Tra i primi UHD dedicati a John Carpenter c’è Christine del 1983, e non chiamatelo film minore. Distribuzione Sony Pictures HE
In Christine siamo nella California di fine anni ’70, dove il pasticcione Arnie (Keith Gordon) vive in casa con gli assillanti genitori. Frequenta l’ultimo anno di college, quasi sempre in compagnia del migliore amico Dennis (John Stockwell), titolare nella locale squadra di football americano, belloccio, una grintosa spider e le carte in regola del vincente.
Di ritorno con Dennis dopo una pesante giornata dove ha subito l’ennesimo atto di bullismo, Arnie resta colpito da una vecchia Plymouth Fury classe ’57 messa in vendita dal suo anziano proprietario che la chiama ‘Christine’. Al giovane non interessano affatto ruggine, danni, ammaccature e problemi al motore in quanto convinto sin dal primo istante di aver trovato il veicolo dei suoi sogni, pronto a riportarlo a nuova vita.
Tenuta all’interno di un garage per evitare contrasti con la famiglia, Arnie trascorre ogni istante possibile restaurandola e nel giro di breve tempo Christine è di nuovo un’auto fiammante. Al contempo anche lui cambia radicalmente: senza più occhiali, più sicuro di se conquista l’affascinante Leigh (Alexandra Paul), bramata dallo stesso Dennis, mentre un detective della polizia indaga su una serie d’inquietanti omicidi accaduti nella zona, tutti in qualche modo ricollegabili ad Arnie o alla sua auto.
Con alle spalle un capolavoro fanta-horror come La cosa del 1982, l’anno seguente il maestro Carpenter curò regia e musiche di Christine – La macchina infernale, basato sull’omonimo romanzo di Stephen King e uscito nelle sale italiane solo nel 1984. La speranza di tanti quella di incrociare un nuovo grande film sulla scorta del precedente, ci fu notevole riscontro ai botteghini dove riuscì quasi a triplicare il budget di partenza.
King all’epoca era uno scrittore sulla cresta dell’onda, solo qualche anno prima il suo Shining era stato scelto niente meno che da Kubrick per l’adattamento cinematografico e prima ancora De Palma aveva lavorato su Carrie. Christine è un’opera interessante con alti e bassi, il racconto di un veicolo posseduto da un’entità maligna che si palesa prima ancora di uscire dalla linea di produzione regala momenti da brivido, forte del DNA tipico del cinema carpenteriano ma rispetto ad altri lavori del regista di quel periodo meno esaltante.
Ancora oggi, salutando il 35° anniversario della pellicola, la visione resta per molti aspetti affascinante, ripercorrendo la funesta strada battuta dall’indemoniata automobile che brucia, si piega, s’accartoccia, va in frantumi ma ogni volta è capace di tornare a splendere e ammaliare il successivo proprietario: gelida, volitiva, permalosa, gelosa femmina a quattro ruote quanto inarrestabile macchina di morte.
A torto o a ragione Christine rientra nel novero delle opere di culto di John Carpenter, celebrazione dell’ossessione americana per le quattro ruote e difficilmente s’incrociano detrattori tra i fan del grande regista, che assieme al fedele Alan Howarth compose la colonna sonora. Seminali e travolgenti brani musicali che in alcuni passaggi arrivano a ‘scavalcare’ le immagini stesse quasi relegandole in secondo piano, plasmandone la forma, caricando l’adrenalina del momento e contribuendo a rendere Christine meno figlia del suo tempo di quanto si possa pensare.
VIDEO
Girato analogico con la fedele Panavision Panaflex con cui Carpenter ha firmato le sue opere, non è purtroppo dato sapere la sensibilità della pellicola impiegata ma a giudicare dalla pesante e costante grana possiamo presumere l’impiego di negativo 250/500 ASA (una delle poche informazioni trapelate è legata alla scelta di film stock Fuji per la sequenza di apertura, definito dal regista ‘più morbido e scuro’, per il resto fu usato film stock Kodak).
Immagini ‘ruvide’ parte della cifra stilistica dell’opera che si palesano già dal logo Columbia Pictures, a quanto pare l’elaborazione di questo UHD è partita da Digital Intermediate 4K derivante da nuovo telecinema senza chiamare in causa filtri di riduzione del rumore video.
Christine è un film spesso immerso nel buio o con parziale illuminazione, il maggiore salto di qualità lo si può percepire proprio in tali ambiti, dove l’HDR-10 wide color gamut consente la diversificazione dei punti luce, lasciando la sensazione di maggiore fedeltà cromatica. Un esempio su tutti la distruzione notturna della stazione di servizio e le immagini del veicolo che brucia, con le fiamme che lambiscono il panorama notturno.
Una rifinitura in tal senso che restituisce ulteriore coerenza alle riprese di Donald M. Morgan (che poi lavorerà anche al successivo Starman), probabilmente non il miglior cinematographer per una produzione così complessa dal punto di vista del dosaggio della luce, dove le ottiche Panavision e le lenti anamorfiche finiscono per influenzare elementi in secondo piano quando la luce in background è molto alta.
In alcuni passaggi risulta maggiormente evidente il disturbo del profilo di alcuni personaggi più distanti dal punto di ripresa: l’immagine di Christine il giorno dopo la strage al distributore di benzina, mentre gli inquirenti la studiano da vicino all’interno del garage fa da esempio.
A conti fatti i miglioramenti rispetto alla controparte FHD sono anche palpabili, ma occorre essere in possesso di uno schermo 10 bit di qualità e grandi dimensioni per far affiorare i limiti del Blu-ray 2K e meglio comprendere la distanza, comunque non siderale, che lo separa dall’UHD.
AUDIO
Rispetto alla traccia audio italiana Christine è un film tecnicamente legato a quegli anni, dove nelle sale locali era già tanto se l’ascolto era stereofonico e di una certa qualità, rispetto alle 7 piste già ampiamente usate negli Stati Uniti l’Italia era molto indietro per cui non bisogna sorprendersi se l’offerta per questo film è unicamente due canali.
Rispetto al Dolby Digital 2.0 (256 kbps) qui presente avremmo certo preferito una proposta rinnovata in DTS lossless o ancor meglio PCM 2.0 mentre siamo costretti nuovamente a fare i conti con una traccia identica alla prima edizione DVD. In tal senso ne hanno beneficiato quanto meno francese, tedesco e inglese (da non escludere che l’originale produzione fosse comunque 2 canali, il cinema di Carpenter non ha quasi mai potuto fruire di grandi budget).
Quello italiano è quindi un risultato congelato a un concept tecnico che ha superato il giro di boa dei vent’anni senza che nessuno abbia provveduto a svecchiarne la resa, maggiore sensibilità in questo senso avrebbe aiutato.
Per un ascolto degno di quest’opera si hanno ben 2 scelte in originale: il precedente DTS-HD Master Audio 5.1 canali già presente sul Blu-ray 2K e la nuova traccia Dolby ATMOS esclusiva per l’UHD. Non un travolgente salto di qualità ma sono riscontrabili differenze in termini di spazialità, apertura sonica e puntualizzazione degli elementi anche in secondo piano caricando ulteriormente la tensione del momento.
EXTRA
Eccetto teaser e trailer sul disco UHD i rimanenti supplementi sono gli stessi del passato, tutti presenti sul Blu-ray 2K. Commento del regista in compagnia dell’attore Keith Gordon, 20 sequenze eliminate dal montaggio finale, documentario sulla realizzazione “Christine – Fast and Furious” (28′), focus sui brani musicali e le composizioni di Carpenter (7′), la scelta del libro di King e la decisione di produrre il film (12′). Ovunque sottotitoli in italiano.
TESTATO CON: TV TCL P66 55″ 4K, UHD player Oppo UDP-203
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Dolby ATMOS e DTS-HD MA inglese
Digital Intermediate 4K
HDR-10 wide color gamut
Extra datati ma di qualità
Differenza UHD/FHD non sempre marcata
Durata: 110'
Anno di produzione: 1983
Genere: Thriller
Regia: John Carpenter
Interpreti: Keith Gordon, John Stockwell, Alexandra Paul, Robert Prosky, Harry Dean Stanton, Christina Belford, Roberts Blossom
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Supporto: BD 66 + BD 50
Aspect Ratio: 2.35:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Inglese Dolby ATMOS; Inglese, francese, tedesco DTS-HD Master Audio 2.0; Italiano, giapponese, coreano, portoghese, russo, spagnolo, catalano Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Inglese, cinese, olandese, finlandese, francese, tedesco, ebraico, indostano, italiano, giapponese, coreano, spagnolo, catalano, svedese, tailandese
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