Non ha l’ultima parola in fatto di autorità e l’estetica non è granché, ma se cercate dettaglio e trasparenza l’ATC SIA2-100 vi darà molte soddisfazioni.
Sebbene ATC sia un produttore hi-fi e hi-end meglio conosciuto per i suoi driver e diffusori, l’arrivo dell’amplificatore stereo SIA2-100 non sorprende. ATC infatti si è dilettata per decenni con i componenti hi-fi separati e siamo davvero curiosi di scoprire come sia venuta fuori questa bestiolina da circa 3000 euro.
Costruzione
La prima sorpresa è la forma di questo nuovo amplificatore. Non è né a tutta larghezza, come il suo fratello maggiore SIA2-150, né è a metà larghezza come i componenti Hi-Fi separati di Cyrus. Invece, si assesta su una posizione intermedia che lo rende tra l’altro un partner perfetto per il player CD2 di ATC. Anche se la larghezza non è davvero un problema, la vista frontale è poco esaltante. Data infatti la quantità di spazio a disposizione, il piccolo display appare troppo sottodimensionato. C’è anche una mancanza di simmetria tra le due coppie di pulsanti e connessioni che adornano la parte anteriore dell’amplificatore, con il risultato che tutto sembra un po’ disordinato e non è quello che ci si aspetta da ATC; gli amplificatori rivali nella stessa fascia di prezzo appaiono infatti molto più proporzionali.
Gli stadi di alimentazione separati (per prevenire e/o ridurre crosstalk e distorsioni) sono affiancati da finali a Mosfet con sistema di protezione per sovraccarchi per gli altoparlanti, mentre il telaio è costruito per trasmettere solidità e un esemplare smorzamento delle vibrazioni, con pannelli frontali in alluminio da 12 mm lavorati a controllo numerico rifiniti con precisione in colorazione titanio spazzolato e anodizzato.
Caratteristiche
Come aspetto sicuramente positivo il controllo del volume trasmette una sensazione uniforme e quasi “liscia” mentre lo si ruota, permettendovi di raggiungere il vostro livello preferito con estrema precisione. È solo un peccato che il telecomando in dotazione non rifletta questa attenzione ai dettagli. Se infatti toccate i pulsanti del volume, l’amplificatore risponde in modo piuttosto scattoso. Il SIA2-100 assicura una potenza di 100 W per canale su 8 Ohm; troviamo poi un paio di ingressi RCA per collegare sorgenti esterne, oltre a prese digitali ottiche (24-bit/96kHz) e coassiali (24-bit/192kHz). C’è anche un ingresso USB di tipo B (32-bit/384kHz), compatibile con i file DSD256 (Windows) e DSD128 (Mac).
Non c’è invece Bluetooth (il che non sarà un problema per la maggior parte degli utenti), mentre spiace non trovare uno stadio phono, che avrebbe invece fatto comodo a diversi appassionati. C’è poi un ingresso ausiliario da 3,5 mm nella parte anteriore e troviamo con piacere anche un’uscita cuffie da 6,3 mm, che aggiunge un po’ di flessibilità extra.
Qualità audio
Iniziamo i test con Memento Mori degli Young Guns e l’ATC attira immediatamente la nostra attenzione. C’è un vero senso di vigore per il modo in cui questo brano viene proposto. Notiamo un ottimo livello di ritmo e agilità sulla batteria, mentre il basso si muove e scalpita sullo sfondo con grande prontezza e pienezza. L’ATC comunica la posizione di tutti gli strumenti con una precisione impressionante. Si possono ascoltare sia i cambiamenti dinamici di livello alto che di livello basso e tutto ciò si aggiunge a un suono entusiasta, capace di suscitare il nostro interesse già dopo pochi minuti di test.
Passiamo a una registrazione più intima come Do not Watch Me Cry di Jorja Smith e la consegna musicale del SIA2-100 segue l’esempio della canzone precedente. Il suo carattere sonoro immensamente brillante e trasparente consente all’emozione della traccia di travolgerci. C’è un buon livello di dettaglio, capace di sottolineare attentamente ogni colpo sui tasti del pianoforte, mentre la voce e l’eco che la accompagna godono di una resa dolce e quasi eterea.
Dove l’ATC cade un po’ è nel senso dell’autorità che riesce a trasmettere. Non è infatti in grado di restituire il “peso” della musica come riescono invece a fare i migliori amplificatori integrati in questa fascia di prezzo. Rivali come il Caspian M2 e il Blak (entrambi di Roksan) ci convincono molto di più su questo versante. Il primo è ancora più potente dell’ATC, ma è anche più ritmicamente capace e costa meno, mentre il Blak, sebbene manchi del bilanciamento neutro dell’ATC, ha più da offrire quando si tratta di peso, dinamiche e coesione ritmica.
Siamo rimasti un po’ delusi anche dall’ingresso USB di questo amplificatore, che non corrisponde alla qualità del suono delle altre connessioni. Facciamo partire Empire State Of Mind di Jay-Z e l’amplificatore suona quasi lento e confuso. Se la vostra musica è memorizzata su un PC, potete comunque utilizzare gli altri ingressi digitali, che però sono limitati in termini di larghezza di banda.
Verdetto
Nonostante tutti i pregi (e non sono pochi), il tempo trascorso con l’ATC SIA2-100 ci ha lasciati convinti a metà. Questo integrato è un esecutore meravigliosamente trasparente e onesto, ma questo design dall’aspetto un po’ goffo, combinato con una deludente performance dell’ingresso USB e una qualità del suono che può essere migliorata spendendo lo stesso (o anche un po’ meno) per altri integrati, dà vita a un amplificatore stereo sicuramente capace ma alla fine piuttosto limitato.
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Sommario
Non ha l’ultima parola in fatto di autorità e l’estetica non è granché, ma se cercate dettaglio e trasparenza l’ATC SIA2-100 vi darà molte soddisfazioni.
Pro
Sound neutro e bilanciato
Agilità impressionante
Eccellente dettaglio
Contro
Manca un po’ di peso e autorità
Prestazioni tramite USB deludenti
Il design lascia un po’ a desiderare
Scheda tecnica
Potenza massima: 100W (8 Ohms, 1kHz, due canali pilotati)
Risposta in frequenza: 250kHz (@ -3dB)
THD: 1kHz <0.0015% (-96dB), 10kHz 80dB (10Hz – 20kHz)
S+N/N Ratio: Wide Band > 96dB, DIN > 108dB, > IEC “A”112d
Dimensioni: 113 x 315 x 315mm
Peso: 9.70kg
Prezzo: circa 3000 euro
Sito del produttore: www.atcloudspeakers.co.uk
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.