Il prossimo phablet top di gamma di Asus supporterà il visore DayDream View e la piattaforma Tango di Google per la realtà aumentata… e avrà ben 8 GB di RAM.
Lo ZenFone AR di Asus non è né il primo smartphone con tecnologia Tango di Google, né il primo smartphone a supportare il visore VR di Google Daydream View, ma è il primo a integrare entrambe queste implementazioni.
E non è una cosa da poco visto che Tango e DayDream View sono piattaforme che aggiungono rispettivamente realtà aumentata e realtà virtuale a uno smartphone. Se poi queste due aggiunte non vi interessano più di tanto, lo ZenFone AR ha comunque altre caratteristiche che lo rendono uno smartphone Android top di gamma da prendere in seria considerazione.
Look e felling
Se messo a confronto con il più massiccio Phab 2 Pro di Lenovo, primo smartphone giunto sul mercato con a bordo Tango, lo ZenFone AR ha un design e un look più delicati e ricercati. Ok, 170 grammi non sono pochi, ma considerando il display da 5,7’’ e il peso maggiore di altri top di gamma (l’iPhone 7 Plus ad esempio raggiunge i 188 grammi), non avrete bisogno di un massaggio al collo dopo una lunga sessione di realtà virtuale con il DayDream View.
Anche lo ZenFone AR, così come il Phab 2 Pro, monta tre diverse videocamere sul retro, ovvero un modulo classico, uno per rilevare la profondità e uno per il motion tracking (con obiettivo supergrandangolare), in quello che Asus ha definito il suo sistema TriCam.
I tre obiettivi posteriori non sono proprio il massimo da vedere e l’intero sistema sporge leggermente dalla scocca, ma per il resto, viste anche le dimensioni molto più contenute rispetto a quelle dello smartphone Lenovo con il suo gigantesco display da 6,4’’, lo ZenFone AR è piuttosto comodo da usare e maneggiare.
A proposito di fotocamere
La fotocamera principale dello ZenFone AR è un modulo da 23 Megapixel con autofocus da 0,03 secondi che secondo Asus è in grado di raggiungere una simile velocità in quasi tutte le condizioni di luminosità. In effetti dai nostri primi test l’autofocus è sempre strato un fulmine, ma va anche detto che testarlo tra i padiglioni del CES conta fino a un certo punto vista l’elevata luminosità che contraddistingue queste location.
Tra le altre funzioni fotografiche segnaliamo la possibilità di scattare immagini in RAW e di combinare assieme quattro scatti per ottenerne uno “mostruoso” da 92 Megapixel. Asus ci ha mostrato un esempio di questa ultima feature con risultati non sempre impeccabili, ma ci riserviamo di provare il tutto con più calma e precisione non appena avremo lo ZenFone AR tra le mani per un test approfondito. Non mancano poi la registrazione video in 4K e uno stabilizzatore ottico a quattro assi, sebbene queste siano funzioni ormai presenti su qualsiasi top di gamma.
Potenza da vendere
Lo stesso si può dire del processore Snapdragon 821 e del display 2K AMOLED da 5,7’’ con risoluzione di 2560×1440 pixel, che a prima vista è parso davvero eccellente a livello di luminosità, angolo di visione e riproduzione cromatica. A rendere unico lo ZenFone AR sul versante hardware sono invece gli 8 GB di RAM, record assoluto per uno smartphone dovuto molto probabilmente alle feature di realtà virtuale a aumentata.
Troviamo poi una batteria di 3300 mAh, fino a 256 GB di storage interno, connettore USB-C, jack per le cuffie (oggi giorno è sempre bene specificarlo), tasto Home fisico con sensore per le impronte digitali e uno slot microSD con supporto a schedine di memoria fino a 2 TB.
VR e AR in un solo telefono
Se è vero che finora la realtà virtuale su smartphone non ha fatto strappare i capelli a nessuno, il display dello ZenFone AR è comunque sufficientemente definito per ritrovarsi in mondi virtuali con in cambio un discreto realismo e la potenza, come visto, non manca di certo al top di gamma Asus.
Speravamo di testare con mano la realtà aumentata, ma all’interno del suo spazio espositivo Asus non ha integrato alcuna app AR nel telefono e così non resta altro che attendere il test completo che speriamo di proporvi nel corso del secondo trimestre dell’anno, quando lo ZenFone AR dovrebbe arrivare sul mercato.
Verdetto iniziale
Anche senza tutto il discorso relativo alla realtà virtuale (niente di nuovo) e aumentata (che non abbiamo potuto provare), lo ZenFone AR rimane comunque uno smartphone top di gamma molto interessante. È più bello e pratico del Phab 2 Pro di Lenovo e tutto, dal display agli 8 GB di RAM passando per il processore, il comparto fotografico e lo storage, è notevole.
Unici dubbi? Il prezzo, che potrebbe essere davvero per pochi, e la batteria da 3300 mAh, non tantissimo per un phablet da 5,7’’ con in più applicazioni di AR e VR che certamente non consumeranno poco a livello energetico.
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