sono disponibile a rimediare e dare voce a chi volesse completare la mia informazione. Perché a tutti capita di sbagliare, ma è come si rimedia che fa la differenza. Amazon insegna.
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