Cablati, wireless o true wireless, resistenza a sudore e acqua, dimensioni, controlli e autonomia. Cinque consigli per acquistare i perfetti auricolari per correre
Con la primavera, e con il desiderio smodato di recuperare il prima possibile le settimane e i mesi passati in lockdown, la voglia di stare all’aria aperta e di farsi una bella corsetta al parco è tanta e spesso, quando si decide di correre o di farsi una camminata in solitaria, il compagno ideale è la musica (ma anche un podcast o una trasmissione radio). In questo speciale vi proponiamo cinque consigli per indirizzarvi al meglio sugli auricolari per correre ideali per tenervi compagnia durante la vostra attività sportiva.
Tipo di auricolari
Se non abbiamo parlato delle tradizionali cuffie on-ear e over-ear è perché, in un ambito sportivo, non sono l’ideale. Scaldano le orecchie, hanno comunque un certo peso, sono difficili da stabilizzare sulla testa mentre si corre e non sono quasi mai resistenti al sudore o alla pioggia. Ci concentriamo quindi sugli auricolari in-ear e non (gli Apple AirPods ad esempio), che possono essere cablati, wireless o true wireless.
Per i primi, come i Sony MDR-XB510AS, vale un po’ lo stesso discorso delle cuffie a livello di comodità, ma hanno il grande pregio di costare relativamente poco, anche perché mentre si corre all’aperto non si sta certo a guardare a una qualità di stampo audiofilo. Gli auricolari wireless tradizionali come i Bose SoundSport Wireless e i Sennheiser CX Sport sono contraddistinti da un cavo più o meno spesso che congiunge i due auricolari. Sono già più comodi e pratici degli auricolari cablati, ma alcuni potrebbero trovare ancora fastidioso avere questo cavo che “sbatte” contro il collo mentre si corre.
Inutile dire che gli auricolari più comodi per correre (a patto che riusciate a trovare la giusta stabilità nelle orecchie) sono quelli true wireless, privi di cavi e leggerissimi. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta, anche se in ottica running consigliamo soprattutto i Bose SoundSport, i JBL Reflect Flow, i Sony WF-1000XM3 e gli AirPods Pro.
Resistenza all’acqua
Quando si corre si suda, ci si può ritrovare sotto la pioggia e, perché no, si potrebbe voler continuare ad ascoltare musica anche quando si torna a casa e ci si fionda subito sotto la doccia. La resistenza al sudore, alla pioggia e all’acqua è quindi un’altra caratteristica base di cui tenere conto. Pe scegliere gli auricolari più o meno resistenti a questi fattori esterni, bisogna considerare il livello della loro certificazione IP. Nel valore IP67, ad esempio, il 6 indica la protezione contro sabbia e polvere, mentre il 7 indica la protezione ai liquidi.
In questo caso un punteggio di 3 significa resistenza agli schizzi d’acqua e al sudore, mentre con i livelli superiori (dal 4 al 7) si passa dalla resistenza a getti d’acqua più forti fino ad arrivare alla completa impermeabilità (7) fino a un metro sott’acqua per un massimo di 30 minuti, cosa che potrebbe tornare utile nel caso vogliate ascoltare musica anche mentre nuotate.
Durata della batteria
Difficilmente correrete consecutivamente per ore e ore, almeno che non dobbiate prepararvi per una maratona o per una massacrante gara di triathlon. Sta di fatto che, se gli auricolari cablati non hanno di questi limiti, anche i modelli wireless e true wireless offrono un’autonomia più che sufficiente per una, due o più sessioni di corsa. Il bello dei true wireless poi è che, anche se doveste restare a secco, basta portarsi dietro il piccolo case-batteria, inserirvi gli auricolari per qualche minuto e ricaricarli al volo.
Se proprio volete degli in-ear true wireless con un’autonomia record, prendete i Cambridge Audio Melomania 1, che oltre a circa 9 ore con una carica dei soli auricolari, ne offrono ulteriori 36 grazie alle quattro ricariche complete della custodia.
Misure e stabilità
L’abbiamo già detto. La stabilità degli auricolari nelle orecchie mentre si corre è fondamentale sia per non rischiare che vi cadano a terra, sia per non avere continuamente l’assillo che ciò accada. Per fortuna quasi tutti gli auricolari cablati, wireless e true wireless in commercio includono almeno due o tre ear-tip di misure diverse per adattarsi meglio alla forma e alla dimensione del nostro condotto uditivo (i Sony WF-1000XM3 ne hanno addirittura sette).
Altri modelli come i Bose SoundSport Free offrono anche delle “alette” da posizionare dietro le orecchie per migliorare la stabilità degli auricolari. Una soluzione che non piace a tutti ma che può rivelarsi utilissima se non riuscite ancora a trovare il giusto “adattamento” nelle orecchie pur avendo a disposizione ear-tip di diverse dimensioni.
Controlli
I controlli touch sulla parte esterna degli auricolari sono molto in voga al momento, ma non sempre funzionano in modo soddisfacente come reattività e sensibilità, soprattutto nei modelli più economici. Questi controlli possono anche essere personalizzati nel caso il produttore degli auricolari offra una companion app, in modo che diverse combinazioni di tap corrispondano a funzioni diverse, dalla cancellazione del rumore al livello del volume.
Ci sono comunque auricolari che utilizzano pulsanti fisici, preferiti da alcuni utenti per la loro miglior precisione e immediatezza. Altri modelli ancora (si pensi agli AirPods Pro) supportano l’attivazione degli assistenti vocali (in questo caso Siri) tramite voce, in modo da poterli controllare semplicemente parlando senza “giocherellare” con i controlli quando vi allenate.
Nota finale per la cancellazione del rumore. Una feature sempre più presente anche a bordo degli auricolari wireless economici ma che a nostro avviso, soprattutto se correte in un parco dove passano anche biciclette e altre persone o se il vostro tragitto prevede anche qualche passaggio sui marciapiedi, non è così essenziale e può anzi essere pericolosa perché rischiereste di non sentire rumori o voci di avvertimento. Se proprio non volete rinunciare alla cancellazione del rumore, assicuratevi che gli auricolari abbiano anche un “ambient mode” per far passare comunque i suoni dall’esterno quando mi trovate in un ambiente più o meno trafficato.
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