Si chiama Model 19 ed è la nuova meccanica di trasporto CD/SACD di fascia hi-end del produttore americano Bricasti Design. Il prezzo? Per pochi
Si chiama Model 19 ed è la nuova meccanica di trasporto CD/SACD di fascia hi-end del produttore americano Bricasti Design, la cui distribuzione italiana è affidata a Bricasti Design by Stefano Marchi. Diciamo hi-end perché il prezzo di listino è di 13.200 ai quali va aggiunta la spesa per un DAC esterno, meglio ancora se uno scelto dal catalogo Bricasti come il Model 1 SE dal prezzo identico.
Realizzata interamente a mano negli USA come tutti gli altri prodotti del brand, Bricasti Model 19 è una meccanica SACD/CD che bada al sodo, senza quindi elaborazioni aggiuntive come upsampling, DAC, ingressi digitali o USB. L’assenza di tutte queste “distrazioni” da una parte semplifica l’esperienza dell’utente quando vuole semplicemente inserire un disco e riprodurlo, mentre dall’altra evita complicazioni nella progettazione digitale, con compromessi che non fanno parte nel DNA di Bricasti. L’unica elaborazione eseguita è la creazione del formato DoP (DSD over PCM) quando si utilizza l’uscita S/PDIF o quella bilanciata AES/EBU, mentre tramite l’uscita I2S la riproduzione dei SACD è nativa.
L’M19 è costruita con sezioni di alluminio fresate e lavorate a CNC, senza il tipico telaio in metallo piegato e la copertura superiore che si trova sulla maggior parte dei prodotti simili. L’M19 ha poi il vantaggio di avere l’alimentatore in prossimità delle sezioni di azionamento e uscita digitale; ciò riduce significativamente la possibilità di contaminazione da radiofrequenza e, cosa più importante, garantisce un’eccellente erogazione di corrente isolata dall’alimentazione al motore di azionamento.
L’uscita digitale I2S proprietaria su connettore RJ45, affiancata da una S/PDIF e una bilanciata AES/EBU, è stata studiata per far funzionare l’M19 esclusivamente con i DAC Bricasti. Questo “matching” consente di ottenere un chiaro miglioramento delle prestazioni nell’intero spettro sonoro, dove viene messa in primo piano una maggiore chiarezza.
Per quanto riguarda invece l’alimentazione, l’M19 è stata realizzata adottando due alimentatori lineari indipendenti sovradimensionati con trasformatori toroidali di grado medicale. Uno alimenta gli aspetti meccanici di trasporto, dall’azionamento del motore alla movimentazione del carrello frontale, mentre l’altro si occupa degli aspetti digitali e quelli legati al percorso audio.
In questo modo Bricasti si è assicurata che le due sezioni fossero completamente autonome l’una dall’altra e, soprattutto, ha fornito un’alimentazione stabile ed elevata per il motore e gli aspetti meccanici, garantendo velocità del motore precise e stabili e rimuovendo qualsiasi potenziale contaminazione incrociata tra l’azionamento e il resto dell’elettronica del percorso audio (fattori che potrebbero essere potenziali fonti di jitter e/o ondulazione dell’alimentatore).
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