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Il cinema americano è in ginocchio

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Il 2020 è stato un anno devastante per tanti e il mondo del cinema non fa eccezione. È stato infatti registrato un calo dell’80% accumulatosi durante lo scorso anno a causa della pandemia di coronavirus. Si parla di incassi pari a 2,2 miliardi di dollari contro gli 11,4 miliardi del 2019.  

Nonostante la campagna di vaccinazione di massa riaccenda la speranza che le sale tornino ad accogliere appassionati del cinema, il 2021 rimane un taboo per quanto riguarda la produzione e, di conseguenza, gli incassi. 

Durante la pandemia, risultò quasi scioccante la strategia Warner Bros, che decise coraggiosamente di distribuire i film sulle piattaforme streaming contemporaneamente all’uscita delle sale. Sebbene possa aver appresentato una svolta per quanto riguarda la continuità della produzione, non ha fatto altro che cedere il problema alle sale cinematografiche, delle quali ora si teme la sopravvivenza. 

Trascorso un anno dall’arrivo del virus che ha messo in ginocchio il mondo intero, il cinema non sembra aver ancora trovato il modo di riuscire a rialzarsi, dal momento che l’unica iniziativa presa è stata quella di continuare a posticipare le uscite. 

Tuttavia, la speranza per i cinema non è completamente persa. Molti blockbuster posticipati lo scorso anno, come Black Widow della Marvel, Top Gun: Maverick della Paramount e il prossimo capitolo della serie Fast & Furious, dovrebbero uscire quest’anno.  


Sicuramente da elogiare è l’attenzione e il rispetto delle regole in vigore per frenare la diffusione del virus, ma bisogna sottolineare come altre tipologie di mercato hanno saputo trovare vie traverse per continuare a lavorare, cosa che il mondo del cinema non sembra aver saputo fare. 

Infatti, tra i tanti casi c’è Sony, che ha annunciato di aver spostato l’uscita del suo film sui supercriminali, Moribus, con Jared Leto, da marzo a ottobre e corre voce che No Time To Die, il prossimo film di James Bond, potrebbe essere ritardato per la terza volta dalla sua uscita prevista originariamente nell’aprile 2020.  

Ad ogni modo, gli agenti stanno cercando nuove modalità per poter presentare i loro prodotti ai potenziali acquirenti, mentre alcuni registi stanno considerando la possibilità che il SXSW Film Festival possa spostarsi su una piattaforma digitale, dove verrebbero visti in streaming i film che avrebbero debuttato ad Austin, previo l’acquisto di un biglietto online. 

Disney sembrerebbe rappresentare la resistenza nell’industria, con la sua costante presenza, soprattutto grazie ai parchi a tema, almeno su suolo americano e francese. 

Davanti a questo triste scenario, ci si potrebbe domandare se almeno il cinema italiano, in un mercato libero dai grandi titoli americani, possa trarre un qualche vantaggio. 

Luigi Longiro, Presidente Nazionale Distributori Anica, con amarezza ammette che “il mercato è in forte difficoltà è indubbio, noi in Italia proviamo a resistere, tre mesi fa abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, ora i polmoni”. Continua poi “il film di Massimiliano Bruno “Ritorno al crimine” ha anticipato al 29 ottobre e Carlo Verdone con “Si vive una volta sola” ha occupato il suo posto e uscirà il 26 novembre, poi contiamo sui “Predatori” di Pietro Castellitto che ha avuto ottima accoglienza a Venezia e aggiungiamoci la nuova commedia di Woody Allen Rifkin’s Festival anticipata al 5 novembre e altri titoli indipendenti e incrociamo le dita. 

Dunque, nonostante la poco incoraggiante reazione del mondo del cinema, e cercando di ignorare i dati critici riportati nel 2020, sembrerebbe necessario non perdere la speranza e rimanere, ancora una volta, in attesa dei titoli che abbiamo aspettato per tanto tempo. 

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