Auracast consente a un dispositivo sorgente di trasmettere uno o più flussi audio a un numero illimitato di ricevitori audio come auricolari, speaker o apparecchi acustici
Non è la prima volta che parliamo di Auracast (lo avevamo già fatto due anni fa in occasione del lancio del Bluetooth LE Audio), ma visto che questa funzione è sempre più diffusa è arrivato il momento di approfondire l’argomento.
Essenzialmente, Auracast è una feature legata appunto al Bluetooth LE Audio che consente a un dispositivo sorgente, come un televisore o uno smartphone, di trasmettere uno o più flussi audio a un numero illimitato di ricevitori audio come auricolari, speaker o apparecchi acustici, i cui utenti possono scegliere quale flusso audio sintonizzare sul proprio dispositivo di ascolto.
Gli scenari in cui questa tecnologia potrebbe tornare utile sono diversi. Se per esempio siete in un locale con uno o più TV Auracast che trasmettono programmi diversi, potreste indossare i vostri auricolari Auracast, scegliere quale flusso audio seguire ed escludere gli altri stream audio che non vi interessano. Oppure, potreste condividere la vostra playlist musicale con degli amici quando siete in auto o su un treno nel corso di un viaggio.
Contando che un trasmettitore Auracast può essere captato in un raggio di 100 metri, è facile capire quanto ampi possano essere i casi di utilizzo di questa funzione Bluetooth. Altri scenari d’uso? Auracast potrebbe consentire a centinaia di utenti di cuffie e auricolari Bluetooth compatibili di sintonizzarsi sulla stessa trasmissione Bluetooth in uno stadio o in un auditorium, mentre chi è in aeroporto potrebbe connettersi a un segnale Bluetooth abilitato ad Auracast per ascoltare gli aggiornamenti da uno specifico gate.
E che dire degli apparecchi acustici? Auracast può infatti trasmettere i flussi direttamente al condotto uditivo tramite un apparecchio acustico compatibile, evitando che quest’ultimo elabori il suono dall’ambiente circostante. Uno degli obiettivi di Auracast è infatti anche quello di diventare un nuovo sistema avanzato di ascolto assistito. Per supportare Auracast, un dispositivo deve supportare il Bluetooth 5.2 o versioni successive e la specifica Public Broadcast Profile (PBP) all’interno del nuovo standard LE Audio (non così ampiamente supportato dal punto di vista hardware). Il fatto che un prodotto supporti solo il Bluetooth 5.2 non significa quindi che sia anche compatibile con Auracast.
Auracast è supportato da Android 13 e 14 (non si sa nulla di iOS) e dalle ultime due generazioni di chip audio e mobili di Qualcomm, presenti in alcuni recenti auricolari e smartphone top di gamma. Anche i TV, come accennato poco sopra nello scenario del locale, possono supportare Auracast (è il caso dei Neo QLED 8K e dei MicroLED Samsung della gamma 2023), ma dovrebbero arrivare presto sul mercato anche dei trasmettitori esterni da collegare al TV tramite USB, che quindi potrebbero far diventare Auracast una tecnologia applicabile a qualsiasi televisore.
Oltre a prodotti già disponibili come il Galaxy S24 Ultra, gli auricolari true wireless Galaxy Buds 2 Pro (entrambi di Samsung), le cuffie Philips Fidelio L4 e i true wireless EarFun Air Pro 3, al CES 2024 da poco conclusosi sono stati annunciati anche altri prodotti con supporto Auracast nativo come gli speaker Bluetooth JBL Xtreme 4, Clip 5, Go 4 e PartyBox e gli auricolari Momentum True Wireless 4.
Si tratta quindi di un parco dispositivi ancora piuttosto limitato, ma va anche detto che siamo solo agli inizi (nemmeno sul sito ufficiale di Auracast compare una lista di tutti i dispositivi compatibili) e, se le stime del Bluetooth Special Interest Group (Bluetooth SIG) dovessero essere confermate, entro il 2027 ci saranno più di tre miliardi di dispositivi Bluetooth LE Audio sul mercato, che a loro volta incentiveranno quasi 2,5 milioni di luoghi pubblici a distribuire trasmettitori Auracast a livello globale entro il 2030. Davvero niente male come previsione.
© 2024, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.