L’annata 2022, da molti, è attesa come quella in cui il mercato AV dovrebbe ritornare a numeri confortanti dopo anni deludenti. Per alcuni grandi produttori, addirittura, drammatici. Il mercato Audio-Video, infatti, non gode più, da un decennio, dei favori di un pubblico massificato che, in precedenza, era giunto a preferirlo all’hi-fi. Il lento superamento della pandemia, però, potrebbe garantire una maggiore disponibilità di questi prodotti. Su tutto continua a stagliarsi la grande penuria dei semiconduttori. Un anatema, ormai, che ha invaso tutti gli ambiti caratterizzati dalla presenza di componentistica elettronica.
Sono passati, ormai, gli anni in cui i produttori AV facevano previsioni al rialzo. Anni in cui i ricevitori AV si vendevano come il pane, tanti quanti i televisori HD, all’epoca agli albori. La drammatica calata nelle vendite di questi, spesso esosi, prodotti, è parsa un’evidenza già dal 2013-2014 e non si è più fermata. Il picco negativo? Sicuramente le annate 2019- 2021, affossate dalla pandemia covid, che ha devastato le catene di produzione dei prodotti in Oriente. La riduzione delle ore di lavoro per contingentare il personale, l’aumento luttuoso dei costi di importazione su nave ed il conseguente innalzamento dei prezzi ed, infine, la cronica mancanza di materiale hanno fatto il resto.
Un prodotto intrinsecamente in difficoltà
Non vi è dubbio. Il mercato home theatre, così come quello hi-fi in senso lato, ha subito una contrazione di mercato rara a vedersi, anche andando a sondare gli anni più neri per il segmento. Fortunatamente, però, la produzione all’interno dei paesi del vecchio continente tiene, così come le produzione semi-artigianali e quelle di tutti i brand che non costruiscono in Oriente. Questi, infatti, si sono risparmiati fatiche che, fino a due anni fa, nessuno avrebbe previsto. Chi avrebbe detto, infatti, che la produzione in Oriente sarebbe divenuta tanto cara?
Per non parlare dei costi di importazione che, secondo alcune fonti riservate del settore, sono incrementati fino a tre volte rispetto ai precedenti costi via container a pieno carico.
È chiaro come un produttore che fa tutto in casa, soprattutto se si trova in Europa, e può contare su un trasporto su gomma o rotaia, possa contare su vantaggi, prima inaspettati. La situazione, per quanto riguarda l’importazione dall’America pare, però, più complessa che in precedenza dati i costi navali in forte aumento. Rimane la penuria di materia prima che, comunque, spesso proviene dalla Cina.
A farne le spese maggiori sono, per ovvi motivi, quei prodotti ingombranti e non eccessivamente cari, ma acquistati da un pubblico sempre più di nicchia, dove non si piazzano più grandi numeri.
Chiaro, dunque, come i ricevitori AV si trovino in una situazione altamente complessa. Essi, infatti, sono prodotti relativamente cari, anche se è difficile che l’acquirente esigente spenda più di €1700. Cifre superiori sono appannaggio di piccolissimi numeri. È ragionevole pensare che la fetta di prodotti più venduta sia la gamma media home theatre, dove il ricevitore non supera i 400-600 Euro di prezzo.
I numeri degli acquirenti, inoltre, sono calati moltissimo rispetto ad anni fa. Fra le cause il decadimento nella vendita di DVD e Bluray ed il continuo e snervante aggiornamento dell’HDMI e delle TV ultra HD, che porta gli AV ad una obsolescenza programmata. Da citare, poi, il successo delle soundbar, che home theatre non sono, mai sono oramai vendute come perfetti sostituti a buon prezzo di un sistema HT.
Il 2022 sarà l’anno buono per una rinascita?
Forse, o, almeno, è quello che i costruttori si aspettano. I nuovi prodotti, fra le galassie Onkyo, Marantz e Yamaha dimostrano di essere eccellenti tanto in ambito cinematografico che gaming, ed ormai sono dotati di ogni funzionalità smart. Rimane da capire come e quando si esaurirà questa invalidante crisi dei semiconduttori.
Restiamo fiduciosi, in attesa che questi prodotti tornino a ricoprire lo spazio che gli spetta, considerando anche che i succedanei, di ogni tipo o fattura, spesso, non sono neanche paragonabili agli originali. Come per il cibo, così vale per questi prodotti.
© 2022, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.