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Arcam SA10: l’ampli integrato poco amico del timing

Arcam SA10

Eguagliare un predecessore di lusso come l’A19 non è facile, ma l’Arcam SA10 ci prova e il risultato è largamente (seppur non del tutto) positivo.

Sostituire la maggior parte dei prodotti Hi-Fi è una cosa piuttosto semplice, ma aggiornarli non lo è altrettanto, soprattutto quando, come nel caso di Arcam, si deve partire dall’eccellente amplificatore integrato A19 di cinque anni fa e riproporne oggi un successore che costa poco di più. Il successore in questione è l’Arcam SA10, disponibile in Italia a 1299 euro sotto distribuzione Mpielectronic.

Il compito per il produttore britannico è stato davvero arduo, anche perché l’SA10 è frutto non solo di un restyling estetico, ma anche di una revisione approfondita per quanto riguarda funzioni e prestazioni. E se Arcam meriterebbe un encomio semplicemente per averci provato, i pareri positivi espressi in questa recensione (nonché la valutazione finale) non sono certo dovuti solo alla buona volontà o all’ammirazione per questo storico brand.

Costruzione e caratteristiche

Anche se non vogliamo apparire superficiali, il primo aspetto del SA10 che ci ha colpiti è quello estetico. Certo, il marchio Arcam rimane riconoscibile in diversi elementi (non ultimo la generosa manopola del volume sulla sinistra), ma l’SA10 ha un aspetto un po’ più morbido e moderno al tempo stesso. I pulsanti per la selezione dei canali si trovano ancora sotto il display frontale, ma ora a destra troviamo un nuovo pulsante di accensione, mentre sempre a sinistra spiccano l’uscita cuffie e l’ingresso AUX da 3,5mm.


Questo è uno dei cinque input analogici ed è affiancato sul retro da quattro ingressi RCA, di cui uno commutabile per l’uso dello stadio phono MM integrato. Inoltre, sempre nella parte posteriore, ci sono tre ingressi digitali (uno ottico e due coassiali) che portano all’ottimo DAC Sabre ESS9016K2M a 32bit. Questa serie di funzionalità, che rappresenta un corposo aggiornamento rispetto alla natura solamente analogica dell’Arcam A19, è messa in una prospettiva ancora migliore quando si tiene conto del Cyrus One HD che abbiamo testato proprio alcuni giorni fa e che, rispetto al SA10, aggiunge solo il Bluetooth aptX HD pur costando di più.

Qualità audio

In fondo però le specifiche tecniche non contano granché se l’SA10 non riuscisse a eguagliare le prestazioni sonore del suo predecessore. L’inizio per fortuna è positivo e quando iniziamo i test siamo accolti da un senso familiare di ampiezza, pienezza e spiccata corposità del messaggio sonoro. Non è solo una presentazione solida, ma è anche deliziosamente calda. La gamma media è ricca e trasmettete alle voci il tipo di dimensione che molti concorrenti, nella loro ricerca di assoluta chiarezza, fanno fatica a restituire.

Questo però non significa affatto che l’Arcam SA10 rinunci alla brillantezza. C’è infatti molta intuizione in questo soundstage, con texture sonore presentate con uno spiccato senso del dettaglio che rende l’ascolto decisamente interessante. Mentre l’equilibrio timbrico è apprezzabile (la gamma alta ha quasi la stessa ricchezza di quella media), l’unica area in cui l’SA10 trasmette alcune incertezze è la gamma bassa soprattutto tramite gli ingressi analogici, con le basse frequenze che faticano a emergere come dovrebbero.

Le cose migliorano notevolmente su questo versante quando si utilizzano gli ingressi digitali e senza che si rinunci a quel calore o ricchezza che il nostro orecchio ha percepito in modo particolare in gamma media. Ma il vero problema che impedisce ad Arcam SA10 di raggiungere le vette sonore dell’A19 (e dei suoi attuali concorrenti di mercato) sono il suo discutibile senso del timing e l’incertezza nelle dinamiche.

Anche in questo caso si tratta di un aspetto che migliora un po’ quando si utilizza il DAC integrato, ma in particolare il timing rimane poco soddisfacente anche tramite gli ingressi digitali. I complessi pattern ritmici di Colonial Mentality di Fela Kuti possono sembrare un po’ confusi tramite le connessioni RCA, ma anche l’incertezza nell’affrontare semplici ritmi in 4/4 come quelli in Oh Baby degli Status Quo può essere disorientante.

Ciò non è aiutato dalle dinamiche piuttosto piatte, che fanno fatica a trasmettere indizi sulle note guida e non offrono molto senso di eccitazione per la musica che stiamo ascoltando. Quando si considera il suo stadio phono e gli ingressi digitali, l’Arcam SA10 è una proposta molto interessante anche di fronte a un campione come il Rega Brio, ma quest’ultimo dimostra esattamente la qualità audio che dovrebbe avere un ampli integrato in questa fascia di prezzo.

Sebbene sia lontano dal raggiungere l’ampiezza del soundstage o la corposità dell’Arcam (anche se entrambi gli aspetti potrebbero essere migliorati con un’accurata scelta a livello di sorgente e diffusori), il Rega ha i suoi punti forza proprio nella gestione dei ritmi e dell’espressività dinamica, tanto che “trapiantare” questi pregi nell’Arcam equivarrebbe a creare (forse) l’ampli integrato perfetto. Rega che però, essendo privo di ingressi digitali e mancando di altre feature (soprattutto display e stadio phono), non si può nemmeno lontanamente considerare una soluzione completa e versatile com’è invece l’Arcam SA10.

Verdetto

Se questo aspetto “all-in-one” per voi è allettante, l’Arcam è senza dubbio un prodotto solido, con alcune caratteristiche sonore che farete fatica a trovare altrove a questo prezzo. Forse non è quell’ideale sostituto del pluripremiato A19 che speravamo, ma è un amplificatore che merita il giusto apprezzamento e che avrà sicuramente molti ammiratori.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Riassunto

Eguagliare un predecessore di lusso come l’A19 non è facile, ma l’Arcam SA10 ci prova e il risultato è largamente (ma non del tutto) positivo.

Pro
Presentazione ampia e corposa
Gamma media particolarmente ricca
Completo a livello di connessioni

Contro
Con gli ingressi analogici pecca in timing e dinamiche
Gamma bassa poco definita tramite gli input analogici

Scheda tecnica
Potenza: 50W per canale a 8 ohm (90W per singolo canale a 4 ohm)
Amplificazione: classe A/B
Connessioni: cinque ingressi analogici (4xRCA, 1 AUX da 3,5mm), uscita cuffie, tre ingressi digitali (uno ottico e due coassiali), stadio phono MM
Dimensioni: 433 x 87 x 310mm
Peso: 8,4 Kg
Prezzo: 1299 euro
Sito del produttore: www.arcam.co.uk
Sito del distributore italiano: www.mpielectronic.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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