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Attraction [BD]

Dimenticabile fantascienza made in Russia, sceneggiatura sotto vuoto spinto che lascia interdetti per la disarmante superficialità. Blu-ray Blue Swan

In Attraction la preannunciata pioggia di meteoriti sul cielo della capitale sovietica è foriera dell’ingresso in atmosfera di un misterioso velivolo. Ritenuto ostile senza alcuna motivazione viene abbattuto dall’aviazione, precipitando all’interno di una vasta e popolata zona suburbana facendo una strage.

Della scapestrata gioventù locale fa parte anche Julia (Irina Starshenbaum), figlia del colonnello dell’esercito Valentin Lebedev (Oleg Menshikov) al comando delle operazioni militari. Una volta compreso che l’oggetto volante non è di natura terrestre la vasta area che lo circonda è isolata e militarizzata. Ma Yulia, il suo ragazzo Artyom (Alexander Petrov) e il resto della balorda compagnia di quartiere in barba agli ordini e al coprifuoco si apre un varco nel perimetro di sicurezza per “fare qualcosa contro la minaccia”. Entrano così in contatto con l’umanoide Hekon (Rinal Mukhametov), che esfiltrano nascondendolo al mondo.

Pacifico e desideroso unicamente di raggiungere l’astronave per tornare sul pianeta d’origine tra l’alieno e la ragazza scatta la scintilla, profondi sentimenti che metteranno entrambi a dura prova. L’imprevedibile evento innescherà l’ira funesta di Artyom, rischiando di pregiudicare la misteriosa missione del cittadino dello spazio.


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Figlio del leggendario regista Sergey (che diresse l’incredibile Waterloo del 1970), Fedor Bondarchuk a oggi sembra l’unica risorsa sovietica in grado di tener testa ai blockbuster statunitensi. Tra i pochi capaci di esprimersi artisticamente sopra la media, plasmare la materia cinematografica con gusto se solo avesse occasione d’impiegare il proprio estro su sceneggiature almeno decenti. Perché Attraction è un’indigeribile ‘buatta fantascientifica’ con frattaglie cinematografiche di genere.

Era già accaduto con quella mezza porcheria di Stalingrad del 2013 (ovviamente non intendiamo l’omonimo capolavoro del tedesco Joseph Vilsmaier del 1993), a dir poco tra i peggiori film bellici dell’ultimo decennio nonostante budget, regia e cast. È ricapitato nuovamente con la ridicola sceneggiatura di Attraction, 6 milioni di dollari di budget e 16 milioni di incasso.

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Alla stregua della domanda che Ripley/Sigourney Weaver rivolge alla commissione che la esamina all’inizio di Aliens – Scontro finale (“Il quoziente intellettivo è precipitato mentre io ero via?!?”) sorge altrettanto spontanea la nostra domanda: ma il regista si è reso contro dell’osceno script che aveva per le mani? Anche ipotizzando il tipico contratto ‘gastronomico’, perché tutti hanno diritto al lavoro, vogliamo immaginare ci sia stato almeno un tentennamento.

Perché quella a cui si assiste in Attraction è una mitragliata di eventi idioti facendo passare esercito, scienziati e polizia sovietica per incapaci, l’umanità mentecatta e guerrafondaia a braccetto con la gioventù russa dal mono neurone chiuso per ferie.

Il liceale che le sa tutte soprannominato ‘Google’ che analizza il sangue di un alieno? Giovanotto intraprendente che suggerisce una trasfusione per salvare l’extraterrestre dopo averlo ridicolmente esaminato 1 secondo a mani nude? L’insegnante delle superiori che sembra un figlio dei fiori scappato da una comune di recupero tossici? Il presidio militare che circoscrive la zona più pericolosa del pianeta che fa acqua da tutte le parti?

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La banda dei giovani che entra nel medesimo perimetro e ruba una tuta biomeccanica aliena trafugandola a mano? La bella Giulietta di turno che tutta sola rapisce il suo Romeo-alieno facendolo uscire dalla medesima zona col fiammante fuoristrada di papino? Il suddetto colonnello dell’esercito che nell’ordine si fa fregare dalla figlia: la pistola chiusa nella cassaforte in casa, il badge passepartout dalla mimetica indossata e l’arma dalla fondina?

Attraction finisce ben presto per scivolare in un’insulsa versione fantascientifico-demenzial-iperviolenta de Il tempo delle mele, pasticcio con dentro elementi di opere di tutt’altra levatura artistica: in ordine casuale tornano alla memoria Arrival, Starman, E.T., Contact, Independence Day, Ultimatum alla Terra, K-Pax e ovviamente Incontri ravvicinati del III° tipo.

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Un complesso di maestranze che ha saputo ben plasmare la computer grafica rendendo interessanti i momenti dell’astronave in primo piano. Spiace oltremodo vedere il dignitoso cast sprecato a recitare in un simile obbrobrio. Avventura scritta da Oleg Malovichko e Andrey Zolotarev dove resta davvero poco da salvare, quel poco di cui si è già dimentichi prima dei titoli di coda.

Quattro braccia rubate all’agricoltura che in virtù del successo casalingo di Attraction sono state persino richiamate a imbastire il sequel che purtroppo è già stato girato dallo stesso Fedor e ora si trova in post-produzione, uscita prevista nel 2020. Stavolta speriamo che il copione sia stato riletto (e corretto) almeno una volta!

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VIDEO

Girato digitale a una imprecisata risoluzione, aspect ratio 2.39:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50. La qualità delle immagini alterna istanti di buona resa a molti altri in cui il croma si mescola alla grana di fondo provocando disastri. Come nella sopracitata sceneggiatura anche qui sembra che nessuno si sia preso la briga di controllare il proprio lavoro, con un encoding lasciato andare per conto proprio.

Luminosità e contrasto alterati per mostrare i crash sui fondali. Click per ingrandire

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Pesanti incoerenze sui fondali con colori disastrati e porzioni non uniformi, preponderanza di blu inficiando il resto della palette cromatica (presumibilmente) per scelte artistiche. Neri alti, incarnati che passano dal rosa al viola asfissia senza motivo, crash sfumature in background già a partire dai titoli di testa. Un disarmante quadro tecnico su cui si doveva e poteva porre rimedio in virtù del disco doppio strato, dove conti alla mano restano circa 20 GB di spazio.

Ricordiamo che il disco offre unicamente la versione cinema internazionale di 117′ minuti, rispetto alla sovietica di 130′ minuti.

Titolo questo Attraction che peraltro non avremmo recensito se non ci fossimo presi la briga di acquistarlo, dal momento che l’editore Blue Swan sono ormai mesi che non considera le richieste di sample da parte di AF Digitale. Visti i risultati come dargli torto, anche se non perdiamo la speranza un giorno di poter dimostrare il contrario, futuro disco alla mano.

Luminosità e contrasto alterati per mostrare i crash sui fondali. Click per ingrandire

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AUDIO

DTS-HD Master Audio 5.1 italiano e russo (sempre 24 bit). La versione doppiata è interessante, con dialoghi ben contrastati dal centrale, elementi discreti e qualche entrata con notevole dinamica per un ascolto che non manca di sostenere la visione grazie anche al sostegno dei diffusori posteriori.

Un gradino sopra l’originale con ulteriore apertura sonica e presenza scenica d’insieme con transizioni ancor più marcate e cariche di sostanza tra effetti e musiche. All’estero la traccia russa è offerta in Dolby ATMOS.

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EXTRA

Una breve clip sulla lavorazione di meno di 3′ minuti con intervento del regista e il trailer. Sottotitoli in italiano. Decisamente più interessanti i supplementi nelle edizioni oltre confine.

TESTATO CON: Tv Philips 55PUS7304/12UHD player OPPO UDP-203 / Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4

Blu-ray FHD disponibile su DVD-Store.it

Attraction [BD]
6,5 Recensione
Pro
DTS-HD Master Audio 5.1 24 bit russo
Contro
Lo script offende la fantascienza di genere
Deprecabile qualità delle immagini
DTS-HD MA italiano solo in parte efficace
Solo versione theatrical
Extra troppo brevi
Riepilogo
Prodotto da: Blue Swan
Distribuito da: Eagle Pictures
Durata: 117'
Anno di produzione: 2017
Genere: Fantascienza
Regia: Peter Berg
Interpreti: Mark Wahlberg, Kevin Bacon, Michelle Monaghan, John Goodman, J. K. Simmons, Vincent Curatola, Alex Wolff, Themo Melikidze
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Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 2.35:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano nu, inglese
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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