Tecnicamente avanzate e con un prezzo altrettanto importante, le in-ear AK T9iE sono l’ultimo nato del brand coreano in collaborazione con Beyerdynamic
La recente collaborazione tra l’azienda sudcoreana che ne ha concepito il design e lo storico produttore tedesco Beyerdynamic per sviluppo e tuning ha portato alle in-ear Astell&Kern AK T9iE. Il produttore Astell&Kern non ha ancora raggiunto il giro di boa dei primi dieci anni di produzione, eppure si è subito imposto nel sempre più difficile mercato dell’audio portatile, in perenne contrasto con i digital audio player integrati in qualsiasi device, smartphone in testa. Un mercato sempre più di nicchia, che si rivolge all’audiofilo che non desidera fare a meno della qualità non solo in termini di elaborazione del suono liquido ma anche della delicata fase di transizione in cui giunge analogico all’ascolto. Nota ai più per i player digitali, ha aggiunto a catalogo anche qualche progetto di cuffie di fascia alta, non fosse altro che per il prezzo.
Per inciso questa è l’ennesima sinergia con Beyerdynamic dopo alcuni modelli tecnicamente importanti tra cui le AK T8iE, che ora passano il testimone alle AK T9iE. Lo sviluppo del progetto si è evidentemente basato sul precedente con l’obiettivo di migliorarne ulteriormente le prestazioni. Con una risposta in frequenza dichiarata 8 Hz – 48.000 Hz e impedenza pari a 16 Ohm il pilotaggio non dovrebbe richiedere chissà quali prestazioni da parte del player, con l’idea di offrire la possibilità di sfruttare file liquidi anche di tipo Hi-Res da godersi a qualsiasi livello di volume senza percepire deterioramento innescato dai driver, di cui peraltro non è dato sapere le dimensioni. All’interno della piccola scatola in cartone sono presenti gli auricolari che da subito sfoggiano il cavo a otto fili, tecnologia Tesla ad alta efficienza e brevetto Beyerdynamic, realizzato in rame monocristallino placcato argento a elevatissima conduzione.
Al di sotto gli accessori che includono un piccolo libretto di istruzioni e la garanzia, sei + una coppia di punte in silicone di diversa misura e ulteriori tre coppie di gommini di tipo Comply oltre alla borsa in pelle per il viaggio. Anche gli elementi in silicone si contraddistinguono per un diverso e più interessante grado di lavorazione, dove la testa che va a inserirsi nel padiglione auricolare non ha forma di ogiva ma diversa geometria volta a isolare maggiormente. Qui fa molto gioco il bordo esterno, più ampio e per questo più efficace. Il cavo fornito in dotazione (connessione MMCX) termina con una spina bilanciata da 2,5 mm, ma viene fornito un adattatore di tipo ‘pigtail’ per passare da 2,5 mm a 3,5 mm. Similitudine tecnica rispetto alle T8iE l’alloggiamento dell’AK T9iE che resta in ceramica, anche se il design è stato interamente rivisto e corretto per la camera acustica, favorendo una diversa gestione della pressione sonora. Ciò dovrebbe aver migliorato sensibilmente controllo e percezione degli elementi in gamma medio-bassa.
Presente sulla punta del driver un sistema di filtro a griglia a doppio strato: sia per la parte acustica così come a impedire il deposito di eventuale materia dell’orecchio. Il posizionamento prevede che il cavo giri posteriormente attorno al padiglione auricolare, situazione forse comoda ma non così tanto per i portatori di occhiali, benché grado di leggerezza ed ergonomia delle T9iE favorisca la migliore adattabilità possibile. Le Astell&Kern T9iE sono cuffie in-ear vendute a un prezzo molto importante, che attualmente viaggia su Amazon attorno ai 1.200,00 euro. Per info: link al sito AK. Link al sito Amazon.
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