Pronti a spendere 1300 euro per un paio di auricolari cablati come i Campfire Audio Andromeda? Fossimo in voi, ci andremmo un po’ cauti…
I Campfire Audio Andromeda sono auricolari in-ear cablati realizzati a mano in Oregon [amazon_textlink asin=’B01GR7M980′ text=’che in Italia costano circa 1300 euro’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’3feb8877-38d2-4a58-bcab-7b829ceb48e2′]. Avrete già capito che non stiamo parlando di in-ear qualunque ma di un oggetto decisamente particolare e unico nel suo genere.
Costruzione
Giunti originariamente sul mercato nel 2016 come quinto modello prodotto da Campfire Audio, gli auricolari in-ear Andromeda sono stati rinnovati recentemente con una nuova ed elegante custodia e un nuovo cavo Litz di alta gamma, ma nella confezione troviamo anche ben 11 copie di ear-tip in tre diversi materiali che si adattano a ogni tipo di orecchie. Tra l’altro, nonostante il prezzo “esoso”, gli Andromeda sono solo il quarto paio di in-ear più costosi nel catalogo di Campfire Audio. I modelli ancora più esclusivi Equinox e Solaris vi faranno spendere ad esempio ulteriori 500 euro, giusto per farvi capire che Campfire Audio è solita a proporre auricolari così elitari.
Sotto il corpo in alluminio/zirconio di ogni auricolare con finitura anodizzata verde ci sono cinque driver bilanciati: due per i bassi, uno per la gamma media e due per gli alti. Quest’ultima coppia include ciò che Campfire Audio chiama Tunical Acoustic Expansion Chamber (TAEC), ovvero camere stampate in 3D che forniscono un’ottimizzazione acustica senza compressione e che consentono, almeno teoricamente, di ottenere un suono ampio e una brillantezza superiore. Qualunque sia la fisica dietro la costruzione, gli Andromeda trasmettono una sensazione di robustezza ed eleganza mentre li teniamo tra le mani e sembrano quasi dei gioielli.
Comfort
Una volta inseriti nelle orecchie, questi auricolari sono comodi e stabili e non abbiamo sentito la necessità di sostituire gli ear-tip già presenti di default, anche se come già detto la possibilità di cambiare ear-tip non manca di certo e difficilmente non troverete la combinazione giusta per le vostre orecchie.
Qualità audio
Come prima cosa ascoltiamo in streaming da Qobuz con qualità da CD International Space Station dei British Sea Power e il riverbero quasi spaziale della chitarra che anticipa l’entrata in scena della batteria suona goffamente prima di lasciare posto a un basso ben delineato. Le tastiere quasi ambient si librano in alto grazie ad alti brillanti e incisivi e la voce ariosa di Yan Scott Wilkinson è dettagliata e ben presentata. Questi auricolari sono anche ultrasensibili. Il valore SPL/mW di 112,8 dB significa che gli Andromeda saranno meno drenanti per la batteria del vostro dispositivo portatile rispetto alla maggior parte degli auricolari.
Ma mentre ogni filone musicale sembra eccellente se preso da solo, nell’insieme non si intrecciano particolarmente bene. I British Sea Power sono una band nota per i loro paesaggi sonori stratificati e dettagliati, ma le prestazioni di questi in-ear non sono così meticolosamente coese come ci saremmo aspettati. È un ascolto quasi stancante in certe occasioni e l’effetto complessivo è spesso di confusione, con elementi sonori fuori posto e poco musicali.
Trasmettiamo in streaming l’album dei Dungeon Family, Even In Darkness, per vedere come gli Andromeda restituiscano questo tipo di rap incentrato molto sui bassi. Questi in-ear sono dei pesi massimi quando si tratta di esaltare la gamma bassa. In Follow The Light ad esempio la voce di CeeLo è sostenuta da un basso molto ben strutturato e pieno.
Nel complesso però il suono manca di messa a fuoco, che è una sensazione un po’ strana. È come se gli Andromeda facessero quasi tutto giusto per poi colpirci negativamente con una resa non all’altezza. Questa mancanza di coesione sembra provenire da driver che non sono perfettamente integrati tra loro nel modo in cui funzionano.
Streammiamo infine da Spotify Premium Etude In C-Sharp Minor, Op 2, No 1 di Alexander Scriabin interpretata da Garrick Ohlsson, e mentre gli acuti scintillano nel modo giusto, c’è una leggera durezza nella gamma media superiore mentre Ohlsson accarezza il pianoforte creando una sorta di “aggressione” non voluta. Qualunque briciolo di asprezza nella gamma media di una registrazione è preso ed esacerbato dagli Andromeda e, in questo modo, emerge un’enfasi che sminuisce ciò che era inteso dal pianista.
Verdetto
In termini di confronto i talentuosi [amazon_textlink asin=’B00H5K46QC’ text=’Shure SE846′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’05bfaf5d-c7ac-4ce9-978b-41d87b317025′]Shure SE846 (ora disponibili online a circa 900 euro) sono più completi, offrendo una coesione musicale e una raffinatezza sonora che i Campfire Audio Andromeda non possono eguagliare. Difficile quindi consigliare questi esosi in-ear quando con circa 500 euro in meno si può trovare di meglio da brand più conosciuti e anche meglio supportati (soprattutto dalle nostre parti).
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Sommario
Pronti a spendere 1300 euro per un paio di auricolari cablati come i Campfire Audio Andromeda? Fossimo in voi, ci andremmo un po’ cauti…
Pro
Gamma alta pulita e brillante
Auricolari molto sensibili
Costruzione eccellente
Contro
Il suono manca di coesione
La gamma medio-alta è leggermente aspra
Scheda tecnica
Risposta in frequenza: 10Hz–28 kHz
Sensibilità: 112.8 dB SPL/mW
Impedenza: 12.8 ohms
Prezzo: 1350 euro
Sito del produttore: https://campfireaudio.com
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.