La meccanica di trasporto CD Chord Blu Mk II fa un upscaling dei CD Audio fino a 768kHz e i risultati sono strepitosi. Il prezzo però non è per tutti.
Volete sapere qual è il miglior lettore CD che abbiamo provato? La risposta è drammaticamente costosa. Si tratta infatti della meccanica di trasporto CD Chord Blu Mk II oggetto di questa recensione abbinata al DAC Chord DAVE, un binomio che si avvicina di fatto ai 18.000 euro. Prezzo a parte, resta il fatto che non abbiamo ancora trovato un’alternativa altrettanto trasparente e dalle prestazioni esaltanti come questa.
Certo, se poi come DAC si vuole qualcosa di meno costoso del DAVE, si può sempre puntare sul Chord Hugo 2 con i suoi circa 2000 euro di prezzo, ma se volete sfruttare appieno il Chord Blu Mk II vi conviene rivolgervi a un DAC comunque top di gamma e capace di supportare i 768kHz.
Costruzione e funzioni
Perché, vi starete chiedendo, serve un DAC simile se stiamo parlando di una meccanica di trasporto CD e se i CD Audio arrivano a un massimo di 44.1kHz? Il Chord Blu Mk II integra un upscaler in grado di estrarre dai 16 bit di un CD Audio il massimo delle informazioni nel modo più accurato possibile. In questo modo, quando si ascolta un CD Audio, il Blu Mk II scala il segnale audio a 705.6kHz, al quale si “aggiungono” 48 kHz da una sorgente esterne per raggiungere appunto i 768kHz.
Questa forma estrema di scaling e il processo di accompagnamento servono per riprodurre le informazioni più fini nel modo migliore e più accurato possibile. Quando abbiamo sentito per la prima volta questo sistema, eravamo abbastanza scettici. L’upscaling dei CD non è nulla di nuovo, ma di solito, di fronte all’opzione se usare l’upscaling o meno, abbiamo sempre optato per la seconda scelta.
L’upscaling infatti da un lato può migliorare la raffinatezza e può portare un maggior senso di delicatezza, ma al tempo stesso può anche incidere negativamente sulla dinamica e la spinta ritmica, almeno sui prodotti con simili caratteristiche fin qui testati.
Per fortuna con il Chord Blu MkII le cose sono ben diverse. Tanto per cominciare il chip incaricato di effettuare l’upscaling è lo strepitoso Xilinx XC7A200T, che assorbe talmente tanta potenza (10 amps) e genera così tanto calore da non poter essere stato aggiunto al DAVE DAC.
Le entrate USB e BNC coassiale permettono inoltre anche ad altre sorgenti (e non solo ai CD Audio) di beneficiare dell’upscaling. Le uscite comprendono invece due BNC da utilizzare entrambe per trasmettere le frequenze di campionamento più elevate, mentre una singola BNC serve se state usando un DAC che non accetta frequenze così estreme (in questo caso sarete limitati, si fa per dire, a 384kHz).
Sempre sul retro troviamo uno switch per gestire il grado di scaling da effettuare (noi lo abbiamo tenuto sempre sul livello massimo) e un altro switch per variare la quantità di dither aggiunta al segnale. Perché voler aggiungere del rumore digitale di basso livello? Ricorrere al dither è una tecnica ben conosciuta nelle produzioni digitali per aiutare a migliorare la risoluzione a livelli di segnale molto bassi. Con i CD in effetti preferiamo aggiungere il dither per avere in cambio un po’ più di solidità in più e un generale incremento di delicatezza, anche se per apprezzare queste differenze dovrete avere un sistema davvero trasparente.
Non a caso, oltre al DAVE DAC, abbiamo utilizzato il nostro tipico set-up di riferimento, ovvero diffusori ATC SCM50 e l’accoppiata pre-finale Gamut D3i/D200i. La meccanica CD del Blu Mk II non è proprio la più immediata e scorrevole vista ultimamente sul mercato (serve un po’ di pratica per caricare e rimuovere il CD), ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine e comunque la sensazione di solidità e di eleganza espressa dallo chassis in alluminio testimonia senza ombra di dubbio l’alta qualità costruttiva del prodotto.
Qualità audio
Abbiamo iniziato il nostro test mettendo a confronto l’uscita standard a 44.1kHz con quella upscalata controllando che il DAVE segnali i 705.6kHz: non c’è voluto molto per accorgersi della differenza. The Boatman’s Call di Nick Cave and the Bad Seeds upscalato offre infatti una presentazione molto più espressiva e fluida ed è davvero difficile credere di stare ascoltando lo stesso CD. A confronto l’ascolto a 44.1kHz suona piccolo, “meccanico” e un po’ disordinato.
La bella e dolce Into My Arms, dominata dal pianoforte e dalla voce di Cave, è restituita dal Blu Mk II con una combinazione straordinaria di peso, calore ed espressività (oltre che di potenza quando richiesta). Ci sono così tante sfumature e così tanti livelli di dettaglio da darci la sensazione di stare ascoltando una canzone che sappiamo a memoria in modo completamente diverso. Il piano suona con grande autorità e precisione e le note più alte sono catturate e restituite in modo brillante.
Ci spostiamo sulla colonna sonora di Interstellar e il Chord Blu MK II dimostra di trovarsi a proprio agio anche con produzioni molto più dense e ricche di elementi orchestrali. Siamo infatti di fronte a un soundstage ampio e ricco di suoni e strumenti ben delineati nello spazio, che ci fanno apprezzare ancora di più la compostezza e la capacità di costruire strati e strati di dettaglio che non ci aspettavamo di ascoltare da un “semplice” CD Audio.
Il bello del Blu Mk II non è però solo riferito alla ricchezza di informazioni e particolari che è in grado di restituire. Il dettaglio va infatti a pari passo con un approccio musicale coeso e di enorme solidità che mette in primo piano l’impatto emozionale della musica. Tutto ciò vale anche per sorgenti esterne collegate agli ingressi digitali.
Abbiamo collegato sia un MacBook Pro tramite USB, sia il nostro streamer di riferimento Naim NDS/555PS tramite BNC e l’innata capacità “rivelatoria” del Chord non tarda a presentarsi in tutta la sua unicità. Ne esce un sound incredibilmente dinamico che travolge nei continui crescendo vocali di Terry’s Song di Bruce Springsteen, così come nella raffinatezza vocale della Nina Simone di I Ain’t Got No, I Got Life.
Verdetto
Chi pensava fino ad oggi che le meccaniche di trasporto CD suonassero bene o male tutte uguali rimarrà probabilmente scioccato dal Chord Blu Mk II, che trasforma letteralmente la resa di un CD Audio in un modo mai sentito prima. Pur essendo costoso (circa 9000 euro al momento di scrivere), ci sono prodotti ancora più costosi (si pensi solo all’Esoteric P-05X) che non riescono però ad avvicinarsi a queste prestazioni.
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Riassunto
La meccanica di trasporto CD Chord Blu Mk II fa un upscaling dei CD Audio fino a 768kHz e i risultati sono strepitosi. Il prezzo però non è per tutti.
Pro
Dettaglio, dinamica e trasparenza incredibili
Costruzione impeccabile
Altre meccaniche molto più costose non suonano così bene
Contro
Non proprio immediato nell’utilizzo
Scheda tecnica
Chipset: Chord Electronics custom Xilinx XC7A200T FPGA
Consumo FPGA current: 10amps
Risposta in frequenza: 0Hz – 20kHz
SNR: 126dB
Peso: 7kg
Dimensioni: 333.5 x 98.5 x 142 mm
Prezzo: 9000 euro
Sito del produttore: chordelectronics.co.uk
Sito del distributore italiano: www.gto.it