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BORDERLANDS 3 – Home Theater Test PS4 Pro

Da Gearbox il terzo installment del franchise di successo Borderlands, looter-shooter in prima persona che abbiamo testato in ottica Home Theater su PS4 Pro

Meno di dieci anni e siamo già a Borderlands 3, ultimo nato dell’acclamato franchise di Gearbox, uno dei migliori Looter-Shooter su piazza. Nello specifico il Looter-Shooter è un adventure sparatutto (in questo caso) in prima persona che viaggia a braccetto con attività di tipo ‘Looter’ (letteralmente dall’inglese ‘loot’ – bottino), in cui l’esplorazione non è solo parte integrante ma fondamentale.

Addentrandosi per luoghi infestati di mostruose creature e pazzi sanguinari l’imperativo è sopravvivere recuperando danaro (per acquisto di armamenti e potenziamenti vari), raccogliere ulteriori scorte di armi e munizioni e qualsiasi elemento utile a non soccombere durante la narrazione. Ben presto va a crearsi grande dinamica all’interno di aree solitamente vaste e ricche di segreti, consumando quest primarie e secondarie, che tanto secondarie potrebbero anche non essere. Alla luce di un secondo progetto videoludico a dir poco eccezionale, con una storia coinvolgente e adrenalinica, le aspettative per il terzo capitolo erano altrettanto elevate vista anche la distanza di quasi sette anni che lo separa dal precedente.

Borderlands è sinonimo di universo intrigante, con un forte retrogusto da cartone animato (adult oriented) dove un’ancestrale razza aliena ha disseminato per vari pianeti la propria scienza applicata alla guerra, progetti che fanno gola a molti. Nel terzo capitolo l’ambientazione è quella dell’ostile pianeta “Pandora” (senza diretto riferimento all’Avatar di Cameron). Sconfinate terre desolate dove l’umanità, tra esistenza della specie e sue peculiarità volte ad aiutare il prossimo, è quasi scomparsa. Arido e maledettamente pericoloso è il territorio su cui il gamer va a muoversi, parte dei cosiddetti “Cacciatori della Cripta”.


Una volta scelto il proprio alter ego tra i quattro disponibili (“Moze”, “FL4K”, “Amara”, “Zane”,  ciascuno con diverse capacità offensive), ci si getta nella mischia, inizialmente male armati e con scarse riserve a disposizione per cui occorre centellinare tutto e darsi subito da fare per scovare depositi nascosti. Strategia di attacco e difesa che implica di non lanciarsi allo sbaraglio senza cognizione del terreno di scontro e l’indispensabile per rispondere colpo su colpo.

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Perché in Borderlands 3 già al livello “Facililssimo” i confronti potrebbero rivelarsi più complicati di quanto s’immagini, le armi vanno ricaricate, operazione mai veloce quanto si vorrebbe nella concitazione di un fuoco magari incrociato, dove può essere saggio scegliere la via della fuga per riorganizzarsi senza lasciarci le penne. Caso contrario il respawn avviene presso altra zona, con un carico di armi e munizioni per tentare nuova sortita. Orde di nemici ‘base’ infestano ogni dove, presenti in massa a rallentare l’avanzata, boss di livello con maggiore forza d’urto e resistenza richiedono ulteriore strategia per uscirne vincenti.

Man mano che si procede crescono potenzialità e capacità di affrontare l’ignoto, non solo a piedi ma anche a bordo di un veicolo con pneumatici da deserto modificabile a seconda di quanto danaro si è raccolto con arma a ripetizione di piccolo calibro, cui per esempio aggiungere un’ulteriore bocca da fuoco. Qui il gap che andava già colmato in passato è relativo alla proprietà del mezzo e alla manovra, i comandi per sterzare e guardarsi attorno, puntare e colpire. Occorre tempo per prenderci la mano e una volta in strada i problemi vanno a sommarsi con la preoccupazione di restare vivi e qui il game mostra il fianco.

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Quando ci si trova prossimi ad aver esaurito tutta l’energia scudo compreso, se non incalzati dal nemico si può sempre cercare veloce riparo fuori dalla zona ‘calda’ prima di rientrare in scena con qualche chance in più. Il tutorial per chi ne avesse bisogno è perlopiù testuale con ampi cartelli chiarificatori ma nel complesso i primi rudimenti restano intuitivi e consentono da subito di muovere senza difficoltà.

Anche in questo Borderlands 3 va fatta attenzione nella selezione delle armi, dove in alcuni casi le dimensioni non riescono più di tanto a fare la differenza, quando per esempio con calibro e potenza inferiori ma mirino di maggior precisione si ottengono migliori risultati, per giunta sprecando meno munizioni. La varietà dell’offerta anche in questo ambito è pari al nr. 2 e il divertimento assicurato con alcune micidiali che per esempio congelano, emettono scariche elettriche, fuoco o corrodono. Qualche perplessità in più la lasciano le conversazioni in italiano, e la scelta talvolta da parte dell’interlocutore di scattare verso un obiettivo mentre parla costringendo a corrergli dietro tra ripetute frenate e accelerazioni.

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Il livello di violenza volendo è contenibile, anche se impostata la lingua nostrana non mancano transizioni in inglese di sottofondo, il che genera un minimo deprezzamento dell’atmosfera. In solitaria la ripetitività rischia di avere il sopravvento perché è bene ricordare che questo tipo di gioco si presta di più al multiplayer, fino a quattro giocatori, ed è da due in su che il divertimento cresce in misura esponenziale, specie se i partecipanti sono altri personaggi con diverse potenzialità di difesa/offesa. Modalità alternative per provare resistenza e abilità sono classiche: affrontando ondate di nemici oppure raggiungendo specifici obiettivi all’interno di una battaglia, senza contare i futuri DLC.

VIDEO

L’aspect ratio di Borderlands 3 è 1.78:1 e anche se la prova si è svolta su PS4 PRO non siamo minimamente riusciti a raggiungere la risoluzione 2160p, tanto meno a 60 Hz. L’impostazione grafica permette di far propendere la bilancia dell’output video verso la risoluzione oppure verso il frame rate: nel primo caso si raggiungono i 60 Hz ma si resta bloccati a 1920 x 1080p, nel secondo caso si sale a quota 1800p ma il frame rate cade addirittura sotto i 30 Hz e il quadro complessivo ne risente.

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In fase iniziale ci si trova a tarare il display in HDR-10 per le alte e basse luci, in modo da ottenere un risultato che non evidenzi particolari difficoltà di acquisizione anche degli elementi scenografici più distanti, palette cromatica intensa grazie al wide color gamut.. All’interno di un contesto più squisitamente Home Theater con schermo di grandi dimensioni o videoproiettore posizionati in modalità ‘Game’, al fine di abbassare l’input lag, ci si ritrova comunque con una evidente“coperta corta”.

Favorendo per esempio la risoluzione dell’immagine si colgono comunque limiti nell’acquisizione delle scenografie, con effetto aliasing anche in secondo piano. Paga pegno anche la fluidità d’insieme in misura anche sostanziale, quando in scena muovono numerosi elementi: un esempio su tutti i confronti armati con molteplici avversari.

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AUDIO

Al massimo dello splendore Borderlands 3 offre il DTS lossy 5.1 a restituire comunque una buona forma d’insieme, con missaggio di qualità. Dialoghi prevalentemente da centrale, squillanti, con posizione degli stessi che segue il punto di visione rendendo ancor più realistiche le conversazioni coi vari interlocutori. Il subwoofer inizia a farsi realmente sentire nel momento in cui le bocche da fuoco aumentano di calibro e gittata, grosso modo dal primo veicolo di cui ci si impossessa in un polveroso autodromo.

Presenza scenica e pressione sonora anche dai canali posteriori a completamento di una colonna sonora che merita l’ascolto anche della sezione musicale, intervenendo sulle stazioni delle radio che s’incrociano lungo il cammino. A quando la possibilità di ascoltare un progetto gaming che includa anche una sezione audio con codec lossless o anche meglio a oggetti? Solo così si aprirebbe uno scenario acustico andando oltre i soliti preset “stereo”, “cuffie” o impostazioni dove non si riesce a favorire più di tanto chi vorrebbe vivere un’avventura con un gusto più cinematografico.

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VERDETTO

Con Borderlands 3 il passato non così recente torna sotto una diversa veste, rimarcando il piacere di un’avventura cartoon style che non manca di sorprendere e appassionare con numerose scariche di adrenalina. Sorvolando su un’IA non eclatante dove in taluni casi l’avversario guarda altrove anche se si trova a portata di colpo d’arma bianca il problema maggiore resta la resa tecnica video e la performance in termini di frame rate, con cali anche significativi spingendo di più sull’immagine dove comunque restano limiti a livello di aliasing e qualità delle texture dove i filtri non sembrano avere chissà quale efficacia.

Doppiaggio anche spassoso con cognizione di causa, alla lunga ripetitivo. Le quest secondarie aumentano la longevità senza contare che una volta conclusa la storia si sbloccano tre ulteriori livelli di difficoltà, misurandosi con nemici più resistenti, anche se l’intellighenzia dei suddetti non cambia. A conti fatti Gearbox non sembra aver posto riposto chissà quale attenzione nei confronti delle attuali console più performanti, forse in attesa di poter efficacemente rivalutare l’intero impianto video-grafico con la prossima next-gen che si affaccerà sul mercato.

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TESTATO CON: Tv OLED Panasonic TX-55GZ1500EMicrosoft Xbox One XSistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4

BORDERLANDS 3 – Home Theater Test PS4 Pro
8 Recensione
Pro
Ambientazione eccellente
Quest primarie e secondarie
HDR-10 wide color gamut
Esplorazione vasta
DTS 5.1 canali italiano efficace
Doppiaggio interessante
Contro
Poche novità rispetto al passato
Video max 1800p ma a meno di 30 Hz
60 Hz solo a risoluzione 1080p
DTS 5.1 solo versione lossy
Riepilogo
Sviluppato da: Gearbox
Distribuito da: 2K Games
Longevità: buona
Anno di produzione: 2019
Genere: FPS/RPG
Supporto: liquido / 41 GByte
Aspect Ratio: 1.78:1
Video: max 1800p/25-30 fps HDR-10 (PS4 Pro)
Audio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Video
Audio
Giocabilità
Longevità
Il giudizio di AF

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