In un periodo di aumenti, come si comporteranno i servizi di streaming musicale?
I prezzi di tutti i beni stanno aumentando, questo è un dato di fatto e ne abbiamo già parlato. Prodotti hi-fi, materie prime, componenti elettronici… e così anche la musica liquida.
Sappiamo bene che i principali servizi di streaming musicale sono due: Spotify ed Apple Music. Proprio quest’ultimo servizio, negli ultimi giorni, ha subito ufficialmente un aumento di costo per tutti i suoi piani.
AUMENTI DI APPLE
Apple ha rivisto al rialzo i prezzi di Apple Music ed Apple One. Quest’ultimo è il servizio che comprende tutti i servizi cloud e in abbonamento di Apple. Nello specifico, il piano individuale passa da 14,95 a 16,95 euro. Il piano famiglia passa da 19,95 a 22,95 euro. Il piano premium passa da 29,95 a 31,95 euro. Anche Apple TV passa da 4,99 a 6,99 euro nel piano mensile e da 49,99 a 69,99 euro nel piano annuale.
È poi il turno di Apple Music: il piano studenti passa da 4,99 a 5,99 euro. Quello individuale da 9,99 a 10,99 euro. Infine, il piano famiglia passa da 14,99 a 16,99 euro. Non subisce alcun aumento il piano Voice, probabilmente perché molto recente e non diffusissimo.
Parliamo di aumenti di circa il 10% per piano. L’azienda ha comunque già avvisato gli attuali clienti dei cambiamenti dei prezzi via mail.
Non ci sono ragioni specifiche per questi aumenti, ma l’azienda ha dichiarato che “Il cambiamento per Apple Music è dovuto a un aumento dei costi di licenza e, a loro volta, artisti e cantautori guadagneranno di più per lo streaming della loro musica. Continuiamo inoltre ad aggiungere funzionalità innovative che rendono Apple Music la migliore esperienza di ascolto al mondo. Abbiamo lanciato Apple TV+ a un prezzo molto basso perché abbiamo iniziato con pochi programmi e film. Tre anni dopo, Apple TV+ ospita un’ampia selezione di pluripremiate e acclamate serie, lungometraggi, documentari e intrattenimento per bambini e famiglie dei narratori più creativi del mondo”.
COME SI COMPORTERÀ SPOTIFY?
Dato l’aumento di Apple Music, è lecito domandarsi, soprattutto da utente Spotify, se anche quest’ultimo subirà la stessa sorte. Sull’argomento è prontamente intervenuto Daniel Ek, il CEO e fondatore di Spotify, durante una teleconferenza finanziaria. Ek ha dichiarato che “Quando i nostri competitor aumentano i prezzi, per noi è una notizia positiva”. Ed infatti, l’azienda potrebbe proprio approfittare del costo maggiorato di Apple Music per attrarre a sé nuovi clienti.
È indubbio che i prezzi attualmente più bassi di Spotify pongono l’azienda in una posizione di vantaggio rispetto al suo competitor. Ma resta da vedere per quanto potrà durare questa differenza di costo. È possibile che Spotify scelga di mantenere i prezzi fissi, guadagnando meno nel breve periodo, ma conquistando nuovi abbonati da fidelizzare nel lungo periodo. Spotify non ha attualmente bisogno di iscritti, visto che è il servizio di streaming musicale più utilizzato al mondo, anche più di Apple Music (quota di mercato pari al 31% per Spotify, mentre al 15% per Apple Music, nel 2021). Inoltre, nell’ultimo trimestre, Spotify ha visto un incremento dei ricavi di circa il 21% rispetto al precedente. Spotify è anche il servizio con la minore percentuale di abbandono.
In ogni caso, Ek ha anche dichiarato che “Un aumento dei prezzi negli Stati Uniti è una delle cose che vorremmo fare ed è qualcosa che prenderemo in considerazione con i nostri partner di etichetta. Mi sento positivo riguardo il prossimo anno e anche nei confronti dei prezzi per il nostro servizio”. Ecco quindi che Ek stesso non nega un possibile aumento in futuro.
GLI ALTRI SERVIZI
Viene da pensare anche il comportamento degli altri servizi di streaming. Attualmente, un altro grande competitor potrebbe essere YouTube, con i suoi piani Music e Premium. Per YouTube Music non sembra esserci alcuna novità per ora (il costo rimane 9,99 euro al mese), ma per i piani Premium potremmo avere degli aumenti in Italia a breve. Negli Stati Uniti, infatti, i prezzi sono aumentati da 17,99 a 22,99 dollari per il piano Family. Ma per ora solo per alcuni utenti iscritti al servizio da poco tempo. Gli utenti di vecchia data, a quanto pare, non pagheranno di più ancora per qualche mese. Ma i dati sono piuttosto confusionari e non è detto che possano esserci ulteriori ritocchi in futuro.
Gli altri principali servizi di streaming musicale come Amazon Music Unlimited, Deezer o Tidal non sembrano essere interessati da aumenti nell’immediato futuro. Soprattutto Amazon Music Unlimited, che ha già subito una variazione di prezzo recentemente, a Maggio 2022, passando da 3,99 a 4,99 euro per chi usa un solo dispositivo di ascolto.
AGGIORNAMENTI FUTURI
È lecito aspettarsi futuri aumenti per quasi tutti i servizi di streaming musicale, data la situazione economica globale e la crisi dell’euro, che potrebbe comportare un ritocco dei prezzi soprattutto in Europa.
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